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Ricaricare in strada da casa? Il tubo-prolunga esce dal muro…

Il tubo con il si apre e il gioco è fatto: Dany Vaes inserisce il cavo per la ricarica.

Ricaricare in strada collegandoti al tuo appartamento? Un piccolo imprenditore belga ha trovato il modo di farlo, senza pericolose prolunghe volanti.

Ricaricare in strada? C’è Lupys, l’idea di mr. Vaes

“Comandato” da Vaes con la sua app sul telefonino, il tubo-ricarica si apre e si protrae verso il basso.

Danny Vaes vive ad Hasselt, nelle Fiandre, ed è un appassionato di auto elettriche. Ma non poteva ricaricare a casa la sua Peugeot e-208, perché vive in un appartamento. Come risolvere il problema? Dopo averci pensato su a lungo, ha inventato un dispositivo che a prima vista sembra un normale pluviale, il tubo che serve per far defluire l’acqua dalle grondaie. In realtà si traccia di un braccio comandabile a distanza, con una app sviluppata dallo stesso Vaes. È in grado di “aprirsi” a metà della sua lunghezza (a meno di 3 metri da terra) e di protrarsi verso il marciapiedi. All’interno c’è il cavo per ricaricare: lo si estrae, si inserisce nel bocchettone dell’auto e si ricarica. Lo strano marchingegno si chiama LUPYS e in Belgio ha attirato l’attenzione delle autorità e dei media. Su Fiandreinfo, per esempio, potete vedere diversi video che ne mostrano il funzionamento.

L’entusiasmo del governo belga

Dany Vaes, l’inventore di Lupys, con il ministro Bart Somers.

A sostenere Vaes c’è il ministro dell’Interno delle Fiandre, Bart Somers, che ha preso molto sul serio la cosa: “Penso che sia una soluzione fantastica. Ho molto rispetto per questo imprenditore che ha trovato una soluzione creativa e innovativa per la ricarica di un’auto elettrica, quando non si dispone di una colonnina“. Naturalmente il LUPYS si prestare a diverse applicazioni, come ricaricare bici o scooter o portare corrente ad altri oggetti. Per ora si tratta di un’applicazione sperimentale, non se ne conosce il prezzo. E che, chiaramente, presenta diverse perplessità, come le autorizzazioni condominiali. Sul web, come al solito, si sono scatenate reazioni di segno opposto: c’è chi parla di trovata geniale, chi la snobba dicendo che il gioco non vale la candela. Resta il fatto che l’impossibilità di ricaricare a casa, per chi vive in condominio, è uno dei fattori che frenano maggiormente la diffusione delle auto elettriche.

—–  Leggi anche: ricaricare a casa tua, le 10 cose essenziali da sapere  —–

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