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Flotte aziendali: conviene passare all’elettrico, ma non lo fanno. Perché?

flotte risparmi

Secondo Geotab, per il 70% delle flotte aziendali italiane passare all’elettrico non è solo possibile, ma sarebbe anche economicamente conveniente. Cosa frena e spaventa gli imprenditori?

A evidenziare, dati alla mano, questo controsenso, è uno studio pubblicato da GeoTab alcuni mesi fa e di cui si è tornato a parlare anche ieri in occasione del Geotab Partner day. “Partner” proprio per sottolineare che il servizio di geolocalizzazione e gestione flotte offerto dall’azienda Canadese è un compagno di viaggio per le realtà commerciali.

La terza edizione dell’evento si è svolta a Milano dove è stata recentemente aperta una sede del gruppo. L’Italia è infatti un mercato sempre più importante e in costante crescita con una previsione di penetrazione del 35% nel 2025 e del 50% entro i prossimi 5 anni. 

Ogni giorno Geotab è il compagno di viaggio di 3,5 milioni di veicoli e riceve più di 55 miliardi di record ogni 24 ore. Questo significa una mole di dati monumentale che richiedono un complesso processo di analisi per essere trasformati in informazioni utili per le aziende. Uno sforzo sostenuto anche grazie all’impiego di intelligenze artificiali e machine learning. L’elaborazione e l’interpretazione dei dati aiuta poi chi gestisce le flotte a prendere le giuste decisioni.

Questo in estrema sintesi quello che Geotab sta facendo con decine di migliaia di flotte aziendali. Ma il Partner day è stato l’occasione per parlare del futuro e nel futuro dei trasporti c’è decisamente tanto elettrico. Abbiamo quindi approfittato per parlare di questo delicato momento di transizione con Franco Viganò, Country Manager Italia e Director Strategic Channel Development di Geotab.

Vedi anche la nostra video intervista su Youtube

Cosa frena le aziende?
«E’ un aspetto culturale, passare all’elettrico non è solo un problema economico o di portata del veicolo. L’ansia da ricarica certo non è un tema trascurabile. Capire se il veicoli che vogliamo sostituire con uno elettrico possono sostenere lo stesso retaggio chilometrico è essenziale. Ma per questo ci siamo noi: il nostro dispositivo permette, grazie all’applicazione del machine learning e dell’intelligenza artificiale, di capire se il veicolo può essere sostituito con uno elettrico. C’è poi anche il tema infrastrutturale, perché bisogna essere certi che l’infrastruttura di ricarica sia disponibile e adeguata. L’Italia si sta organizzando, ma non ha ancora un livello di copertura capillare che mette tranquillo l’imprenditore. Poi c’è anche un tema aziendale: il poter portare la giusta quantità di elettricità che serve per ricaricare i mezzi. Ci sono logiche organizzative che vanno considerate. Queste sono le domande che gli imprenditori si pongono».

Come il vostro sistema aiuta le aziende a scegliere se passare o no all’elettrico?

«Rispondo con un esempio personale. Io ho installato la nostra periferica alla mia macchina. Dopo un anno ho utilizzato il nostro strumento e ho fatto in modo che mi dicesse quante volte non avrei potuto sostenere la percorrenza chilometrica con un’auto elettrica. Il risultato è stato così esiguo da non essere rilevante. Oltre a una risposta mi ha anche suggerito quali tipi di veicoli potrebbero essere consoni al mio tipo di utilizzo e al chilometraggio. Inoltre mi ha prospettato anche i costi sia in caso di acquisto che di noleggio, paragonandoli ai costi di un’auto tradizionale. Ho potuto quindi fare una scelta consapevole valutando anche il criterio economico».

Come aiutate invece le flotte che già sono passate a veicoli elettrici?
«Sicuramente il veicolo deve essere connesso. Non si può operare senza una connessione perché si può incappare in una serie di problemi. Basta ad esempio anche solo non collegare alla ricarica un veicolo quando rientra e il giorno dopo non sarà possibile operare. Ci sono funzionalità che avvertono quando questo accade. Anche nella pianificazione dei viaggi, se la gittata chilometrica non è supportata dal veicolo che ho scelto, lo strumento mi avverte. Ci sono tantissime altre funzioni su cui non mi dilungo. Una flotta elettrica non può operare senza uno strumento che ti dia queste informazioni».

Intelligenza artificiale ed EVSA
«L’EVSA (Analisi della sostenibilità dei veicolo elettrico) usa proprio queste nuove tecnologie ed è in grado di analizzare e di proporre delle decisioni. Analizza la flotta di mezzi, vede qual’è l’utilizzo medio giornaliero o i picchi chilometrici e sulla base di questo propone quali sono le soluzioni migliori. Questo è frutto di algoritmi di machine learning e d’intelligenza artificiale».

State già sviluppando le future generazioni del vostro sistema. A cosa state lavorando?
«Siamo leader sulle flotte elettriche. Quello che avremo a brevissimo un sistema che permette di sapere quanti chilometri puoi fare con la tua batteria residua. Non sulla base di dati di targa, ma in base al percorso che si andrà a fare, alla temperatura e all’utilizzo di riscaldamento o aria condizionata. Tutti questi dati di utilizzo sono variabili che impattano sul consumo della batteria. Le nuove funzionalità terranno in considerazione tutto questo e calcoleranno il reale range rimanente».

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