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Problemone: riparare le elettriche dopo certi incidenti

Una Tesla Model Y incidentale: i costi di riparazione possono essere altissimi.

Problemone: riparare le elettriche dopo certi incidenti può rivelarsi impossibile, tanto da rendere più conveniente disfarsi dell’auto per acquistarne una nuova.

Problemone che riguarda Tesla in primis: costi folli per il ripristino

Premessa: non è un problema di sicurezza. I crash-test indipendenti in tutto il mondo hanno dimostrato che le elettriche, Tesla in testa, sono le auto che meglio proteggono chi si trova a bordo. È un problema di possibilità di riparare le auto a a costi ragionevoli, con gli inevitabili riflessi sui premi assicurativi. E proprio Tesla è tra le Case sotto osservazione per questo problema, visto che uno dei grandi vantaggi competitivi della Casa di Elon Musk può rivelarsi in certi casi un problema. Il vantaggio è la capacità di contenere i prezzi dei vari modelli a livelli inarrivabili per la concorrenza, grazie al fatto che il body dell’auto è costituito da un unico grande pezzo. Che crea poi un unico blocco con il pacco-batterie. Tutto molto ben protetto. Ma può capitare l’incidente in cui parti della carrozzeria o delle celle vengono danneggiate in modo apparentemente lieve. Ma intervenire per la riparazione sostituendo solo quelle parti può rivelarsi impossibile.

L’articolo pubblicato on-line da La Repubblica.

Il caso limite dell’ingegnere torinese con il Model Y

ùDel problema ci eravamo già occupati due anni fa, quando il nostro amico Matteo Valenza fece visita a una carrozzeria specializzata proprio nella riparazione di Tesla. Già il titolo dell’articolo era significativo: “Un botto con la Tesla? Può costare… un botto“. Vi si racontava che anche un piccolo urto poteva comportare spese di ripristino ingenti: “Se una Tesla urta contro un paletto e riporta dei danni sul paraurti, questo dovrà essere completamente sostituito. Perché? La presenza di tantissimi sensori che rilevano informazioni ambientali rende spesso impossibile riparare danni esterni utilizzando lo stucco. Un urto sul paraurti potrebbe costare 300 euro o addirittura 700 euro in un Model Y. Ma il conto può essere incredibilmente superiore se vengono lesionate parti più “sensibili” dell’auto. Qualche giorno fa Repubblica ha riportato un caso limite. Un ingegnere torinese, Gian Maria Cravero, si è visto presentare un preventivo di 80 mila euro per riparare la sua Tesla Model Y acquistata nel 2021 a 57 mila euro.

Immagine d’archivio su un crash di una Tesla Model Y.

“Nulla di grave, avevo preso un muretto, ma  avantreno compromesso”

Nulla di grave, ha preso un muretto, ma i danni, causa angolatura dell’impatto, sono stati particolari“, ha spiegato Cravero. “Ha toccato il cuore dell’auto, la batteria. Insomma, l’avantreno era compromesso”. Ed ora ecco la Reuters occuparsi del problema con un lungo report in cui si mette sotto accusa proprio la tecnica costruttiva di Tesla. “Mentre alcune case auto come Ford e GM assicurano di aver reso i pacchi batteria più facili da riparare, Tesla ha preso la strada opposta con il suo Model Y. Il cui il nuovo pacco batteria strutturale è stato descritto dagli esperti come avente riparabilità zero“. Con il rischio di dovere togliere dalle strade auto quasi nuove, alla faccia di quella doveva essere “economia circolare“. La Reuters cita anche Matthew Avery, della società di intelligence sui rischi auto Thatcham Research. ” “Si comprano auto elettriche per motivi di sostenibilità. Ma non sono molto così sostenibili se devi buttare la batteria dopo una piccola collisione“.

Elon Musk: “Premi delle compagnie assicurative  irragionevolmente alti”

Un problemone? No, secondo il patron Elon Musk

Come al solito Tesla non ha risposto alle richieste di commenti. Ma in realtà dovrebbe ribattere a quel che scrive un’agenzia di stampa importante come Reuters:  “La decisione di rendere i pacchi batteria ‘strutturali’, come parte della carrozzeria dell’auto, permette di tagliare i costi di produzione. Ma rischia di farli ricadere su consumatori e assicuratori. Il costo delle polizze potrebbe diventare un problema. Anche se a gennaio era stato lo stesso Elon Musk a tagliare corto affermando che “i premi delle compagnie assicurative sono irragionevolmente alti“. E che Tesla ha apportato modifiche al design e al software per ridurre costi di riparazione e premi assicurativi. Ma riparabilità e accessibilità delle batterie (anche per quel che riguarda i dati di funzionamento) restano centrali: “Il numero di casi di incidenti aumenterà, quindi la gestione delle batterie è un punto cruciale“, dice Christoph Lauterwasser, ad di un istituto di ricerca di Allianz.

Sandy Munro: “Zero riparabilità per il pacco -batterie del Model Y”.

Un problemone?, secondo il guru Sandy Munro

Lauterwasser fa notare che mandare a rottamazione veicoli elettrici con pochi km ne vanifica la sostenibilità ambientale. Non si riescono a compensare le emissioni di Co2 in fase di produzione. Ribadendo che l’accesso ai dati delle batteria è un altro pre-requisito per la riparabilità. E la Reuters fa anche notare che “le nuove celle 4680 della Tesla… sono incollate in un pacchetto che fa parte della struttura dell’auto. E non possono essere facilmente rimosse o sostituite“. Lo conferma Sandy Munro, il noto consulente americano che esamina i veicoli smontandoli pezzo per pezzo. Il pacco-batteria del Model Y, dice, ha “zero riparabilità”. Il tema sta sollevando l’interesse anche delle autorità nei Paesi in cui le auto elettriche, Tesla in particolare, sono più diffuse. Il governo inglese sta finanziando una ricerca sui “punti critici” dell’assicurazione  E la stessa UE è stata sollecitata a stabilire standard che “facilitino manutenzione, riparazione e riutilizzo delle batterie“.  Con sezioni più piccole e moduli più semplici da riparare.

TAG: Problemone

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