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Elettriche a portata di tutti? Con il leasing sociale si può

acquisto noleggio

Fonte: Sifà https://www.sifa.it/blog/det/il-noleggio-sociale-cose-e-il-caso-francese-426

Il leasing calmierato da un sussidio governativo, il cosiddeto leasing sociale che introdurrà la Francia, è il miglior incentivo alla diffusione delle auto elettriche. Lo dice il think tank indipendente Transport & Environment in un articolo firmato dal direttore William Todts e pubblicato qualche giorno fa. 

Ringraziando il lettore Natalino Tagliabue che ce lo ha segnalato, vediamo le ragioni addotte dal T&E, partendo dall’innegabile constatazione che oggi «i veicoli elettrici siano inaccessibili per molte persone».
I prezzi per l’aquisto sono fuori portata per i redditi da lavor più bassi. Da qui l’idea di un leasing sociale agevolato. Fonte: Transport & Environment

Con i bonus “le case auto comprano sussidi”

Quasi tutti i governi europei hanno introdotto incentivi all’acquisto, ma in alcuni casi senza apprezzabili risultati. E l’Italia è un esempio lampante. Perché? «In base agli standard di CO2 dell’UE _ spiega T&E _ le case automobilistiche sono legalmente obbligate a vendere un certo numero di auto elettriche». Anzichè «creare un’offerta aggiuntiva» calmierando i prezzi, preferiscono però raggiungere i loro target di vendita dirottando la produzione verso i Paesi con gli incentivi più generosi o dove reddito e cultura hanno già permesso di sviluppare un mercato elettrico più favorevole. In altre parole «acquistano sussidi», anzichè ridurre i margini o impegnarsi a sviluppare sistemi di produzione più efficienti e modelli più economici.

…ma i prezzi d’attacco non calano

Il risultato è che i prezzi d’attacco restano mediamente attorno ai 30.000 euro, del 30% superiori a quelli delle auto termiche. Questa è una soglia alla portata di utenti benestanti, mentre  le persone a basso reddito non avranno mai una disponibilità di capitale sufficiente. «Abbiamo bisogno di una strategia per veicoli elettrici entry-level economici» fa notare T&E. Ma con gli incentivi all’acquisto non ci arriveremo mai. Il rischio è che la Cina riesca presto a dominare con le sue BEV il mercato europeo dei segmenti più bassi, e tagli fuori i concorrenti europei anche dai mercati dei Paesi emergenti extraeuropei.
Che fare allora? Semplice: trarre insegnamento da General Motors che, nel secolo scorso, contrastò il dominio di Ford Modello T inventando una nuova formula di finanziamento per l’acquisto dell’auto, compatibile con le possibilità economiche delle classi meno abienti.

I vantaggi del leasing sociale di Macron

Gli autori dell’articolo stimano che 200 euro mensili siano un canone di finanziamento alla portata di quasi tutti gli automobilisti. Una somma che in gran parte rientrerebbe, grazie ai risparmi garantiti sul costo dell’alimentazione, sulla manutenzione e sulla tassa di circolazione.
T&E ritiene che con un canone mensile fra 70 e 200 euro circa 900 mila famiglie francesi a basso reddito potrebbero passare entro il 2030 dall’auto termica a quella elettrica, a costo prossimo allo zero. Seguendo il modello francese, i governi dovrebbero intervenire coprendo la differenza fra gli attuali canoni di leasing, che lo stesso T&E ha analizzato bollandoli come eccessivi, e quelli “accessibili”. Per esempio 100 euro 100 euro al mese per un modello equivalente alla Twingo elettrica e 150 per l’equivalente di una Peugeot e-208.
Il presidente francese Emmanuel Macron.
L’idea fu lanciata dal presidente Macron durante la campagna elettorale dello scorso anno. E’ stata inserita nel budget 2023 e dovrebbe scattare a partire dall’autunno. Secono i piani del governo di Parigi dovrebbe permette a 100 mila famiglie ogni anno di passare dalle ICE alle BEV.
Il costo dell’operazione leasing sociale è stimato in 800 milioni di euro all’anno. Ma gran parte si recupererebbe abolendo gli incentivi attuali dei quali beneficiano soprattutto automobilisti benestanti.
Parte della strategia suggerita da T&E riguarda ovviamente la fornitura di elettricità pulita e a prezzi accessibili e uno sforzo extra per portare la ricarica nei quartieri a basso reddito e negli alloggi sociali.

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