Perché ho scelto la Mini ibrida plug-in e non un’elettrica pura: ce lo racconta Alessandro, un lettore di che giudica ancora premature le EV, almeno in Italia. Chi vuole raccontare la sua esperienza può scrivere a info@vaielettrico.it.
di Alessandro Uderzo
“Anch’io vorrei raccontarvi la mia esperienza a difesa delle ibride plug-in. Un anno e mezzo fa ho voluto sostituire la mia Yeti Tdi 4×4 del 2010 euro Fap con una countryman plugin seminuova.. La Yeti l’ho venduta che aveva 90 mila km scarsi e la Mini, di un dirigente sempre a casa in smart-working, poco più di 5 mila. La scelta era tra la Countryman e la Skoda Enyaq. Due auto diverse, ma che tra brand di classe differente ed incentivi differenti alla fine arebbero costate circa uguali. La moglie era più titubante di me nel prendere una pura EV ed inoltre la Mini, si sa, alle donne piace molto…“.
Perché ho scelto la Mini…/ Fu il venditore Skoda a convincermi…
“Dopo 12 mesi di utilizzo e 15mila km, posso dire che la scelta per noi è stata corretta. Uso sempre in elettrico in settimana e pochi litri di benzina per le gite del weekend ed è qui che viene il punto. Per noi è una prima auto. E sinceramente in famiglia la prassi è che in un weekend capita che fai 600-700 km, a volte anche 1.000. E siccome io ricarico anche alle colonnine… Ritengo ancora prematura una ev come prima auto. Quando decisi per l’acquisto, ciò che mi ha “chiuso” il discorso Enyaq è stata la risposta del venditore alla domanda sulla versione con batteria 80kWh. Da casa mia arrivo alla casa di Firenze senza soste a 130 kmh come faccio spesso? Risposta: “Eh no a 130 non è detto… Il clima… Il freddo etc etc.” E allora io dico che, come i dati delle plug-in sono errati per l’uso medio, anche i valori per le EV sono inutili. 500 km in città mi interessano poco, vorrei i dati a 130 kmh per viaggi lunghi aria condizionata accesa!“.
Troppo caos tra colonnine che non vanno e app complicate
“Tornando alle mie esperienze con il cavo Type2... Mille problemi, colonnine che non funzionano, al sole, sotto la pioggia, occupate in modo lecito e non lecito… Non ci siamo. E questo per me vale in Valle d’Aosta come in Toscana. Non è vita tra app che non son semplici e spesso solo l’app della Mini mi fa capire se la ricarica è partita o no.. Card da comprare… Promo flat semi-ridicole che quasi conviene caricare a consumo… Prese di tipologia diversa, poca chiarezza di quale è la 1 e quale è la 2 etc etc. Mi è capitato di tutto e se insisto col ricaricare è solo perché alla fine la guida in elettrico è piacevole e mi invoglia ad andare più tranquillo per migliorare l’autonomia. Col piede leggero faccio anche 65 km con una ricarica… Il record è 94, ma c’era molta discesa… Le poche volte che mi serve il 4×4 in montagna con la neve posso usarlo (motivo per cui non avrei mai preso Captur o XC 40). E così anche, raramente, posso godermi un ottimo scatto 0-100 mantenendo però consumi medio-bassi e costi/km da auto meno potente a GPL“.
Ricaricare dev’essere facile come fare benzina con il bancomat
Perché ho scelto la Mini…/ In Italia l’elettrico è prematuro
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tag: Perché ho scelto la Mini EV