Site icon Vaielettrico

La Renault Zoe ha un problema? “Costa troppo”

La Renault Zoe perde colpi nelle classifiche di vendita un pò in tutta Europa. Che succede? Noi abbiamo ipotizzato una nuova politica commerciale del numero uno Luca De Meo, orientata ai margini di guadagno piuttosto che ai volumi. Il professor Alessandro Abbotto è della stessa idea e racconta la sua esperienza diretta. Ha rinunciato a sostituire la sua “vecchia”Zoe dopo aver scoperto sul campo che il nuovo modello gli sarebbe costato 7.000 euro in più nel triennio. Ecco i suoi calcoli e un suo commento.

di Alessandro Abbotto

Sono fiero possessore di una Renault Zoe vecchio modello e, in prossimità della scadenza del finanziamento triennale, mi sono interessato presso la rete dei concessionari per passare al nuovo modello, anche sfruttando gli incentivi regionali. Ecco il racconto della mia esperienza diretta.

La Renault Zoe 52 kWh tra prezzo, sconti e incentivi

La mia attuale Renault Zoe (Intens R110 flex, con batteria a noleggio) partiva da un prezzo di listino di 28.000 € che, con accessori e tasse, arrivava a 28.880 €. A questo importo va detratto lo sconto concessionario (6.380 €) e l’incentivo statale, che all’epoca era di “soli” 4.000 €, per un prezzo finale di 18.500 €, così distribuito: 5.000 € di importo iniziale, 36 rate da 196 € comprensiva di assicurazione (tranne RCA), canone mensile batteria 39 € e valore futuro garantito di 10.080 €.

Alessandro Abbotto

Molto soddisfatto della vettura mi sono recato in concessionario per avere un preventivo sulla Zoe nuovo modello (allestimento equivalente al precedente). Questi gli importi per la Zoe Intens R135 (tra parentesi il confronto con la precedente situazione):
-prezzo di listino: 38.000 € (28.000 € con batteria a noleggio)
-prezzo con accessori e tasse: 38.382 € (28.880 €)
-sconto concessionario: 4.500 € (6.380 €)
-incentivi (statali + regionali): 9.000 € (4.000 €)
-Importo finale netto: 24.882 € (18.500 €).

La Renault Zoe ora ha la batteria di proprietà

Qui la prima conclusione. Nonostante gli incentivi siano passati da 4.000 € a 9.000 € l’importo finale netto è aumentato di oltre 6.000 €. È pur vero che nel nuovo caso la batteria è di proprietà. Andiamo quindi a vedere la nuova rata mensile e confrontiamola con quella precedente addizionata del canone mensile della batteria. Importo iniziale 2.000 € (erano 5.000 € la prima volta), 36 rate da 383 € (inclusa assicurazione), VFG 14.250 €.

È un’ offerta conveniente, tenendo conto che adesso la batteria è di proprietà?
Nel primo caso l’esborso completo per la durata di 3 anni è: 5.000 € (importo iniziale) + 36×196 € + 36×39 € (batteria)=13.460 €.
Nel secondo caso: 2.000 € (importo iniziale) + 36 x 383 € = 15.788 €.

In conclusione, nonostante 5.000 € di incentivi netti in più, l’esborso triennale è aumentato di oltre 2.000 €. Per un incremento netto rispetto al modello precedente di oltre 7.000 €, a parità di costo per la batteria!

Gli incentivi devono avvantaggiare l’acquirente

Quindi, confermo le conclusioni dell’articolo di Vaielettrico. In base alla mia esperienza personale la Renault ha deciso di cambiare strategia puntando più al guadagno unitario che ai volumi. Paga? Almeno nel mio caso, come potenziale cliente, no. La differenza in più di 7.000 € è, a mio parere, eccessiva per una city car. Ho quindi deciso di non acquistare, con rammarico, la nuova Zoe.

Concludo con un commento. Temo che si stia diffondendo l’idea che i maggiori incentivi
rappresentino un pretesto per aumentare il prezzo effettivo di vendita delle automobili elettriche. Non è solo il caso della Zoe. A mio parere questo è un errore. I prezzi delle automobili dovrebbero rimanere costanti (alcuni lo fanno e, anzi, in qualche caso diminuiscono), considerando che non bisognerebbe approfittare degli incentivi per aumentare i prezzi “perché tanto viene compensato dagli incentivi maggiori”.

I prezzi devono restare competitivi, incentivi o no

Gli incentivi sono denaro che entra nelle tasche delle case automobilistiche e della rete di vendita. Non c’è bisogno di aumentare il prezzo (o diminuire gli sconti che vengono fatti solitamente). Sono soprattutto un’ottima occasione, irripetibile, per far girare questa industria, gravemente colpita dalla crisi pandemica, e innovare il vecchissimo parco
automobilistico italiano, a base di combustibili fossili per oltre il 99,9%. Ecco perché non condivido la strategia della casa francese. Che, invece, avrebbe dovuto approfittare dei maggiori incentivi offerti dallo stato italiano e dagli enti locali per diminuire i prezzi, proporre il suo modello elettrico a prezzi vantaggiosi e fortemente competitivi. E così aumentare notevolmente i volumi di vendita, a vantaggio di tutti, produttori/venditori, cittadini e ambiente.

—-Vuoi far parte della nostra community e restare sempre informato? Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter e al nostro canale YouTube

Exit mobile version