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Flotte aziendali elettriche? Ecco perchè si può (e conviene)

flotte aziendali

Il Palco della tavola rotonda: da sinistra Gianni Catalfamo, Marco Costa, Chiara Cerizza, Daniel Cascone, Marco Di Gregorio e, in piedi, il moderatore Massimo Degli Esposti

Solo l’8% delle auto circolanti in Italia fa parte di flotte aziendali. Tuttavia le auto aziendali, poco più di 3 milioni e mezzo, percorrono da sole il 30% dei km totali annui. Se fossero tutte elettriche, insomma, le emissioni dell’intero parco auto italiano sarebbero ridotte di un terzo. Sarebbe un grande passo avanti verso la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica, e un potente acceleratore per la diffusiine della “cultura” elettrica.

Il dibattito a K.EY: più attenzione dalla politica

Ecco perchè proprio alla transizione elettrica delle flotte i decisori politici dovrebbero dedicare un’attenzione speciale. E’ il messaggio emerso dalla tavola rotonda «Dal fotovoltaico all’auto elettrica: l’energia intelligente in azienda» organizzata nell’ambito della Fiera K.EY di Rimini da Vaielettrico con il supporto di Plenitude + Be Cahrage.

Manca invece una politica fiscale premiante e mancano incentivi specifici. Il risultato è che le nuove immatricolazioni di veicoli elettrici, fra quelli aziendali, sono solo frazionalmente superiori alla media del mercato italiano. E di molto inferiori alla media europea.

Flotte aziendali elettriche: le soluzioni di Plenitude + Be Charge

Ma non tutto si spiega con agevolazioni fiscali e incentivi: i vantaggi economici, ambientali e reputazionali giustificherebbero da soli una rapida conversione delle flotte. Dal 2026, per dirne una, tutte le aziende dovranno rendicontare la propria impronta di carbonio e quella della loro filiera. Da quel giorno, ha fatto notare Chiara Cerizza, Responsabile CSR e Comunicazione di Plenitude + Evolvere (Gruppo Eni), anche le emissioni delle flotte aziendali saranno decisive per centrare gli obiettivi di efficientamento energetico. Il passaggio al trasporto elettrico, perciò, si inserisce perfettamente nelle strategie aziendali di  sostenibilità, assieme all’autoproduzione elettrica da fotovoltaico, missione specifica di Plenitude + Evolvere.

L’installazione in azienda delle infrastrutture per la ricarica ottimizza poi l’autoconsumo. Su questo fronte Plenitude + Be Charge mette a disposizione l’esperienza quinquennale nella ricarica pubblica. Oggi il suo network è il secondo in Italia per consistenza con circa 14.000 colonnine (diventeranno 30 mila entro il 2025). L’offerta per le aziende, illustrata da Daniel Cascone, Business Development Manager Plenitude +Be Charge, comprende la pianificazione e la gestione delle stazioni di ricarica in azienda, integrate con la rete pubblica e addirittura con impianti di ricarica domestica per i driver.

Con la nascita delle Comunità energetiche rinnovabili (CER), ha aggiunto Marco Costa Energy Engineer presso AESS – Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile le imprese, insieme alle pubbliche amministrazioni, potrebbero addirittura diventare poli di aggregazione energetica per i propri dipendenti o per le comnità su cui insistono, massimizzando i vantaggi  di un investimento in impianti fotovoltaici di medie dimensioni. La definizione del quadro normativo è attesa entro l’anno, ha detto Costa.

Uno scorcio dell’Agorà Energy alla Fiera di Rimini durante l’evento organizzato da Vaielettrico con in sostegno di Plenitude + Be Charge nell’ambito della manifestazione K.EY

Per ogni veicolo un risparmio di 12 mile euro

Già oggi, a prescindere da tutto ciò, la conversione delle flotte è possibile nel 71% dei casi di utilizzo. E nell’arco di vita di un veicolo aziendale può garantire un risparmio quantificabile in 12.000 euro per veicolo. Sono i dati raccolti sul campo da Geotab, la multinazionale di origine canadese leader mondiale nella gestione IoT delle flotte. Il Director Strategic Channel Development e Country Manager Italia Franco Viganò,  ha spiegato che Geotab ha monitorato nel mondo circa 200 mila auto aziendali elettriche e un totale di 3,5 milioni di auto termiche, E’ in grado così di accompagnare i fleet manager nella conversione delle flotte. Patrendo dall’analisi delle flotte attuali per indicare quali mezzi possono essere convertiti, con quali modelli sostiuirli, con quali vantaggi economici.

L’elettrica su misura? BMW i5 arriva entro l’anno

L’offerta di veicoli idonei c’è già a crescerà velocemente già da quest’anno anche grazie alla prevista  soluzione dei problemi di fornitura di componenti. L’ha assicurato Marco Di Gregorio, Corporate Communication Manager BMW. La casa tedesca lancerà in autunno la versione elettrica del best seller Serie i5, la più classica delle auto per i driver delle aziende. Nei piani di Monaco di Baviera, poi, entro la fine decennio tutti i modelli avranno una versione elettrica e le vendite di Ice e Bev si equivarranno.

Perchè allora la transizione stenta a decollare? Il fondatore di One Wedge, Gianni Catalfamo, nota una resistenza al cambiamento che accomuna i driver e gli stessi fleet manager, mentre a spingere con più decisione sono ormai i vertici aziendali. I veicoli elettrici vengono percepiti come un’incognita, spiega,  anche perchè la loro introduzione implica un’evoluzione di tutto il sistema della mobilità e della logistica aziendale. One Wedge è nata proprio per offrire la conversione “chiavi in mano” delle flotte commerciali, soprattutto quelle dedicate alla consegne dell’ultimo miglio.

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