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Il prezzo è la vera sfida dell’elettrico, parola di Tavares

Il Ceo di Stellantis Carlos Tavares (Credit foto: media Stellantis).

Il prezzo è la vera sfida dell’elettrico. Parola di Carlos Tavares, n.1 del supergruppo Stellantis, di cui fanno parte anche i principali marchi italiani.

La Fiat 500e è al momento l’auto elettrica più venduta di Stellantis

“Il prezzo è la vera sfida, le materie prime sono scarse e costose”

Anche avendo una mobilità pulita e sicura, la grande sfida è quella dell’accessibilità, che al momento non c’è. Perché le materie prime che servono per produrre le batterie per le auto elettriche sono scarse e costose“. Sono le parole scandite dal top manager portoghese intervenendo al Freedom of Mobility Forum. “La scarsità delle materie prime, la frammentazione del mondo e le diverse regolamentazioni possono avere un impatto sui costi delle materie prime stesse“, ha spiegato Tavares. Insistendo sul fatto che la grande sfida per le case auto è riuscire a garantire che tutti possano acquistare auto elettriche. Non solo una fascia di privilegiati. Stellantis sarà pronta per rispettare la scadenza del 2035 definita dalla UE sui motori endotermici, ha aggiunto. Ma “sfortunatamente la decisione su questo punto andava presa prima, magari nel 2014 o 2015. Si sta imponendo una sola tecnologia al posto di una competizione salutare“.

“Non sappiamo neppure se c’è tutto il litio che serve”

Tornando sul tema dei costi, Tavares ha fatto l’esempio del litio, uno dei metalli preziosi che servono per produrre le batterie: “È difficile proteggere l’accessibilità a queste materie prime e alla mobilità sostenibile. Anche perché per sostituire il parco auto mondiale di 1,3 miliardi di unità con mezzi puliti, non sappiamo se c’è tutto il litio che serve. E, considerando anche dove sono concentrate le miniere di litio, questo potrebbe creare altre questioni geopolitiche“. Ad ogni modo, ha continuato Tavares, sulle batterie ci sono ancora tanti studi in corso e “le materie prime che servono per produrle potrebbero cambiare, non sappiamo quali saranno tra 10 anni. Non sappiamo ancora quali saranno i materiali che ci serviranno, le ricerche sono all’inizio“.

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