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Metano fuori controllo, serrata dei distributori dal 4

Metano fuori controllo, con prezzi alle stelle: si avvicina la serrata dei distributori, il 4,5 e 6 maggio. Ma il governo non dà segnali di apertura.

Le vendite di auto a metano sono crollate nel primi trimestre 2022, da 10.514 a 4.128. Nella tabella i 10 modelli più venduti.

Metano fuori controllo Prezzi saliti del 120%

Il settore vive una crisi drammatica: i prezzi sono saliti molto più di benzina e gasolio e anche le vendite di auto a metano sono in picchiata. La richiesta al governo è il taglio  dell’Iva dal 22% al 5% e l’estensione del credito d’imposta per gli autotrasportatori anche al CNG. In pratica un aiuto simile a quello concesso per benzina e gasolio, i cui prezzi sono stati tagliati (provvisoriamente) di 30,5 centesimi al litro. “È privo di giustificazione il pessimo trattamento avuto da questo segmento della mobilità delle persone, tutte tradizionalmente più sensibili ai costi. E più attente all’impatto sull’ambiente“, ha detto Davide Tabarelli di Nomisma Energia nell’incontro in cui è stato annunciato lo sciopero. “È da luglio 2021 che il governo va in aiuto dei consumatori di energia. Gli unici rimasti fuori sono quelli del metano auto, un milione di automobilisti che hanno visto i prezzi alla pompa salire del 120%, contro il 30% della benzina. L’IVA sul gas riscaldamento, lo stesso che va nelle auto, è stata ridotta al 5%, sul gas per autotrazione è ferma al 22%“.

Davide Tabarelli presidente di Nomina Energia.

“Settore discriminato rispetto a benzina e gasolio”

Secondo Tabarelli, la riduzione delle tasse sulla benzina ha aggravato la disparità a danno del metano auto. Il più che raddoppio dei prezzi alla pompa del gas auto ha originato un raddoppio delle entrate IVA per lo Stato, da 200 a circa 400 milioni su base annuale. “Si impone quanto meno una restituzione di una parte della tassazione attraverso una riduzione dell’IVA al 5%. Come accaduto per il gas riscaldamento per coerenza nelle politiche di tutela delle parti più colpite dalla crisi energetica”. La situazione del settore è drammatica, con molti impianti già chiusi. La filiera del metano per autotrazione è descritta con questi numeri dalle associazioni di settore: “Circa 20.000 addetti, oltre 1.500 punti vendita, 1.100.000 famiglie a basso-medio reddito, autotrasportatori e aziende di trasporto pubblico locale. Che hanno scelto il metano per la loro mobilità motivate dall’economicità e dai vantaggi ecologici del gas naturale. E ben un 30% di biometano già distribuito in rete per uso autotrazione“.

Andrea Rossetti, presidente di Assopetroli-Assoenergia.

Metano fuori controllo, Rossetti: rischio di default per i distributori

E si parla addirittura di fallimento del settore: “La distribuzione del metano per autotrazione rischia il default”, ha osservato Andrea Rossetti, di Assopetroli-Assoenergia. “Chiediamo al governo un intervento urgentissimo di protezione come fatto contro il caro benzina. Il prezzo del gas è fuori controllo. Consumatori e distributori sono stremati, mentre il governo da mesi lucra un extragettito IVA dovuto all’aumento dei prezzi. Sono risorse che vanno restituite immediatamente ai consumatori sotto forma di taglio dell’Iva, o qualunque altro tipo di calmiere. Purché si faccia, ripeto, immediatamente. A rischio c’è un’intera filiera che è pilastro della mobilità a basse emissioni. Anni di investimenti pubblico privati rischiano di andare in fumo: car makers a gas, settore distributivo, autotrasporto, consumatori finali. Il governo non può restare indifferente”.

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