Altra bocciatura da Davide Pierucci, che lavora nel campo del tartufi: “Abbiamo il deserto a pochi km, con un collegamento elettrico ci arriverebbe la corrente in un attimo. E invece no, bisogna deturpare il paesaggio come quando vai in Trentino e vedi le case con tutti questi orribili vetri sui tetti“. Di tutt’altro avviso Costanza Rizzo, che lavora nell’agricoltrice: “Per raggiungere i target previsti a livello europeo, in Italia sarà necessario installare impianti fotovoltaici in meno dell’1% dei terreni agricoli. Il 4% dei terreni agricoli sono semplicemente abbandonati! Non bisogna rinunciare all’attività agricola, perché la stessa può essere integrata. I vantaggi sono molteplici, inclusi risparmio idrico, protezione delle colture da eventi climatici avversi, reddito aggiunto per gli agricoltori. Quando si parla dei “danni” del fotovoltaico, si trascurano i danni che l’agricoltura sta facendo a se stessa. Il settore rimane il più impattato dai cambiamenti climatici, ma ne è anche tra le principali cause…”.