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Ricarica dei taxi e colonnine “usurpate” / Vaielettrico risponde

Ricarica dei taxi: Giancarlo da Roma chiede di essere facilitato nel passaggio all’elettrica. Andrea segnala che troppe colonnine sono occupare abusivamente. Vaielettrico risponde. I vostri questi vanno inviati a info@vaielettrico.it

Ricarica dei taxi: “Serve poter ricaricare in luoghi come l’aeroporto di Fiumicino”

“Sono un tassista che ha ordinato un’auto elettrica per svolgere il servizio pubblico a Roma. Alcuni miei colleghi già ci lavorano da anni, ma tutti hanno lo stesso problema: la ricarica. Facendo più km di un privato, serve spesso una ricarica intermedia per finire il turno in tranquillità. Ora mi chiedo: perché non si riesce a fare installare delle stazioni di ricarica ai posteggi dove abbiamo attese importanti, come gli aeroporti?  Io non sono preoccupato per l’auto in sé, ma per la rete di ricarica. Purtroppo né il il Comune di Roma, né la società che gestisce gli aeroporti di Roma hanno cercato una soluzione. Mi auguro che si renda obbligatorio l’installazione in punti strategici, in modo che il trasporto pubblico locale sia più efficiente ed ecologico. Un saluto, e  a presto magari con una recensione sui consumi e la vettura, buon lavoro. Giancarlo Gagliano.

Ricarica dei taxi: i Comuni si diano una mossa

Risposta. Si tratta di una richiesta del tutto sensata. Basta andare in qualsiasi aeroporto del Nord Europa (Amsterdam-Schiphol in testa) per vedere con quanta facilità i tassisti possono ricaricare le loro auto elettriche. A tariffe ovviamente forfettizzate, rendendo ancora più conveniente la scelta di una EV. Purtroppo Roma da questo punto di vista è una città molto arretrata e l’amministrazione uscente non lascia certo un’eredità felice da questo punto di vista. Installare una colonnina di ricarica richiede tempi biblici, come abbiamo documentato più volte. Vedremo, nei fatti, se ci sarà un’accelerazione con la giunta Gualtieri. Ribadiamo che è molto importante mettere a emissioni zero le flotte di veicoli, come bus e taxi, che tutto il giorno scorrazzano per le nostre città. L’enfasi, adesso, è tutta sulle emissioni di Co2, ma si è steso il velo su tutte le porcherie che le auto termiche, specie le più vetuste, riversano nei nostro polmoni.

“Troppe colonnine occupate abusivamente, basta!”

“Vi scrivo nuovamente per far si che riusciate a segnalare, se possibile, questa incresciosa situazione con cui fare i conti costantemente.  Ieri ho girato ben quattro postazioni per riuscire a ricaricare la mia Renault Twingo.  Le prime tre colonnine occupate da auto termiche! Allego foto nella speranza che siano pubblicabili“. Andrea

Risposta. Il governo si è occupato del problema nelle modifiche al Codice della strada appena entrate in vigore. C’è una voce proprio per le “Aree dedicate alla ricarica dei veicoli elettrici”. Si chiarisce una volta per tutte che “il divieto di sosta, con le relative sanzioni, si estende alle aree dove si trovano le colonnine per la ricarica elettrica dei veicoli. E che “il divieto vale anche per gli stessi veicoli elettrici che non stanno effettuando la ricarica o se hanno completato da oltre un’ora l’operazione”. Quindi: le piazzole di ricarica non sono il refugium peccatorum di chi, non trovando posto, piazza il vecchio diesel davanti alla colonnina. Il problema, come sempre in Italia, è legato all’applicazione della norma: in passato abbiamo avuto molte segnalazioni di Polizie municipali restie a intervenire. Ora il quadro normativo è chiaro, serve tolleranza zero.

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