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Queste politiche non aiutano chi guida elettrico

Queste politiche non aiutano chi guida elettrico. Simone è passato dal diesel a una VW ID.3, ma ricaricare a casa o alla colonnine è un rompicapo. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

Queste politiche non aiutano, ricaricare in un condominio è un’impresa

“Vi scrivo a fronte degli ennesimi rincari dei prezzi alle colonnine. Ho comprato la mia prima EV (una ID.3 Pro Performance) a marzo, con una prospettiva specifica. Ho un box di proprietà con linea dedicata. E ho dunque immaginato di poter facilmente installare una wallbox o, al limite, caricare la notte con l’IC-CPD in dotazione alla Schuko, o al limite ad una industriale dedicata. Non avevo fatto i conti con il fatto che, in un’autorimessa sottoposta a CPI, entra in gioco la circolare 2/2018 dei VVFF che inibisce il modo 2 (niente IC-CPD). E che per installare la wallbox serve l’autorizzazione condominiale per tirare i fili nel corsello. Il mio condominio non me lo consente (la faccio breve per non dilungarmi sulle tante discussioni fatte). Voi stessi avevate fatto un bell’articolo sulla difficoltà di ricaricare in condominio. Mea culpa, ma per quanto ci si informi prima, non riesci a ricavare proprio tutto. Quindi, niente ricarica in box.

E anche fuori, con gli abbonamenti rincarati il timore è che poi…

Ho quindi cambiato prospettiva e cominciato a caricare fuori con gli abbonamenti. Tralasciando le complicazioni logistiche, dapprima i costi erano paragonabili alla ricarica a casa, soprattutto considerati i mie consumi (380/400 kWh/mese). Oggi sono più alti, ma ancora competitivi, tra i 40 e i 45 cents a kWh. Mantenendo i consumi nel range estate/inverno tra 13 e 17 kWh/100 km, il punto di pareggio con il  diesel che avevo si attesta sui 60/70 cent/kWh. Ma i continui aumenti mi fanno impensierire per due ragioni:
la prima: temo il trend rialzista possa continuare e dunque portare la EV, anche su medio/grandi chilometraggi, a non essere più tanto conveniente;
la seconda: già oggi sui chilometraggi più bassi nemmeno gli abbonamenti (con pacchetti di kWh minori) rischiano di essere convenienti rispetto alle termiche. E men che mai rispetto al GPL. A meno di aumenti anche sui carburanti“. Simone Rizza 
Risposta.  Simone conclude la sua mail con una punta di amarezza e una constatazione che vediamo condivisa da molti lettori: “La scelta di una EV non è certo solo economica. Ma un trend di questo tipo rischia di mettere fuori gioco anche i potenziali acquirenti che vedono nella EV una scelta come seconda auto, sia ecologica che economica. Al di là di questioni legate al piacere di guida etc. Resto dunque sempre un felice guidatore di EV per molte ragioni, ma sicuramente queste politiche non aiutano“. Lo sfogo è più che comprensibile: la mobilità elettrica decollerà solo se si renderà più agevole la ricarica nei grandi condomini, ovviamente garantendo la sicurezza. E se si troverà il modo di calmierare gli abbonamenti di ricarica, anche (perché no) legandoli ai contratti di fornitura domestica
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