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Elettrico per principianti 1- Non vai a benzina, quindi…

Elettrico per principianti: inizia una serie di articoli dedicati a chi si avvicina all’auto a emissioni zero e si pone le domande più frequenti. A cui cerchiamo di rispondere con l’esperienza di chi già da tempo guida macchine a emissioni zero. Prima considerazione: un’auto elettrica non va a benzina, sembra banale ma…

                                  di Paolo Mariano

Sul canale YouTube Fully Charged, Maddy Moate è la protagonista di una simpatica serie dedicata proprio ai principianti dell’auto elettrica.

È un concetto che potrebbe sembrare banale. Ma non credo lo sia. Se pensiamo a un’auto elettrica, il nostro cervello non realizza quanto rivoluzionario questo tipo di mezzo sia. E tende a volerla vivere come ha fatto fino ad ora, senza considerare che per farlo è necessario ripensare anche alle dinamiche di utilizzo, che non potranno essere le stesse.  Per quanto sia vero che da una tecnologia così rivoluzionaria si possano trarre grandi benefici (o in alcuni casi capire che ad oggi per noi non è la scelta più adatta).

Elettrico per principianti, primo: liberarsi da preconcetti

Scegliere un’auto elettrica richiede un radicale cambio di abitudini. Richiede di familiarizzare con quotidianità totalmente inedite, con kW e kWh, spine di ricarica type2 e CCS, app e tempi di ricarica, temperature… Ma, se l’approccio è libero da preconcetti… Se ci poniamo le giuste domande… E se non trattiamo l’auto elettrica come fosse un’auto a benzina con meno autonomia e un “serbatoio” che richiede ore per essere ‘riempito’…Beh, forse possiamo davvero farci una nostra opinione, un’opinione consapevole, che vada oltre il solito “eh, si, l’auto elettrica è il futuro!”. Oppure “eh, sì, prima o poi arriveranno a progettare auto da 1000 km di autonomia” (è davvero ciò di cui abbiamo bisogno?). O ancora “ah, no, no, non fa per me. E poi mi dimenticherei sempre di caricare?”. Purtroppo, o per fortuna, non possiamo cancellare con un colpo di spugna chi siamo, da dove veniamo e ciò che abbiamo fatto per anni, a volte decenni.

Farsi domande giuste è come trovare gli occhiali giusti

Vogliamo realmente analizzare le eventuali opportunità offerte da questa nuova tecnologia (e casomai decidere che non fa al caso nostro)? È utile che familiarizziamo con alcuni concetti nuovi, che ci poniamo prima le giuste domande. Farsi le giuste domande è un po’ come indossare gli occhiali giusti. Non cercheremmo mai di leggere l’etichetta di un vino in una cantina buia indossando occhiali da sole. Sbaglio? Allora perché dovremmo cercare di utilizzare e giudicare un’auto elettrica come se fosse un’auto a benzina?

“Scusi, è elettrica?” “Sì” “Ah, bella! Quanti km fa? E quanto tempo impiega a ricaricarsi?”

Questo è un tipico esempio di una domanda che scaturisce dalle abitudini legate all’utilizzo di auto a combustibile, ma la cui risposta conduce inevitabilmente a conclusioni disfattiste:

  1. penso di voler utilizzare l’auto elettrica come un’auto diesel.
  2. Immagino di recarmi appositamente alla colonnina per ricaricare.
  3. Concludo quindi che l’auto elettrica è scomoda.

Quanto impiego a ricaricare? 12 secondi…

La risposta che io do solitamente a alla domanda “quanto impiega a ricaricarsi?” è quindi: impiega circa 12 secondi. Ovvero il tempo necessario a collegare la spina della mia wallbox all’auto quando arrivo al lavoro o quando torno a casa la sera. È una risposta provocatoria. Lo so. Le persone generalmente mi guardano attonite, cercando di capire se le sto prendendo in giro. Ma a questo punto mi spiego meglio: guidiamo le nostre auto per un tempo infinitamente inferiore a quello nel quale restano parcheggiate. Perché mai dovremmo ricaricarle (un procedimento che richiede molto tempo) mentre le stiamo utilizzando? Meglio farlo nei momenti in cui l’auto sarebbe in ogni caso parcheggiata. La domanda potrebbe piuttosto essere: quanta autonomia può recuperare la mia auto durante la notte o mentre sono al lavoro?

Sia chiaro: non tutti sono datti all’elettrico

Pensiamo all’ottimale combinazione di autonomia dell’auto, km giornalieri percorsi, disponibilità di parcheggio con wall-box a casa e/o al lavoro, tempo di fermo dell’auto. Non avrà più senso chiederci quanto l’auto impiega a ricaricarsi. Piuttosto dovremmo chiederci quanto tempo ci permetterà di risparmiare dal benzinaio. Scomparirebbe il concetto del “vado a fare rifornimento”. L’esatto opposto di quanto immaginavamo, se abbiamo fatto i bene i conti e se tutto combacia alla perfezione. Questo era un esempio. Il mio obiettivo di questi appuntamenti non sarà quello di convincervi che l’auto elettrica è la soluzione adatta a tutti (non lo credo). Ma che ognuno di voi, svincolandosi dai concetti  legati alle auto a motore endotermico, e guardando alla tecnologia con occhi nuovi, possa formulare un proprio giudizio. Possa valutare se un’auto elettrica può fare al caso suo, possa anche eventualmente rendersi conto che al momento per lui/lei non è una valida soluzione

— Leggi anche: Comprare un’auto elettrica? 10 cose da sapere. E qui: “Maddi goes electric”, la serie di Fully Charged “elettrico per principianti”.

 

 

 

 

 

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