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LA FOTO/ Comuni e auto elettriche, piccola galleria degli orrori

Comuni e auto elettriche: da Nord a Sud una piccola galleria di orrori. Ce li segnalano due lettori, Alessandro e Claudio, scandalizzati della scarsissima attenzione di troppe  amministrazioni locali per le esigenze degli automobilisti elettrici.

Ricarica per auto elettriche? No, per autoscontri

Arrivano gli autoscontri in paese, addio alla possibilità di ricaricare l’auto

Buongiorno,  vi segnalo questa cosa a parer mio indecorosa. Parcheggio di piccolo centro commerciale ad Almenno San Bartolomeo (bg). Sono state posizionate giostre temporanee; segnaolo che non solo vengono occupate le piazzole di ricarica ma credo (non sono un tecnico) che le colonnine siano utilizzate come centralina elettrica.

Grazie per il vostro lavoro.
Alessandro

Accessi alla ZTL: paese che vai, regole che trovi

E questa è la testimonianza di Claudio, a caccia delle autorizzazioni per entrare nelle ZTL con la sua auto elettrica.
Vi racconto cosa capita nel viterbese e non solo. A Fabrica di Roma la nuova Amministrazione ha richiesto le colonnine; arriveranno non si sa quando. Ma nessuna concessione alle auto elettriche, per ora. 
A Viterbo sono molte le colonnine, ma nessun privilegio è riconosciuto su ingressi o parcheggi a chi proviene da fuori.
LEGGI ANCHE: Elettriche nelle ZTL: perchè tutta questa burocrazia?
A Tarquinia l’ufficio turistico mi comunica che basta porre il libretto di circolazione sul cruscotto. Non soddisfatto (infatti non è  così) chiamo il Comune che mi dà  inizialmente risposte contraddittorie, evasive. Una ditta che gli cura i parcheggi del lido, la Ditech, scopro essere omonima di una grossa ditta di forniture per uffici, irraggiungibile quindi.
Chiamo per tre quarti d’ora il numero 0766 849225 responsabile per il servizio e che mi avevano detto lavorasse dalle 13.30 alle 15. Mai nessuna risposta. Infine i VvUu mi rispondono e mi danno info dettagliata; copia libretto in mail a polizialocale@comune.tarquinia.vt.itE telefonata al numero del responsabile della Ditech…che è  fuori campo.
Col simpatico Vigile che mi ha dato informazioni, 38 anni di servizio, abbiamo concordato su una procedura unica per tutte le elettriche sul territorio nazionale. È  come se, andando a Messina da Torino, dovessi inviare il certificato sull’ultima revisione per poter parcheggiare. Il  PRA questo sconosciuto.
Spetta ai Comuni decidere se concedere benefici alla circolazione delle auto elettriche. Ma così si crea una jungla di regole quasi impossibili da rispettare
Firenze, una schedatura bella e buona 
A Firenze invece per fare  entrare l’auto in “lista bianca” (ma solo per 5 soli anni, invecchiando le elettriche diventano inquinanti, vero?) per la Ztl (e Zcs forse, non è  chiaro) richiedono Codice fiscale, documento fronte retro, libretto di circolazione. Ma te lo dicono solo quando sei riuscito ad avere accesso alla modulistica. Per avere accesso alla modulistica devi collegarti a un sito col nome lunghissimo (e transeat) per segnarti sul quale devi fornire appunto i tuoi dati e il Codice Fiscale, che quindi hanno già. 
Alla fine spedisci e speri. Perché serve che siano chiari i dati, la firma leggibile. In caso contrario preannunciano ritardi inenarrabili per la concessione di un passi che chiunque abbia accesso al PRA potrebbe controllare in 28 secondi, o 33 se si è con connessione farlocca.
… E il gioco dell’oca dei numeri di telefono
Da notare che il contatto telefonico 055055 non ha informazioni altro che sul sito di questa Società privata che sicuramente sarà sicura, ma un dubbio si insinua prepotente per questa replicazione inutile di dati, protetti sicuramente, ma…
Da notare poi che il numero 05540401 di questa società per qualsiasi domanda che esuli dall’ambito dei residenti, rimanda al precedente 055055, in un infernale giro dell’oca.
Claudio.

Dov’è finita la proposta delle targhe colorate?

Le nuove targhe verdi per auto elettriche di San Marino
A questo punto non resta che una soluzione semplice e indolore: una targa di colore diverso per le auto elettriche. E’ stata adottata a San Marino (le targhe delle BEV sono verdi) e in alcuni Paesi europei. E’ una soluzione che lascia ai Comuni la facoltà di decidere se concedere o meno benefici di accesso e parcheggio nei centri storici alle auto elettriche. Ma consente di verificare se le norme locali siano rispettate, senza alcuna bizantina procedura a carico degli automobilisti. E senza ricorrere a dotazioni tecnologiche (collegamento on line alla banca dati del Pra) oggi alla portata di tutti, ma evidentemente non della Pubblica Amministrazione.

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