Per far lavorare al massimo un motore elettrico marino è importante progettare l’elica giusta. Quella che richiede meno potenza e, quindi, ha bisogno di meno batterie o garantisce un’autonomia di navigazione più lunga. E poi quando, per esempio nelle barche a vela, ci si muove con la forza del vento è possibile fare il pieno di energia grazie all’elica.
Estrema sintesi di P.E.R.Na. (propulsore elettrico reversibile per la nautica) un progetto delle università di Trieste, Udine e della aziende Micad e MWFEP con un finanziamento della Regione Friuli Venezia Giulia, con 329 mila euro di fondi FESR, che stanno lavorando ad un motore elettrico ad alta efficienza grazie all’elica.
“L’obiettivo è efficientare al massimo il funzionamento dell’elica per avere minore potenza assunta e di conseguenza maggiore risparmio”, così spiega il progetto l’ingegnere aerospaziale Daniele Malgieri CFD Sepcialist della Micad che aggiunge: “All’interno della squadra noi ci occupiamo dell’elica e del carter dove alloggia il motore elettrico” mentre “l’ Università di Trieste si occupa di progettazione meccanica ed elettrica e l’Università di Udine, insieme alla società MWFEP S.p.A., hanno progettato e realizzato le unità elettroniche di controllo”.
In concreto con il progetto si sta costruendo: “Un prototipo di elica priva di asse elettrico (RDP) per barche a vela in alternativa alla classica propulsione endotermica a potenza e portata paragonabili”. Si parte da un motore elettrico a magneti permanenti e si sostituisce il rotore del motore con un’elica, in questo modo si semplifica il sistema.
Tutti i vantaggi del sistema
Entro giugno sono previsti i test in acqua, ma poi le applicazioni nella realtà? ”Gli obiettivi commerciali del progetto sono le imbarcazioni da diporto – si legge in un documento del progetto – in particolare le barche a vela, dove la riduzione delle dimensioni ed il maggiore comfort sono particolarmente apprezzati”.