Ridere, o meglio, sorridere dell’auto elettrica. Ecco un nuovo genere di satira che sta prendendo piede con l’affermarsi della nuova mobilità. Alcuni esempi.
Ridere dell’auto elettrica: il video GM con Will Ferrell
Partiamo dal più recente, un esempio di auto-ironia. La General Motors ha assoldato uno dei più famosi comici americani, Will Ferrell, per uno spot di andato in onda durante il Super Bown, la finale del campionato di football americano. Si vede lo sciroccato Ferrel infuriato con la Norvegia, avendo scoperto che nel Paese scandinavo ci sono molte più auto elettriche pro-capite che negli Stati Uniti. Lesa maestà…
E allora Will parte per Oslo in una specie di spedizione punitiva, facendosi spedire con la sua Cadillac Lyriq (GM) all’interno di un container. Nel raid coinvolge altri due comici, Kenan Thompson e Nora Awkwafina Lum, che partono su un Hummer dandogli appuntamento dall’altra parte dell’Atlantico. Ma l’attacco fallisce, per errore finiscono rispettivamente in Svezia e in Finlandia. Quella che è riuscita, invece, è la spassosa ironia dello spot, tanti da provocare la reazione divertita del premier norvegese, Erna Solberg. Il messaggio è: ok Norvegia, ora sei leader mondiale, ma la GM sta arrivando…
Ma anche in Italia cominciamo: Lercio, Casa Surace…
E come dimenticare i video realizzati per Motus-e dalla sgangherata banda del Sud di Casa Surace (qui l’articolo)? Si va dalla nonna che equipara l’auto elettrica appena acquistata dal nipote a una lavatrice. Al ragazzotto che gira con la radio al massimo per simulare un rumore che nell’auto elettrica non c’è: “E se no come fanno a sentirmi quando arrivo?“. Ma siamo solo agli inizi: molti di noi hanno vissuto avventure tragicomiche con le prime ricariche. E lì c’è tanto materiale per la satira: se avete segnalazioni…
— Vuoi far parte della nostra community e restare sempre informato? Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico.it —