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Là dove c’era l’erba ora c’è…la fabbrica Tesla (bloccata)

AGGIORNAMENTO del 16/2/2020.

Un’immagine delle manifestazioni contro l’abbattimento degli alberi per far spazio alla fabbrica Tesla.

Si ferma, per ora, il progetto della Gigafactory Tesla vicino a Berlino. Il Tribunale amministrativo superiore del Brandeburgo ha corretto la sentenza di primo grado, che aveva rigettato la richiesta di un gruppo ambientalista di interrompere l’abbattimento di un’area forestale. Ma non è un no definitivo: la decisione nel merito sul ricorso sarà resa nota nei prossimi giorni. Nell’attesa l’azienda di Elon Musk non avrà il permesso di toccare alcun albero. Un inciampo che non solo rischia di rallentare i tempi di costruzione della fabbrica. Ma anche di rivelarsi un duro colpo all’immagine green dell’azienda di Fremont.

 Nei programmi di Tesla lo stabilimento dovrebbe iniziare l’attività entro il primo semestre dell’anno prossimo. 

Le proteste degli ambientalisti che avevano preceduto l’avvio dei lavori di deforestazione

C’è la fauna in riproduzione, disboscare ora o stop fino a dicembre

Nell’area destinata alla nuova fabbrica sono già stati ripuliti circa 120 mila metri quadrati, l’equivalente di 150 campi di calcio. Per renderla tutta edificabile dovranno essere abbattuti migliaia di alberi d’alto fusto. Secondo le leggi tedesche, inoltre, Tesla dovrà preoccuparsi delle conseguenze sulla fauna, ricollocando lupi, serpenti e lucertole e rispettando il periodo di riproduzione. Tutto questo complica enormemente le cose: se le operazioni di disboscamento non si concluderanno entro metà marzo, infatti, i lavori dovranno essere comunque sospesi fino al prossimo inverno, pregiudicando la tabella di marcia.

La foresta contesa è tutt’altro che una foresta vergine. Fu piantata per essere abbattuta e ricavarne cellulosa. Le piante sono disposte in file regolari e il sottobosco è pulito, il che ha permesso agli addetti di disboscarne una fetta consistente in soli due o tre giorni di lavoro, utilizzando grandi macchine operatrici. La rapidità di avanzamento ha impressionato un abitante della zona che ha filmato il cantiere dall’alto con il suo drone e ha postato il video su YoutubeTesla si difende promettendo che pianterà tre volte più alberi di quelli che stanno tagliando.

Qui sotto l’area su cui sorgerà il primo nucleo della fabbrica, i parcheggi per i dipendenti e lo scalo ferroviario.

ARTICOLO ORIGINALE

Là dove c’era l’erba ci sarà…la nuova fabbrica europea di Tesla. L’impianto nascerà in un’area non lontana da Berlino, ma c’è un problema: l’area individuata è una foresta, con parecchi alberi da radere al suolo. E anche i tedeschi nel loro piccolo s’…incavolano. 

Là dove c’era l’erba…si farà Model 3 e Model Y

Le proteste sono già iniziate, con un’avanguardia di una cinquantina di persone con tanto di gilet gialli radunati nella zona incriminata. Tesla non è un’azienda qualunque: ha fatto della sostenibilità uno dei suoi motivi fondanti. Con il patron Elon Musk a ripetere che il sogno è “viaggiare utilizzando nient’altro che la luce del sole”.

L’esterno di una Gigafactory Tesla: a Berlino dovrebbe aprire a luglio 2021.

Ecco dunque la prima contromossa, con la decisione di aprire un ufficio per ascoltare gli umori della popolazione locale. Apertura immediata, giovedì 16 gennaio, riferisce Der Spiegel, citando il ministro dell’Economia del Land del Brandeburgo, Jörg Steinbach. La politica segue da vicino la vicenda, dato che i contestatori lamentano tra l’altro l’assenza di una partecipazione pubblica nell’investimento.

Sono 300 ettari vicino a Berlino

L’area scelta da Tesla per la Gigafactory europea (guarda l’articolo) è la municipalità di Grünheide, vicino al Parco industriale GVZ Berlin-Ost Freienbrink.  L’area è di circa 300 ettari e lì la Tesla progetta di costruire fino a 500 mila auto all’anno, tra Model 3 e Model Y, la novità ormai in arrivo. La tempistica prevede che i primi veicoli prodotti escano dalle catene di montaggio nel luglio 2021, con una velocità impensabile da noi.

L’interno di una fabbrica Tesla, dove si produce il Model 3.

Ma in realtà il contratto d’acquisto dell’area, appena approvato dalle autorità locali, non è ancora stato firmato: il prezzo pattuito è di 45 milioni di dollari, poco più di 40 milioni di euro. La firma dovrebbe arrivare nel fine settimana. E Tesla, per prevenire le proteste, aveva già assicurato che avrebbe piantato in altri siti lo stesso numero di alberi eliminati a Grünheide. Ma là dove c’era l’erba… ci saranno robot e catene di montaggio.

 

 

 

 

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