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Ministro Cingolani, che delusione sull’auto elettrica…

Il ministro alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani, 60 anni.

Ministro Cingolani, che delusione. Il responsabile della Transizione Ecologica del Governo Draghi continua a esternare scetticismo nei confronti dell’auto elettrica.

Ministro Cingolani, le EV sono più virtuose comunque

Cingolani ha rilasciato un’intervista a Repubblica per spiegare che cosa faremo dei miliardi del Recovery Plan in chiave di riconversione ecologica. E, alla domanda su come ci muoveremo con le auto in città, ha risposto testualmente: “Quando il 72% dell’elettricità sarà prodotta con zero emissioni, allora avrà senso rendere di uso comune la mobilità elettrica. Che senso ha guidare un’auto a batteria se per ricaricarla si brucia petrolio o carbone?“. Si tratta di parola molto deludenti. Per di più dette da uno studioso di fama, che dovrebbe sapere che centinaia di ricerche hanno certificato che l’impronta ecologica di un’auto elettrica è comunque più virtuosa. Questo considerando tutto il ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento, e anche se l’energia viene prodotta bruciando petrolio. Citiamo tra i tanti studi un approfondito report pubblicato già due anni fa dall’Agenzia Europea per l’Ambiente. E ricordiamo al ministro che l’Italia non è la Polonia: più di un terzo dell’energia prodotta da noi arriva da rinnovabili. E per il resto non si brucia carbone, se non in percentuali risibili, ma gas naturale.

Rinnovabili, Germania e Spagna esempio da seguire

Il problema vero è come aumentare la produzione da rinnovabili, seguendo l’esempio di Paesi come la Germania e la Spagna che stanno facendo molto meglio di noi. Lo stesso ministro Cingolani nell’intervista spiega che “già oggi programmiamo di installare 6  Gigawatt l’anno. A causa del lungo iter organizzativo alla fine one installiamo solo 0,8. Di questo passo per arrivare ai 70 necessari a ridurre le emissioni del 55% ci metteremo 100 anni, altro che 2030“. Di questo dovrebbe occuparsi un governo serio come l’esecutivo guidato da Mario Draghi. Delle anomalie che ancora azzoppano il sistema Italia, non di ridicolizzare un’innovazione comunque migliorativa come la mobilità elettrica. Anche perché la fotografia scattata dallo stesso ministro è disarmante: “Se in Spagna si presentano centinaia di aziende nelle gare per le rinnovabili, e da noi pochissime, scoraggiate dalla burocrazia, significa che loro possono scegliere i migliori. E noi accontentarci di chi c’è“.

P.S. Il Gruppo Stellantis (PSA+FCA) sta preparando il piano industriale per l’elettrico, anche con nuove fabbriche per la produzione di batterie. Parole come quelle di Cingolani possono essere un bell’alibi per concentrare gli investimenti in Francia e Germania: se  non ci credete voi…


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