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Dove osa la Spring: attacco ai Passi alpini…

La Dacia Spring di Giuseppe: "Peccato solo per la ricarica limitata a 7 kW...".

Dove osa la Spring: con un po’ di ironia, Giuseppe racconta un viaggio sulle Alpi tra Valle d’Aosta e Francia. “Qualche pausa strategica e vai ovunque, anche con la piccola Dacia”. Ricordiamo che le mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

                                     di Giuseppe Cutano

“A luglio mi è arrivata la Dacia Spring (seconda elettrica in famiglia). Ma con gran rammarico, nonostante avessi detto al concessionario di mettere la ricarica fast (ero convinto fosse di serie), mi sono trovato con la sola ricarica a 7 kW. Molto contrariato, purtroppo avendo già targato l’auto ho dovuto tenermela così com’era, anche perché l’incentivo non permette di vendere l’auto prima di un anno. Ho letto i vostri articoli e appreso che non è possibile neppure adattare dopo la presa fast. Rassegnatomi ho comunque voluto provare a fare un tour un pò più lungo con la piccola Dacia.

Dove osa la Spring: scalata al Piccolo San Bernardo

Avendo nel 2019 organizzato il primo Alpine Tour , mi sono detto che non potevo non provare una piccola tappa anche con la mia nuova EV. Così parto nuovamente dalla Valle di Cogne con carica al 100%, direzione Francia. Per l’andata scelgo l’arduo Colle del Piccolo San Bernardo. Arrivo a La Thuile, prima del Colle, con il 78% di ricarica. Nel centro del piccolo borgo la Fast Enel X è occupata, così mi dirigo nella piccola frazione di Petite Golette, dove trovo un’altra Enel X vicino ad un ristorante. Mi fermo per il pranzo una oretta e la carica torna al 97%, pronta per il Colle. Giunto in cima, 2.188 m, i lunghi tornanti riportano la carica all’82%. Sconfino in Francia e le lunghe discese mi portano ad usare poco il freno (molti concessionari dicono che non carica in discesa, cosa non vera). Dopo oltre 30 km a scendere fino a Bourg Saint Maurice, ricarico fino all’88 % e mi dirigo ad Annecy, Alta Savoia: su statale arrivo ai bordi del lago col 52% di batteria.

In Francia paghi le ricariche anche con la carta di credito

Ho percorso circa 200 km, con il senno di poi potevo anche non caricare a La Thuile, con la modalità ECO mi sono mosso benissimo. In centro ad Annecy trovo diverse colonnine. La cosa super è che le colonnine in Francia hanno la possibilità di pagare con carta di credito. Rispetto al 2019 (la rete di ricarica francese non eccelleva), oggi è invece molto efficiente e facile per chi non ha tessere di abbonamenti. Costo al kWh di 40 eurocent e con 4 euro circa ricarico al 100%. Dopo una piacevole serata in centro ad Annecy e una bella dormita in un B&B, riparto per Chamonix Mont Blanc per rientrare verso l’Italia. Ora mi toccheranno 100 km di autostrada che, come tutti sanno, non sono mai il massimo per le piccole EV. Leggera pioggerella e riparto verso il Monte Bianco. Tengo una velocità intorno ai 90/100 kmh in modalità ECO e lo tolgo per i sorpassi. Ma lungo l’Autostrada Bianca (A40), visto il tracciato, non si può andare molto più veloce.

Rientro in Italia col 77% di carica, via Monte Bianco

Raggiungo la località ai piedi del Monte Bianco con il 45% di carica. Cerco una colonnina nel centro della località montana top in Francia e la trovo dentro un parcheggio a pagamento, ma leggo: ‘completo‘. Siamo ad agosto e ci sta, ma mi accorgo che c’è solo un’auto elettrica su un lato della colonnina. Provo ad entrare, ma il sistema automatico non mi ammette: mi dice di attendere, perché pieno. Citofono alla sbarra e prontamente mi rispondono, spiegando che c’è la colonnina libera: mi aprono ed entro. Anche qui lo stesso tipo di colonnina con la carta di credito. Così in pieno centro vado a fare un bel pranzo savoiardo e un pò di shopping. Dopo circa 2 ore mi trovo la carica al 77%. Questa volta rientro in Italia dal tunnel del Monte Bianco, dopo i tornanti, attraversi il traforo e scendi poi dal lato italiano fino ad Aosta. Scelgo la statale al posto della A5.

Dove osa la Spring: qualche pausa strategica e vai ovunque…

‘Per l’ultima parte del viaggio devo salire fino ai piedi del Gran Paradiso e chiudo l’anello con il 42% di carica. Se non avessi caricato a Chamonix sarei arrivato al pelo, ma forse ce l’avrei fatta lo stesso. Il viaggio di rientro, a parte per la discesa da Courmayeur ad Aosta, è stato tutta in salita e così ho fatto circa 180 km in totale. Devo dire che questa piccola esperienza mi ha fatto un pò passare il rammarico di non avere una presa fast. Ma comunque posso dire che, con qualche pausa strategica, è possibile fare belle gite piacevoli anche con la piccola Dacia. Il sistema di climatizzazione è molto efficace: anche con la ventola a 1′, nonostante i 30 gradi esterni, fa quasi freddo. Sospensioni un pò rigide, nonostante sia abbastanza alta, ma tutto sommato la guida non è malvagia. Se avessi avuto la carica fast, che consiglio a tutti, sarebbero divertenti tante gite fuori porta anche con la piccola Dacia.

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TAG: Dove osa la Spring

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