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L’anno elettrico di Alessandro e Laura: C Zero, Tesla, pannelli e accumulatore

Alessandro e Laura davanti alle due auto elettriche

Alessandro Bocchi e sua moglie Laura in due mesi hanno cambiato le Citroen di casa: la C3 con la C-Zero , la C4 con la Tesla Model 3. Ha  investito 18 mila euro per pannelli e accumulatori, ma vuole spendere ancora, senza superare i 10 mila euro, per elettrificare la vecchia Fiat 850. Un 2019 tutto a emissioni zero.

La Tesla e la C-Zero di Laura e Alessandro

 

Buongiorno, questo è un anno super elettrico!”. Ci scrive Alessandro Bocchi, uno dei tanti lettori con cui entriamo in contatto, e ci fa partecipi della sua  lista della spesa elettrica. Ha rottamato le due diesel e ha installato l’impianto fotovoltaico, per un investimento totale di 80 mila euro; ma è convinto di recuperare la gran parte della spesa. Perché “per i pannelli la detrazione è al 50% ” e grazie agli incentivi statali ha risparmiato 12 mila euro sulle auto elettriche.

La Tesla: soldi spesi bene

 

La Model 3 è arrivata solo  da una settimana ma Alessandro ci ha già fatto 1.200 km. “Non mi sono ancora ripreso. Un’ auto eccezionale, meravigliosa, scattante, silenziosa e poi vai dove vuoi”. Alessandro non ha dubbi, anche se avrebbe preferito risparmiare: “Avrei preso il modello da 40 mila euro, ma in ogni caso se devi spendere 40 o 50 mila euro è l’auto più conveniente. Non c’è nessuna che gli sta dietro, vanta prestazioni da Ferrari. Ha superato tutte  le aspettative che coltivo da 10 anni”. Ubriaco da troppo entusiasmo? Non è il primo che sentiamo lodare la superiorità del marchio di Elon Musk.

La C-Zero per gli spostamenti urbani

La C-Zero è destinata ai tragitti urbani

Alessandro promuove  anche  la C-Zero: “Bella, pimpante; conto su 100 km di autonomia che sono pochi, ma in città va bene come seconda macchina, il costo di gestione è quasi nullo, ottima da guidare, comodissima e più spaziosa della C3, anche se manca il baule”. E poi il prezzo. “L’ho pagata 13.200 euroerano 18mila meno i 6 mila della rottamazione – con questi soldi trovi veramente poco e con il motore a combustione inizi a spendere da subito”.

I pannelli per abbattere i costi del carburante 

Alessandro ha investito 18 mila euro per garantirsi l’autosufficienza energetica. “Lunedì – il 17 giugno Ndr – allacciano i pannelli fotovoltaici e il Powerall. Non vedo l’ora di vedere all’opera il tutto”. Una scelta importante: “Si tratta di 13 pannelli da 400 watt e l’investimento si ripaga. Ho dei dubbi per l’accumulatore che ho pagato sui 7 mila euro per 13,5 kW però mi permette di collegarmi poco alla rete. I pannelli sono quelli della Sun Power”. Per ottimizzare il ciclo di produzione ha acquistato una colonnina specifica: Ho speso 600 euro per una Zappi e posso ricaricare le auto direttamente con l’energia eccedente dei pannelli. E’ super configurabile e mi garantisce l’utilizzo ottimale dell’impianto. Programmo per la carica il  momento migliore, poi entra in funzione in emergenza se  sono senza carica”.

L’ultimo sogno: il retrofit alla 850

Alessandro vuole fare il pieno di elettrico: “Visto che sono in preda ad entusiasmo compulsivo, sto pensando pure al retrofit di una bellissima Fiat 850! Questa è una cosa un po’ romantica, una macchina con un valore affettivo e mi piacerebbe darle nuova vita”. Grazie a Vai Elettrico ha conosciuto il fenomeno e l’esistenza di aziende attive nel settore a cui ha inviato la richiesta di preventivo. “Non voglio però spendere più di 10mila euro, mi basta anche un’autonomia limitata a 50 km perché si tratta di un’auto che userei giusto per fare dei giri in città”.

Le auto comprate con l’incentivo

Alessandro: “Ho l’aria soddisfatta per gli acquisti”

Gli incentivi nel caso di Alessandro hanno funzionato anche se ha dovuto sudare: “Per la Citroen è andata veloce, me l’hanno consegnata ad aprile, ancora prima di risolvere i problemi burocratici. Discorso diverso per la Tesla. Ho vissuto diverse peripezie – l’avevo poi già ordinata da tempo pagando i mille euro – perché all’inizio si era fuori dagli incentivi. L’iter è rimasto bloccato per diverso tempo”. Una settimana fa la consegna: “Prima tutti mi prendevano in giro, mi dicevano che restavo a piedi. Ora che l’hanno provata, almeno due persone, hanno detto che la prenderanno”. A casa, invece, è la moglie Laura, l’intestataria della Tesla, con le mani sul volante.”E’ lei la pilota della coppia“. Due cuori e un pacco batterie.

Il futuro? Tutto elettrico

Alessandro è l’uomo della speranza elettrica: “C’era e c’è ancora una sfiducia immotivata. Una piccola casa che produce 200 mila auto ha risolto in pochi anni, senza inventare niente ma ottimizzando, il problema delle batterie. Figuriamoci marchi che sfornano milioni e milioni di veicoli. Ora si è frenati perché non si conoscono bene tutti i benefici, ma presto scoppierà il boom”.

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