Quel che non capisce il Wall Street Journal dell’elettrico. Il quotidiano americano sostiene che l’EV non è tra le priorità su cui puntare per salvare il pianeta.
Quel che non capisce…./ L’accusa di “giocherellare coi numeri”, citando poi fonti discutibili
L’articolo è firmato da Holman W. Jenkins ed è stato rilanciato in Italia da Milano Finanza. Chiarisce subito qual è il punto di vista: “L’amministrazione di Joe Biden punterà molto sulle auto elettriche (EV), il modo più popolare e meno utile per combattere il cambiamento climatico”. Dopo di che snocciola una serie di dati per dimostrare che l’impatto dei trasporti sull’inquinamento globale è trascurabile. Accusando chi propugna la mobilità elettrica di “giocherellare con i numeri“.
Quel che non capisce…/ I soliti cavalli di battaglia
Nel mirino anche il “doppio gioco della Norvegia”
Non manca l’ironia finale per lo spot confezionato dalla General Motors per il Super Bowl, con Will Ferrell come protagonista. Si vede lo scroccato protagonista. Si vede lo sciroccato protagonista partire infuriato con la Norvegia, avendo scoperto che laggiù ci sono molte auto elettriche che negli Stati Uniti. Un delitto di lesa maestà che va punito…Ma da dove arriva il primato del Paese scandinavo? “I norvegesi sono appassionati acquirenti di veicoli elettrici perché i politici li riempiono di elargizioni fiscali, parcheggi gratuiti, pedaggi a metà prezzo e persino ricariche gratuite… “, scrive il Wall Street Journal. “Queste indulgenze come sono finanziate? La piccola Norvegia, con lo 0,07% della popolazione del pianeta, esporta il 3% del petrolio mondiale e il 14% del gas naturale“. Conclusione, che non riguarda solo la Norvegia, ma tutti gli aiuti all’auto elettrica: “La politica di questi sussidi quasi sicuramente assorbirà tutto al posto delle cose che potrebbero effettivamente fare la differenza, come una carbon tax”.
L’elettrico è molto più di un nuovo motore nel cofano
Quel che non capisce il Wall Street Journal, secondo noi, è che il contributo che l’auto elettrica può dare va molto al di là di un calcolo da ragioniere sulle emissioni. Calcolo che peraltro, se fatto con gli occhi di un americano, è viziato dalla visione di un Paese che ha fatto delle fonti fossili un pilastro della propria economia. Anche per la produzione di energia. L’auto elettrica è molto di più: è una molla preziosa per indurre tutti noi a ripensare il rapporto con l’energia che consumiamo.