Facciamo come la Svizzera? La Confederazione ha scelto una strada diversa rispetto all’Europa, che progetta lo lo stop alle termiche dal 2035.
Facciamo come la Svizzera? Target al 2025 condivisi con tutti i settori
Nessun obbligo dall’alto, con tutte le polemiche che ne conseguono e a cui stiamo assistendo nella UE. Il governo elvetico punta su un percorso condiviso, con una tabella di marcia approvata una prima volta nel 2018 e ora aggiornata al 2025 . La nuova fase è stata siglata da alti rappresentanti dei settori automobilistico, elettrico, immobiliare e delle flotte aziendali. Nonché dai responsabili della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni. Con la regia della consigliera federale Simonetta Sommaruga sono stati stabiliti i nuovi target. Entro fine 2025 la quota di auto elettriche pure e ibride plug-in nelle nuove immatricolazioni dovrebbe raggiungere il 50% (nel primo trimestre 2022 era già al 25,5%). Alla stessa data dovrebbero poi essere disponibili 20.000 stazioni di ricarica (a inizio anno erano 7.150). Con l’obiettivo qualitativo di “ ricariche facili da usare e a misura di rete: a casa, al lavoro e in viaggio ”.
Ricariche capillari, nei condomini e nei quartieri
Per raggiungere gli obiettivi principali, gli attori della tabella di marcia sono coinvolti in misure volontarie nei rispettivi campi d’azione. Sini coinvolte 59 organizzazioni, che a loro volta progettano le loro Roadmap 2025. Con 75 misure, di cui 44 nuove e 31 già avviate nel 2018, adattate o estese. Questi i 3 progetti trasversali più rilevanti:
- ricarica in edifici condominiali
- ricarica nei quartieri
- economia circolare delle batterie (riutilizzo come batterie di 2° Life e riciclaggio).
È difficile immaginare qualcosa del genere in un universo complicato e litigioso come la UE, con 27 Stati membri. Ma sarà comunque interessante veder procedere il progetto svizzero, soprattutto nell’installazione capillare delle ricariche a casa e al lavoro.