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L’Etiopia si butta: solo auto elettriche, da subito

auto elettriche più piccole

Non sarà la Norvegia il primo Paese al mondo a mettere al bando le auto termiche ma probabilmente sarà…l’Etiopia: anticiperà di un anno il Paese scandinavo (non nel 2025, bensì entro il 2024) nel riservare la circolazione alle sole auto elettriche

Bando immediato alle termiche: è l’annuncio del ministro dei Trasporti Alemu Sime

L’incredibile notizia viene da una fonte ufficiale: il Ministro dei Trasporti e della Logistica, Alemu Sime. «La decisione è stata presa: le auto non potranno entrare in Etiopia a meno di non essere elettriche» ha affermato il 29 gennaio presentando il  rapporto semestrale al Comitato permanente per lo sviluppo urbano e i trasporti della Camera dei rappresentanti del popolo (Parlamento etiope). I dettagli del piano non sono stati resi noti, ma la ratio del provvedimento è chiara: ogni anno l’Etiopia spende 6 miliardi di dollari per l’importazione di combustibili fossili e derivati dal petrolio e, semplicemente, non se lo può più permettere.

Petrolio troppo caro e rinnovabili a go go

Viceversa dispone di enormi capacità di generazione elettrica da fonti rinnovabili; dal vento più di 1 milione di megawatt e più di 50.000 megawatt dall’energia idroelettrica. Già oggi copre così oltre il 95% del suo fabbisogno elettrico, tenendo però conto che circa il 50% della popolazione non è raggiunta dalla rete.

La grande diga GERD sul Nilo Azzurro

Entro l’anno andrà a regime il colossale impianto idroelettrico GERD (Grand Ethiopian Renaissance Dam) il più grande del continente e il settimo al mondo, con una capacità di oltre 6 GW e una produzione annua stimata in quasi 20 TWh. Grazie allo  sbarramento sul Nilo Azzurro, al confine con il Sudan, potrà alimentare l’intero fabbisogno della sua popolazione (la seconda più numerosa in Africa con 115 milioni di anime) e anche esportarla.

Addis Abeba punta anche al solare: di recente la società saudita ACWA Power ha firmato un accordo con la sua omologa etiope per costruire due impianti da 125 MW ciascuno situati a Dicheto, nella regione di Afar e a Gad, nella regione di Somali. Una volta a regime saranno capaci di illuminare 750mila abitazioni.

Questi i Pesi che hanno già piani di sostituzione dei veicoli termici con veicoli elettrici o a zero emissioni (fonte Statista Research)

Sime ha ammesso però in Etiopia la rete di ricarica per auto elettriche dovrà essere ampliata. Del resto l’Etiopia non eccelle nemmeno nel network di distribuzione dei carburanti. E il tasso di motorizzazione è tra i più bassi del mondo: 3 auto ogni 1.000 abitanti per un parco circolante di 75 mila veicoli (dati 2014).

La tentazione del Terzo mondo: saltare il secolo del motore a scoppio

Insomma: se il bando alle termiche andrà in porto, il governo di Adis Abeba salterà a piè pari la fase del motore a scoppio, cioè un secolo di storia automobilistica, per atterrare direttamente in quello che si ritiene essere il futuro del trasporto terrestre.

Chi può escludere la possibilità che lo stesso salto triplo non possano compierlo tanti altri Paesi dell’Africa, dell’Asia e del Sud America, ricchi di fonti energetiche green e un sistema di mobilità ancora tutto da disegnare? Partire da un foglio praticamente bianco potrebbe essere per loro un’opportunità storica.

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