Site icon Vaielettrico

L’auto elettrica ha un problema: la folle corsa dell'”oro bianco”

litio

Una miner di litio ad Atacama, in Cile (foto: Potash Corp.)

L’auto elettrica ha un problema: si chiama litio, ormai definito l'”oro bianco”. E’ un metallo non raro (è il quarto elemento più diffuso sul Pianeta), ma viene estratto in quantità insufficiente ad alimentare il recente boom di richieste per le celle batteria.

La domanda di litio – o meglio, di litio carbonato equivalente (LCE) – continua a raddoppiare di anno in anno e Bloomberg stima che nel 2030 supererà 2 milioni di tonnellate. Si tratta di un valore quasi cinque volte superiore a quello attuale, stimato per il 2022 a un totale di oltre 400.000  tonnellate.

E nel 2030 la richiesta aumenterà di 5 volte

Domanda di LCE suddivisa per settori di impiego. Fonte BloombergGià a questi volumi la disponibilità scarseggia, tanto che il  prezzo ha superato i 575 mila dollari a tonnellata: più del doppio rispetto all’inizio dell’anno. Cinque anni fa, nel 2017, costava 39.000 dollari a tonnellata. L’impennata della domanda e dei prezzi è interamente dovuta alla richiesta di carbonato di litio per la produzione di batterie per auto BEV e PHEV, che copre circa il 60% del totale.

Tesla da sola assorbe il 15% dell’ “oro bianco”

Secondo l’ultimo rapporto della società di analisi indipendente Adamas Intelligence , nel terzo trimestre del 2022, la domanda del settore automotive ha raggiunto 77.000 tonnellate, il 70% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Seguendo i flussi commerciali del carbonato di litio equivalente Adamas Intelligence ha ricostruito i dati chiave dell’industria delle celle batteria e dei principali utilizzatori.

Utilizzo di carbonato di litio equivalente per modello di auto nel terzo trimestre 2022. Al primo posto Tesla Model Y, seguita da Tesla Model 3 (riquadro viola sotto) e via via tutti gli altri 535 modelli.

Sono 537 i modelli BEV e PHEV sul mercato

Scoprendo che circa il 15% del totale è utilizzato dalla sola Tesla (il 10% per la produzione della Model Y e il 5% per la Model 3). La casa di Elon Musk è il vero e proprio dominus di un mercato che oggi conta  537 modelli di auto a batteria, in 749 versioni.

L’area Asia-Pacifico è la destinazione finale di 49.000 tonnellate di LCE, con un aumento del 100% rispetto all’anno scroso. E dove le vendite di veicoli a batteria sono aumentate nello stesso periodo del 91%.

In Europa il consumo di LCE è aumentato del 18% raggiungendo quota 16.600 tonnellate, a fronte di un aumento delle vendite di auto elettriche del 4%.

Le Americhe hanno assorbito 11.300 tonnellate, sempre nello stesso periodo (più 70% anno su anno nel terzo trimestre del 2022) a fronte di un aumento del 42% delle vendite di veicoli plug-in.

La destinazione dell'”oro bianco” , colore verde chiaro, per Paese

Il 58% di tutto il carbonato di litio equivalente è finito in Cina, il 13% negli Stati Uniti e il 6% alla Germania. Insieme, questi tre paesi hanno monopolizzato il 77% del mercato globale, rispetto al 71% combinato nel terzo trimestre del 2021.

CATL numero uno, seguono LG e BYD

Nel terzo trimestre del 2022, il 59% delle batterie  ha utilizzato direttamente il carbonato di litio (rispetto al 54% nel terzo trimestre del 2021). Adottando quindi celle della serie LFP (ferro, litio, fosfato) o NCM 532 (nichel, cobalto, manganese). Ciò indica che le celle della serie LFP e NCM 5 continuano a guadagnare quote di mercato rispetto a quelle ad alto contenuto di nichel che utilizzano idrossido di litio, come NCM 622 e 811 e NCA (nuchel, cobalto, alluminio).

Il report, infine, mette in fila anche le aziende produttrici di celle, sempre in base all’impiego di “oro bianco”. Prima assoluta la cinese CATL, seguita dalla coreana LG e dall’altra cinese BYD.

– Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico-

Exit mobile version