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Gli argomenti dei no Bev? Solo paura del cambiamento

auto elettrica
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Con garbo e buon senso Corrado dice la sua sull’eterno dilemma: perché l’auto elettrica desta tanta ostilità? E’ l’umana paura del cambiamento, risponde. Il suo intervento è tanto più significativo, perché Corrado vende auto da vent’anni. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it

Leggo con interesse quotidiano i vostri articoli e le opinioni dei vostri lettori, sia PRO elettrico sia quelle contrarie o addirittura “negazioniste”.
Di fronte all’ondata di critiche negative all’auto elettrica non posso far altro che pensare che dietro ci sia la paura del cambiamento.

Poco tempo fa ho letto l’ultimo romanzo di Ken Follett, Le armi della luce, dove gli operai, durante la rivoluzione industriale, si opponevano strenuamente all’avvento delle macchine a vapore perché avrebbero rubato loro il lavoro; sull’argomento auto elettrica, ritrovo tante di queste paure.

Chi canta nel coro, chi usa la ragione

 

Il cambiamento spaventa, si teme di dover rinunciare alle proprie abitudini e comodità, di doverci rimettere di tasca propria (officine meccaniche, realtà legate ai combustibili fossili ed al settore automotive tradizionale), ed il negazionismo a 360 gradi viene alimentato dai vari canali social, dove un parere contrario a qualsiasi approccio razionale alle varie questioni sembra spesso il più illuminato.

Se portiamo il discorso sull’auto elettrica troviamo diverse obiezioni, ripetute all’infinito, spesso se non sempre sbugiardate, ma alimentate dal coro invece che dalla ragione.

Le critiche più enfatizzate, dal mio punto di vista sono le due seguenti: autonomia e costi d’acquisto.

L’autonomia spaventa solo chi l’auto elettrica non ce l’ha

La prima critica è un problema solo per chi l’auto elettrica non ce l’ha. Inizialmente l’ansia da percentuale di batteria residua colpisce chiunque passi da un’auto termica ad una elettrica. Bugiardo chi dice il contrario. Poi però si impiega davvero poco tempo a smettere di ragionare in tal senso. L’autonomia basta, sempre!

Viaggio in elettrico da oltre 4 anni, ho avuto la fortuna di cambiare e utilizzare diverse auto elettriche, e il problema autonomia non l’ho mai avuto. Al punto che, sebbene percorra dai 40 ai 50 mila chilometri l’anno, ho posseduto e guidato quotidianamente anche una Mini Cooper SE (autonomia reale 180/240 km); acquisto consapevole e ragionato, nessun pentimento.

E quella che oggi è una critica sono certo che presto diventerà un punto di forza, con auto che avranno autonomie reali anche superiori ai 1000 chilometri.

La seconda critica invece ha solo in piccola parte ragione di essere. In un tempo in cui, per un’auto termica nuova del segmento C (Audi A3, BMW serie 1, ecc.), si spendono tranquillamente 40-50 mila euro, siamo così sicuri che non si possa avere una vettura elettrica che sia equivalente per costi, prestazioni, dimensioni e dotazione?

Solo le utilitarie elettriche costano di più

Dal mio punto di vista l’obiezione è corretta solo se parliamo di vetture utilitarie, dove effettivamente, in assenza di incentivi, le vetture termiche nuove sono decisamente più economiche rispetto alle elettriche attuali. Vero.

Diamo però tempo e fiducia ai costruttori di porre rimedio; siamo solo all’inizio. Questo gap però, in un momento di diffidenza come questo, fa sì che l’usato elettrico sia molto appetibile da punto di vista dei costi d’acquisto: abbiate coraggio e buttatevi!

L’auto elettrica non è la soluzione a tutti i mali, ma se parliamo solo ed esclusivamente del prodotto in sé, senza farne una questione filosofica, è davvero un ottimo prodotto. Un prodotto è valido quando il consumatore è soddisfatto del proprio acquisto al punto che lo ricomprerebbe e spesso lo consiglia a terzi; con l’auto elettrica questo succede sempre, salvo rarissimi casi, e sono pochi i prodotti che hanno un riscontro così grande. Rispetto all’auto termica quella elettrica ha un’efficienza superiore, un’affidabilità superiore, costi d’esercizio inferiori e, soprattutto, non puzza!

Il sound del motore? Se è un diesel…

Alcuni contestano il fatto che l’auto elettrica sia silenziosa, che si perda il piacere di sentire il motore e quindi di guidare, ma solitamente chi fa questa obiezione non ha dentro il cofano un 12 cilindri Ferrari o un V8 Hemi bensì un motore a 3 o 4 cilindri, nella maggior parte dei casi diesel. È davvero questo il piacere di guidare?

Ho posseduto una Mini Cooper SD dal sound in guida sportiva davvero piacevole, peccato fosse finto perché arrivava dagli altoparlanti dello stereo dato che il 4 cilindri a gasolio non produceva di suo un sound così inebriante e quindi in Mini hanno pensato bene di coprirlo ad arte. Se questo è quello che vogliamo basta alzare il volume.

Questi discorsi mi riportano indietro nel tempo, a vent’anni fa, quando iniziai a lavorare come venditore di auto e sentivo grandissime obiezioni sul cambio automatico: dal “a me piace cambiare” al “voglio sentire la macchina” o ancora “è una roba per americani che non sanno guidare”. In poco più di un decennio si è arrivati a pretendere il cambio automatico sulle Fiat Panda.

Non si ferma il progresso con le urla

Non si ferma il progresso con le urla. Proviamo a comprenderlo e proviamo a trarne vantaggio. Quello che è diverso fa paura, il cambiamento spaventa, ma basta così poco per togliersi dei dubbi: basta provare!

P.S. L’auto elettrica, OGGI, non è per tutti: se non avete un box privato o comunque la possibilità di caricare comodamente l’auto quando siete a casa oppure quando siete a lavoro o ancora, se non avete vicino casa una colonnina di ricarica pubblica che sia comoda e fruibile, OGGI, l’auto elettrica ancora non fa per voi. È solo questione di tempo. Corrado

L’auto elettrica per tutti? E’ questione di tempo (e di volontà politica)

Risposta-Non avremmo fondato e faticosamente tenuto in vita Vaielettrico se non la pensassimo come lei. Tuttavia crediamo che l’ultimo paragrafo del suo commento sia quello che merita più  l’attenzione. Finché l’auto elettrica non sarà davvero per tutti, infatti, qualsiasi argomentazione, anche la migliore, non convincerà i non BEV che è già per molti. E non vincerà la paura  del cambiamento di chi già potrebbe permettersela.

Utilitarie elettriche a costi simili a quelli delle termiche; una colonnina a prezzi accettabili sotto ogni casa e in ogni luogo di lavoro; la possibilità di installare una wallbox in ogni garage o posto auto condominiale; un aumento tangibile della quota di  energia da fonti rinnovabili. Sono le condizioni necessarie per poter dire che l’auto elettrica è per tutti. Realizzarle è solo questione di tempo? Certo. Ma anche di volontà politica, che ora sembra vacillare. Solo la pressione dell’opinione pubblica può evitare che si dissolva del tutto.

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