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Meglio il diesel: Regione Toscana contro l’elettrico

arpa toscana

Meglio il diesel: la Regione Toscana a sorpresa boccia l’elettrico, con una lunga nota firmata dall’Arpat, l’Agenzia Regionale per la protezione ambientale.

L’assessore regionale all’Ambiente della Toscana, Monia Monni.

Meglio il diesel: Firenze va contro l’Europa

Il testo è un lungo atto d’accusa contro la decisione della UE di consentire la vendita di sole auto a emissioni zero dal 2035. Elettriche o a idrogeno, quindi. La prima eccezione dell’Arpa riguarda la produzione delle EV: “L’energia necessaria proviene ancora per la maggior parte da fonti non rinnovabili, mantenendo ancora alta le emissioni di anidride carbonica”. Tutti sanno che, effettivamente, questa è la fase più critica per le elettriche. Ma è noto anche che tutti i produttori stanno lavorando (già con buoni risultati) per contenere le emissioni in questa fase. E che comunque nel bilancio complessivo finale le EV sono decisamente più sostenibili delle auto termiche. L’Arpat non lo sa e scrive che “la scelta del Parlamento europeo si basa, dunque, su una speranza di cambiamento suggestiva. Ma non fa i conti con la realtà“. Quale realtà? Dicono il contrario l’AEA, l’Agenzia europea per l’ambiente, e la sua omologa americana, l’EPA. E lo confermano eminenti studiosi delle università toscane, come il prof. Massimo Ceraolo  di Pisa.

La 500e, l’auto elettrica più venduta in Italia e in Europa.

“L’automobile con l’elettrico tornerà ad essere un privilegio”

Altra critica: “Il prezzo della decisione di Bruxelles rimarrà tutto sulle spalle dei consumatori: l’automobile tornerà ad essere un privilegio. Spingendo ai margini del mercato le fasce più deboli. Considerati i rilevanti aumenti registrati dalle materie prime nel corso degli ultimi due anni, resta difficile pensare che nel breve periodo i costi di produzione delle EV possano diminuire…“. Per la verità i costi di tutte le auto sono aumentati notevolmente. E tutti sanno, ma non l’Arpat, che già per il 2024-25 grandi Case come Renault e Volkswagen promettono l’arrivo di auto elettriche molto meno costose, come la nuova R5. E che ancor più si abbasseranno i listini, nella seconda parte del decennio, con l’arrivo delle batterie alla stato solido. Oltretutto il costo di un’auto andrebbe valutato sul cosiddetto TCO (Total Cost of Ownership), ovvero la somma del prezzo d’acquisto con tutto quello che si spende poi per mantenerla. Ed è in questa seconda fase che le elettriche recuperano terreno quanto a convenienza.

Meglio il diesel, anche se l’elettrico “ripulisce l’aria”…

Ma sono le ultime righe dell’articolo sull’auto elettrica a risultare agghiaccianti: “Riuscirà sicuramente a ripulire l’aria delle nostre città. Ma è sproporzionata rispetto a ciò che fa il resto del mondo, al diritto alla mobilità della gente e, infine, ai limiti tecnologici intrinseci. La densità energetica di un chilo di gasolio non sarà mai raggiunta da una batteria. Percorrenze limitate ed i tempi di ricarica oltre allo stile di guida, mettono dunque in discussione i potenziali volumi di espansione dei veicoli elettrici“. A parte che anche i sassi sanno che un motore elettrico è molto più efficiente di un propulsore termico, leggere la conclusione dell’Arpa gela il sangue nelle vene. Perché allora a suo tempo è stato vietato il DDT, che era probabilmente più efficiente come insetticida dei prodotti che lo sostituirono? E come può un’Agenzia per l’ambiente liquidare come irrilevante il “ripulire l’aria delle nostre città“? E infine: una Regione che la pensa così con quale faccia avanza eccezione al rigassificatore di Piombino?

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