Ministro Cingolani, le EV sono più virtuose comunque
Cingolani ha rilasciato un’intervista a Repubblica per spiegare che cosa faremo dei miliardi del Recovery Plan in chiave di riconversione ecologica. E, alla domanda su come ci muoveremo con le auto in città, ha risposto testualmente: “Quando il 72% dell’elettricità sarà prodotta con zero emissioni, allora avrà senso rendere di uso comune la mobilità elettrica. Che senso ha guidare un’auto a batteria se per ricaricarla si brucia petrolio o carbone?“. Si tratta di parola molto deludenti. Per di più dette da uno studioso di fama,
Rinnovabili, Germania e Spagna esempio da seguire
Il problema vero è come aumentare la produzione da rinnovabili, seguendo l’esempio di Paesi come la Germania e la Spagna che stanno facendo molto meglio di noi. Lo stesso ministro Cingolani nell’intervista spiega che “già oggi programmiamo di installare 6 Gigawatt l’anno. A causa del lungo iter organizzativo alla fine one installiamo solo 0,8. Di questo passo per arrivare ai 70 necessari a ridurre le emissioni del 55% ci metteremo 100 anni, altro che 2030“. Di questo dovrebbe occuparsi un governo serio come l’esecutivo
P.S. Il Gruppo Stellantis (PSA+FCA) sta preparando il piano industriale per l’elettrico, anche con nuove fabbriche per la produzione di batterie. Parole come quelle di Cingolani possono essere un bell’alibi per concentrare gli investimenti in Francia e Germania: se non ci credete voi…
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