Site icon Vaielettrico

La Volvo scopre l’acqua calda sulle emissioni. E la rete esulta

La Volvo XC 40 Recharge: pubblicato uno studio che compara le emissioni di benzina e elettrico.

Webinar
La copertina dello studio Volvo.

La Volvo scopre l’acqua calda: produrre un’auto elettrica (a causa delle batterie) comporta emissioni di Co2 superiori a quelli di un’auto tradizionale. E la rete esulta, per una presunta rivelazione nota a tutti da anni. È nell’intero ciclo di vita, infatti, che l’auto elettrica stravince. Eppure a noi arrivano sfottò come quello di tale Adriano Rossi:  “E mo’ come la mettiamo? Non lo dico io, lo dice la Volvo! Ciao, incantatori di serpenti!”. Aggiungendo il link  a un articolo in cui ci si sofferma solo sulla produzione, non su tutto quel che succede dopo. Ci verrebbe da rispondere “ciao core“, come dicono a Roma. Ma è meglio andarlo a vedere bene, questo studio, “Carboon footprint report”, per capire che cosa dice esattamente.

La Volvo scopre…/ Nell’intero ciclo di vita l’EV vince

Premessa: tutti questi confronti riguardano solo le emissioni di Co2. Sorvolando su tutte le porcherie (a partire dalle famigerate polveri sottili) che respiriamo nelle nostre città, anche per quanto esce dagli scarichi delle auto diesel e benzina. Le elettriche, mentre viaggiano, emettono zero, e questo è bene ricordarlo. Ma veniamo allo studio, con una premessa: la Volvo è sicuramente un riferimento per la sicurezza, non certo per le emissioni nella produzione di auto elettriche. Nello studio si parla addirittura di un70% di emissioni in più. Le concorrenti tedesche fanno molto meglio, come documentato da studi pubblicati già nel 2019. E da allora la situazione è molto migliorata. Guardiamo comunque lo studio della Casa svedese, le cui conclusioni sono riassunte nel grafico sopra. Che dice? Che nell’intero ciclo di vita le emissioni della XC 40 Recharge elettrica sono comunque inferiori a quelle della XC 40 a benzina. Amen.

La Volvo scopre / Se poi l’energia è da rinnovabili…

Le conclusioni finali dello studio Volvo. Al primo punto: “La XC 40 Recharge ha una Carbon Footrprint più bassa della XC 40 ICE per tutti i mix di produzione dell’energia elettrica esaminati”

Di quanto inferiore? Dipende da come viene prodotta l’energia elettrica. Se prendiamo a riferimento la media europea sono 13 tonnellate in meno (45 contro 58). Se l’energia arrivasse tutta da rinnovabili, le tonnellate sarebbero addirittura 31. Ma anche col disgraziato mix mondiale, che tiene conto di Paesi come India e Cina, sarebbe inferiore, 54 contro 58. Non a caso tutti i costruttori investono in rinnovabili e affinano il processo produttivo delle batterie per far sì che il bilancio delle EV sia ancora più favorevole. Forse non la Volvo, che a giudicare dalle cifre non sembra particolarmente efficiente. E che sull’elettrico è oggettivamente indietro (finora solo tre Volvo su 100 vendute sono EV). Comunque sia, anche la Casa svedese nelle conclusioni riprodotte sopra riconosce che l’elettrico emette comunque meno, in ogni condizione. Ma molti siti, anche italiani, hanno riprodotto solo la parte dello studio che parla della produzione.

Roberto possiede una Zoe e chiede…

Il disorientamento dei lettori nella mail di Roberto

Ma ecco, per testimoniare il disorientamento che riportare studi come questo in modo parziale creano nei lettori, la mail inviataci da uno di loro, Roberto Cima: “Sono passato all’elettrico nell’agosto 2017, passando da una bellissima Kuga diesel ad una Zoe. Da lì è iniziato il mio nuovo concetto di viabilità. Devo dire che all’inizio,a causa dell’ansia di ricarica, passavo ore in macchina per arrivare al 100% , specie d’inverno. Poi impari e compri una seconda auto elettrica… Ma molti amici e conoscenti mi taggano post dove parlano di studi contro le Ev. In particolar modo sull’impatto ambientale che può avere, a differenza di un diesel. Ho letto uno degli ultimi report di Volvo, dove indica la parità tra una termica e una elettrica al raggiungimento di tot km. Che si abbassano notevolmente a 49 mila se la produzione è da rinnovabile. Una cosa non mi è chiara. Parlano di km,ma quante ore e quanti km di coda facciamo in un anno? Con una termica in coda inquini, un’ elettrica, anche se è ferma, no. Pensiamo solo alla Dalmine/Milano. 2 ore di strada per pochi km. Quindi gli studi fatti sull’impatto ambientale non rispettano la realtà, sbaglio?”.
SECONDO NOI. Gli studi vanno anzitutto presi nella loro interezza. Non si può prendere solo la parte che fa comodo e strombazzare quello come se fosse il Vangelo. E creare un tam-tam che cresce poggiandosi sul nulla.
Exit mobile version