Site icon Vaielettrico

IP fa sul serio: ecco la prima stazione IPlanet

iplanet
Webinar

Dopo l’annuncio datato ottobre 2023 sulla creazione di IPlanet, joint venture tra Italiana Petroli e il Macquarie Capital, abbiamo trovato le tracce del primo progetto concreto per una stazione di ricarica ad alta potenza presso un’area di servizio di proprietà IP.

                           di Luca Palestini

Si sente spesso ripetere,  a poche settimane dalle elezioni europee, che “l’elettrico non lo vuole più nessuno” o che “le case automobilistiche stanno facendo retromarcia sull’elettrificazione”. Quindi confesso di aver fatto un mezzo salto sulla sedia quando mi sono imbattuto in questa scoperta fortuita.

Stavo esplorando il portale del SUAP, lo Sportello Unico delle Attività Produttive, quando l’occhio mi cade su una pratica protocollata il 31/01/2024.

Ricordavo che Vaielettrico aveva già riportato l’annuncio della nascita della joint venture tra Italiana Petroli e Macquarie Capital per la creazione di IPlanet, società che si occuperà di elettrificare le stazioni di rifornimento a marchio IP su strade urbane e extraurbane. Ma ammetto di aver pensato “finché non vedo, non credo”. Quando certe notizie vengono da chi ha fatto dei carburanti fossili il proprio core business, il pensiero al green-washing è sempre in agguato.

Il primo impianto IPlanet sulla Teramo-Mare. Sembrerà di stare a Oslo

E invece in questo caso sembra proprio che dall’annuncio si sia passati ai fatti. In appena tre mesi. La documentazione depositata recita testualmente: Progetto per installazione impianto fotovoltaico e area per la ricarica di veicoli elettrici costituita da pensilina fotovoltaica, colonnine di ricarica elettrica di potenza 400 kW/cad. e relativi stalli autovetture, da realizzarsi presso impianto di distribuzione carburanti S.S.80 Teramo-Mare.

Una Big Oil che si “converte” all’elettrico? Teramo si crede Oslo? No, più semplicemente il mondo va avanti, a dispetto dei detrattori e delle parole di certi politici che recitano un ruolo per mero calcolo elettorale, mentre l’industria procede lungo la strada dell’elettrificazione, che è poi anche l’unica che consentirà di mantenere intatto il rendimento economico.

Tutto ciò era già ben descritto in un report del 2019 realizzato dalla società di consulenza americana Boston Consulting Group sull’impatto dell’elettrificazione nelle stazioni di servizio. Il report termina con una considerazione che suona come un monito, fin dal titolo dell’ultimo paragrafo: “L’imperativo del cambiamento”:

L’imperativo del cambiamento

Mentre il futuro inizia a prendere forma definita _ si legge _, le implicazioni per i rivenditori di carburante sono chiare e gravi. I rivenditori di carburante non possono più permettersi il lusso di aspettare e vedere cosa succede. Piuttosto, devono muoversi ora per sfruttare la tecnologia digitale ed
espandersi in pool di valore adiacenti e in rapida crescita. Nei mercati in cui i cambiamenti sono più drammatici, rimanere rilevanti richiederà una completa rivisitazione della stazione di servizio. Una strada già intrapresa con successo all’estero dove compagnie quali Shell e Total hanno già da tempo cominciato a inserire la ricarica elettrica nell’offerta delle loro stazioni di servizio tradizionali“.

Se la Norvegia viene spesso presa ad esempio come esperimento di elettrificazione, l’Italia appare invece come esperimento al contrario: vediamo fino a quanto si può resistere cercando di frenare l’elettrificazione che avanza in tutto il resto del mondo.
Che la stazione di servizio IP sulla SS80 Teramo-mare sia un segnale di normalizzazione?

– Iscriviti alla nostra newsletter e al canale YouTube 

Exit mobile version