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Disastro totale il primo viaggio in elettrico

Il primo viaggio di Eliseo con la Kia EV6 è stato un disastro: 15 ore per fare 600 km.

Disastro totale: così un lettore pugliese, Eliseo, descrive il suo primo viaggio in elettrico, con una Kia EV6. Ecco il suo racconto, con la nostra risposta.

Disastro totale: 15 ore per fare 600 km

“Ho da 15 giorni ritirato la EV6 da un concessionario fuori dalla mia provincia (Lecce), per fare 600 km ho impiegato 15 ore! Sic! Perchè? La Kia mi ha consegnato l’auto con il solo cavo per casa! Non racconto qua le peripezie! Sabato invece mi sono avventurato per andar da parenti fuori regione (sempre partendo dalla provincia di Lecce) distanti circa 420 km. Questa volta con a bordo il cavo P2 che avevo appena acquistato e  che utilizzo ormai normalmente per la mia wall box di casa in quanto ho un impianto FTV da 6kW. Da navigatore Kia mi dava 480 km di autonomia. Man mano che salivo verso il nord,  con l’aria condizionata accesa, l’autonomia diminuiva non più in modo proporzionale al percorso! A Cerignola (Foggia), considerati i dati del computer di bordo, con prevenzione mi fermo in una colonnina Enel X  fuori dal mondo!“.

Lo sportellini di ricarica della Kia EV6, per AC e DC.

55 mila euro di auto per soffrire in questo modo?

“In uno spiazzo assolato, fuori dal centro abitato, sabato c’erano 40 gradi all’ombra. E, non riuscivo ad attaccare il cavo, in quanto la mia app di Enel X non si collegava alla colonnina. Ho chiamato il numero verde dedicato, addirittura, e meno male che la signorina mi ha attivato il collegamento on line! Grazie! Dopo un’ora caricati solo 3kW! Richiamo e la signorina.. eh, ma la colonnina può arrivare a 20 kW .. questo è. Le chiedo ma in zona, e fino alla mia destinazione, non c’è di meglio? Risposta… mi dispiace no! Sic!  Ripartito senza aria condizionata dopo tre ore sono arrivato dai miei con solo 20 km di autonomia! Allora? Cosa commentiamo? 55 mila euro di auto per soffrire queste ” porcate?”. Eliseo Trombetta, Porto Cesareo (LE).

Disastro totale? La ricarica, se non la padroneggi ti fa sentire Fantozzi, ma poi…

Risposta. L’auto elettrica è un altro mondo, prima di acquistarla bisogna informarsi bene sulle modalità di ricarica, completamente diverse dal “fare benzina”. E una corretta spiegazione dovrebbe darla anche chi le auto le vende, tanto più se si tratta di un modello premium come la EV6. In genere con l’auto viene fornito il cavo per le colonnine pubbliche in AC, le più diffuse, mentre in questo caso c’era solo il connettore per la ricarica domestica. A noi sembra una scelta sbagliata. Questo sito è nato proprio per veicolare le informazioni  di base che servono per far sì che la vita in elettrico sia il più semplice possibile. Ma purtroppo l’inesperienza porta a viaggi fantozziani come questo. Con l’ulteriore difficoltà di una rete di ricarica che al Sud è ancora inesistente. Soprattutto per colonnine da 50 kW in su, di cui dovrebbe servirsi chi viaggi con auto come la EV6. Il nostro consiglio, poi, è di aver sempre con sé anche la card per ricaricare. Se l’app non funziona, usi quella, con una procedura semplice: strisci sulla colonnina e  clicchi sul display per attivare la ricarica.

P.S. All’inizio sembra tutto complicatissimo, ma in realtà non lo è. Siamo certi che Eliseo tra qualche settimana avrà fatto confidenza con la ricarica e si godrà la sua bella EV6. Purtroppo di caricatori ultra-rapidi ce n’è una dozzina nella pista di Nardò, a pochi km da Porto Cesareo, ma sono riservati alla Porsche...

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