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La mia Nissan Leaf è perfetta. Ma in autostrada la ricarica…

Due giorni con la Leaf in prova: è la proposta della Nissan in vigore da ottobre.

Stefano viaggia con una Nissan Leaf da quasi un anno ed è soddisfatto. Ma in autostrada, quando effettuata cariche veloci ripetute, vede drasticamente abbassarsi la velocità di ricarica il che aumenta cosiderevolmente i tempi di percorrenza. Che fare, ci chiede? Ricordiamo che i questivi devono essere inviati a info@vaielettrico.it 

Troppo lente le ricariche ripetute

“Sono il felice possessore di una Nissan Leaf e+N-Connecta comprata ai primi di maggio del 2021 e, ad oggi, ho percorso circa 40.000 chilometri, principalmente in autostrada. In questi mesi ho capito tante cose del mondo elettrico, che nessuno ti dice veramente e ho anche imparato a “sopravvivere” alle ricariche e a farmi prendere meno dall’ansia di ricarica, riuscendo a fare tutti i percorsi che prima facevo in termico (e forse anche qualcosa di più).

L’unica cosa che non sono ancora riuscito a domare e per il quale vi chiedo consiglio è il cosiddetto Rapidgate. Come si può affrontare un lungo viaggio in autostrada, che prevede 2 o più soste di ricarica rapida e mantenere una velocità di ricarica decente? O almeno come faccio a capire prima se sto esagerando e non portarla al limite?

Nel mio ultimo viaggio di 400 chilometri in autostrada ho avuto problemi all’andata alla 3° ricarica e al ritorno alla 2°. Cosa è cambiato? Cosa posso fare per evitare/ridurre il problema? Intervalli di ricarica più frequenti? Non portare la batteria sotto il 20%? Andare più lentamente? Non ricaricare sopra l’80%?

Vi ringrazio anticipatamente per le risposte che mi darete

Un problema di gestione termica della batteria

RISPOSTA Il fenomeno del Rapidgate è ampiamente dibattuto nei forum specializzati e interessa in particolare le ultime generazioni della Nissan Leaf. Le quali hanno capacità della batteria aumentata a 40 o 62 kWh (come nel caso del modello di Stefano), ma non il sistema di condizionamento termico.

Tendono quindi a riscaldarsi (sia in fase di carica che in fase di erogazione della corrente) oltre i 43 gradi che rappresentano la soglia massima di temperatura per ottimizzare la velocità di ricarica. Nei lunghi tratti autostradali, quindi, le soste durano più del dovuto perchè l’auto non accetta più la potenza di 75 kW, ma scende attorno ai 22 kW.

Rallentare un pò per arrivare prima

Il consiglio che possiamo dare a Stefano è di partire con la batteria al 100%, caricata in precedenza in modo da consentirle di raffreddarsi e funzionare al megio nel primo tratto.  Durante questo primo tratto sarebbe opportuno  non spingere al massimo.

Mantenendo una velocità attorno ai 110, anzichè i 130 km/h, potrà percorrere molta più strada e arrivare al primo rifornimento con una batteria a temperatura più bassa, in grado di accettare maggiori potenze in ricarica.

La batteria arriverà più velocemente al 75% (incamerare il restante 25% richiederebbe molto tempo) che in linea di massima potrebbe bastare per tagliare il traguardo dei 400 km. In linea di massima la migliore strategia è limitare la velocità in marcia per ridurre al minimo le soste, sia come numero sia come tempo.

E provi ad installare Power Cruise Control

Consigliamo poi di installare l’app di navigazione Power Cruise Control, che rileva i dati reali della batteria e le indica in tempo reale la strategia ottimale per completare il viaggio nel minor tempo possibile.

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