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L’elettrico? Gli italiani aspettano, e fanno bene

auto elettrica
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Gli italiani vogliono l’elettrico, ma aspettano….e fanno bene. Comincia così la mail che ci scrive Giorgio cercando di spiegarci i motivi del ritardo italiano nell’adozione dei veicoli elettrici. Ma noi non non siamo d’accordo. Inviate osservazioni e quesiti a info@vaielettrico.it.

Sento tante motivazioni per cui l’elettrico pare non piaccia agli italiani, in primis il problema dell’autonomia, ma non credo sia vero.
Gli italiano vogliono l’elettrico ed eviterebbero volentieri di spendere così tanto per un pieno alle pompe di benzina. E sanno già che, quando l’elettrico avrà preso piede in italia, le colonnine si troveranno ovunque.

Arriverà di meglio, questione di tempo

Chi deve comprare una vettura si informa e capisce che forse gli conviene aspettare perché ogni anno ci sono novità in materia di batterie e altro. In soli 5 anni può cambiare tutto, con l’avvento di nuove batterie con un maggiore range termico, minori costi eccetera. In particolare farebbe la differenza, soprattutto per le moto, una batteria che possa restare inutilizzata anche anni senza che si rovini. Se per svariati motivi capita che io debba tenere il mio mezzo fermo in garage per sei mesi, non voglio preoccuparmi che la batteria si rovini perché inutilizzata (mi riferisco soprattutto a moto e scooter) o che io debba tenerla collegata alla presa di corrente.
Questo non è un invito ad aspettare ma al contrario a non ostacolare la transizione ecologica esaltando i presunti vantaggi dei motori endotermici. È solo questione di tempo. Giorgio Basili

Aspetta tu che aspetto anch’io e l’elettrico va in stallo

Risposta – Ci permetta di dissentire, caro Giorgio. Lei stesso scrive che “quando l’elettrico avrà preso piede le colonnine si troveranno“. Ma se tutti seguissero il suo consiglio e aspettassero, l’elettrico non prenderebbe mai piede e le colonnine non si troverebbero mai. Aspetta tu che aspetto anch’io, e l’auto elettrica andrà in stallo.  Ci viene in mente la barzellatta “va avanti tu che a me scappa da ridere…” (detto per inciso:  le colonnine si trovano già con una banale App, ma chi aspetta non lo sa).
Se tutti avessimo aspettato un cellulare migliore, oggi non avremmo lo smartphone; se tutti avessimo aspettato Tv color migliori, oggi  non avremmo il full led. E via dicendo per ogni prodotto di alta tecnologia che evolve soltanto se ha un mercato, cioè se qualcuno, anzi molti, accettano di acquistare il meglio di oggi senza aspettare ciò che di meglio arriverà domani. Perchè una cosa è certa: la tecnologia avanza e ogni prodotto sarà migliore in futuro. Che facciamo, non l’acquistiamo mai?

(e le batterie possono star ferme sei mesi)

Il punto è capire se un veicolo elettrico disponibile oggi sia già adeguato alle nostre esigenze di mobilità. Noi pensiamo che tra i 275 modelli di auto a batteria sul mercato mondiale (un centinaio anche in Italia)  ci sia già di che soddisfare le esigenze della maggioranza degli italiani. Non solo del 4% scarso che oggi ne acquista uno. Se il suo problema è il “non utilizzo” del veicolo può star tranquillo: le batterie odierne possono  benissimo restare inattive per sei mesi e oltre. Unica avvertenza, lasciarle con una carica attorno al 60%. La ritroverà con qualcosa in meno, ma in perfetta salute.

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