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Disastro totale il primo viaggio in elettrico

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Il primo viaggio di Eliseo con la Kia EV6 è stato un disastro: 15 ore per fare 600 km.

Disastro totale: così un lettore pugliese, Eliseo, descrive il suo primo viaggio in elettrico, con una Kia EV6. Ecco il suo racconto, con la nostra risposta.

disastro totaleDisastro totale: 15 ore per fare 600 km

“Ho da 15 giorni ritirato la EV6 da un concessionario fuori dalla mia provincia (Lecce), per fare 600 km ho impiegato 15 ore! Sic! Perchè? La Kia mi ha consegnato l’auto con il solo cavo per casa! Non racconto qua le peripezie! Sabato invece mi sono avventurato per andar da parenti fuori regione (sempre partendo dalla provincia di Lecce) distanti circa 420 km. Questa volta con a bordo il cavo P2 che avevo appena acquistato e  che utilizzo ormai normalmente per la mia wall box di casa in quanto ho un impianto FTV da 6kW. Da navigatore Kia mi dava 480 km di autonomia. Man mano che salivo verso il nord,  con l’aria condizionata accesa, l’autonomia diminuiva non più in modo proporzionale al percorso! A Cerignola (Foggia), considerati i dati del computer di bordo, con prevenzione mi fermo in una colonnina Enel X  fuori dal mondo!“.

disastro totale.
Lo sportellini di ricarica della Kia EV6, per AC e DC.

55 mila euro di auto per soffrire in questo modo?

“In uno spiazzo assolato, fuori dal centro abitato, sabato c’erano 40 gradi all’ombra. E, non riuscivo ad attaccare il cavo, in quanto la mia app di Enel X non si collegava alla colonnina. Ho chiamato il numero verde dedicato, addirittura, e meno male che la signorina mi ha attivato il collegamento on line! Grazie! Dopo un’ora caricati solo 3kW! Richiamo e la signorina.. eh, ma la colonnina può arrivare a 20 kW .. questo è. Le chiedo ma in zona, e fino alla mia destinazione, non c’è di meglio? Risposta… mi dispiace no! Sic!  Ripartito senza aria condizionata dopo tre ore sono arrivato dai miei con solo 20 km di autonomia! Allora? Cosa commentiamo? 55 mila euro di auto per soffrire queste ” porcate?”. Eliseo Trombetta, Porto Cesareo (LE).

disastro totaleDisastro totale? La ricarica, se non la padroneggi ti fa sentire Fantozzi, ma poi…

Risposta. L’auto elettrica è un altro mondo, prima di acquistarla bisogna informarsi bene sulle modalità di ricarica, completamente diverse dal “fare benzina”. E una corretta spiegazione dovrebbe darla anche chi le auto le vende, tanto più se si tratta di un modello premium come la EV6. In genere con l’auto viene fornito il cavo per le colonnine pubbliche in AC, le più diffuse, mentre in questo caso c’era solo il connettore per la ricarica domestica. A noi sembra una scelta sbagliata. Questo sito è nato proprio per veicolare le informazioni  di base che servono per far sì che la vita in elettrico sia il più semplice possibile. Ma purtroppo l’inesperienza porta a viaggi fantozziani come questo. Con l’ulteriore difficoltà di una rete di ricarica che al Sud è ancora inesistente. Soprattutto per colonnine da 50 kW in su, di cui dovrebbe servirsi chi viaggi con auto come la EV6. Il nostro consiglio, poi, è di aver sempre con sé anche la card per ricaricare. Se l’app non funziona, usi quella, con una procedura semplice: strisci sulla colonnina e  clicchi sul display per attivare la ricarica.

P.S. All’inizio sembra tutto complicatissimo, ma in realtà non lo è. Siamo certi che Eliseo tra qualche settimana avrà fatto confidenza con la ricarica e si godrà la sua bella EV6. Purtroppo di caricatori ultra-rapidi ce n’è una dozzina nella pista di Nardò, a pochi km da Porto Cesareo, ma sono riservati alla Porsche...

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312 COMMENTI

  1. l’auto elettrica VA AVANTI SOLO SE CI SARANNO COLONNINE FAST (UN PIENO IN MEZZ’ORA) DISTRIBUITE IN MODO CAPILLARE AL MODO DI QUELLE DEI CARBURANTI TRADIZIONALI; ma tali colonnine che erogano solo corrente continua devono avere una potenza mostruosa ovvero dai 150 ai 400 kwh e escono con un voltaggio di 400 o 800 volts..(senza dire che costano oltre 35mila euro cadauna!! hai voglia che le installano) .. PENSATE QUANDO CI SARANNO (NEL 2035?)- O DOVRANNO ESSERCI- ALMENO 20MILA DI QUESTE COLONNINE…. basta una moltiplicazione ( 20.000x 250kw di media) per comprendere che solo per alimentare quelle (escluse perdite di potenza ovvero un 15% sul tragitto dell’energia) serviranno oltre 5000 megawatt….. dove li prenderemo? come la Cina avremo centrali a carbone? le rinnovabili sono insufficienti pure per le utenze domestiche (e soprattutto non danno continuità di erogazione essendo soggette a eventi atmosferici) dell’atomico non se ne parla…. il gas… ormai è perduto….. FORSE I POLITICI NOSTRANI NON CI PENSANO….le colonnine “nostrane” con erogazione alternata dai 15 ai 25 kw sono già obsolete….e il bello E’ CHE LE INSTALLANO ANCORA………

    • Perché 20.000?

      Se non sai rispondere, prova a chiederti quante pompe di benzina ci sono in autostrada, perché è di quelle che fondamentalmente si parla che devono essere in DC.

      Altro suggerimento, i conti lasciamoli fare agli esperti.

      Ultimo suggerimento, aiuterebbe molto la discussione evitare di urlare nei commenti (vedi netiquette)

    • Maurizio tu ragioni come se l’auto elettrica fosse uguale a quella termica e cioè che bisogna per forza andare da qualche parte a fare rifornimento e soprattutto cge deve essere più veloce possibile perchè nel mentre tu stai lì ad aspettare…..
      Ma non ti rendi conto che per l’auto elettrica non funziona così… o meglio è così solo ed unicamente in una situazione, cioè mentre si è in lunghi viaggi (per lunghi intendo oltre 250-300 km a stare bassi…) che, tanto per le elettriche come da sempre lo è anche per le termiche, sono l’eccezione…. che % di auto ogni giorno è impegnata in lunghi viaggi e quante invece fanno al massimo 60-70 km? Il 5-10% al massimo avrebbero bisogno di una colonnina in D.C. e di certo non si metterebbero d’accordo per ricaricare tutte contemporaneamente nello stesso istante….
      La differenza fondamentale fra termico ed elettrico che voi non considerate è proprio questa: con l’auto elettrica non serve quasi mai di fare rifornimento in pochi minuti… ovviamente sto parlando a livello di media visto che i calcoli relativi alle potenze necessarie a livello di sistema si fanno attraverso il comportamento medio e non del singolo…. poi ovvio che nel caso particolare di un agente di commercio le utilizzerà quotidianamente ma per ogni agente di commercio ci sono 100-1000 persone che l’autostrada non la prendono praticamente mai in vita loro…
      Con l’auto termica che tu faccia 10 Km al giorno oppure 1K non c’è scampo sempre al distributore devi andare a fare rifornimento e per questo ne servono tantissimi perchè devono servire il 100% del carburante necessario…
      Con l’auto elettrica invece è diverso, al di fuori dei lunghi viaggi nessuno utilizza le colonnine in d.c. perchè nessuno ha bisogno per forza che l’auto si ricarichi in 20-30 minuti perchè l’auto si ricarica mentre tu stai facendo altro (tipicamente di notte mentre dormi o di giorno mentre lavori) quindi una ricarica lenta va più che bene, anzi allungare anche la vita della batteria….
      Per farti capire io nell’ultimo anno con la mia elettrica ho percorso 25K km ma le colonnine in D.C. le avrò utilizzate non più di 15 volte perchè nel 99% dei casi ricarico mentre l’auto è posteggiata (o nel mio garage o altrove) ed io sto facendo tutt’altro….

      P.S. prima che travasi le mie parole non sto dicendo che le colonnine in D.C. non servono perchè in autostrada servono eccome proprio per servire quel 5% che sta facendo un lungo viaggio…. quello che sto dicendo è che se per rifornire un ipotetico parco auto italiano al 100% elettrico servono Tot Kwh l’anno (valore che è stato calcolato da chi di lavoro gestisce la rete elettrica ed a loro dire problemi a fornirli non c’è ne sarebbero già oggi… figuriamoci fra 20 anni…) solo una minima parte di questi verrà prelevata attraverso colonnine ultrafast in D.C. perchè la stragrande maggioranza arriverà da ricariche a bassa potenza (io per esempio nella quotidianità ricarico a meno di 2 kw di potenza…)

      • Il discorso fatto da lei non farebbe una piega se la totalità o qiasi degli automobilisti possedesse un box con presa di corrente annessa o alternativamente di colonnine sul posto di lavoro in modo “da ricaricare l’auto mentre si fa altro”. Purtroppo su 21 milioni di abitazioni private solo 7 hanno questa posdibilità mentre è presdocchè nulla l’altra opzione: ricaroca sul lavoro. Fintanto che perdura questa situazione, e francamente mon vedo come o in che modo possa migliorare nei prossimi 13 anni, tutto quello che ha detto è un esercizio fine a se stesso. La volontá ultima è quela di permettere l’uso dell’auto privata a pochi benestanti lasciando mezzi pubblici, car sharing, o i piedi a tutti gli altri. È francamente stucchevole leggere queste soluzioni trite e ritrite che sapete benissimo valgono solo per una minoranza degli italiani.

        • Certo che si invertono i numeri si fa presto a dipingere ka realtà diversa da come è….

          http://dawinci.istat.it/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90009OG0&v=1UH0LV09OG1000000

          Questo sono i dati del censimento Istat (è abbastanza autorevole per te per prenderlo per buono?) E dicono l’esatto contrario di ciò cge hau sostenuto tu… su 21 Milioni di case 7 M sono quelle che non hanno posto auto privato e non quelli cge lo hanno….
          Non serve per forza un garage per poter avere una presa di corrente a disposizione, basta avere una posto che sia a tuo esclusivo uso o anche condiviso con una stretta cerchia di persone, per esempio condominio in cui si possono mettere colonnine attivabili con RFD cosìogni condomino paga il suo reale utilizzo, esistono già non serve inventarsi nulla…
          Come sempre si da per impossibile da fare ciò cge in realtà non si ha la voglia o intenzione di fare….
          Stesso discorso per la ricarica sul posto di lavoro… tu dai per impossibile averla ma semmai non la si ha perchè non c’è la volontà perchè dove c’è non ci sono problemi a realizzarla… vuoi un esempio? Io abito davanti al data centrale di Aruba e stanno rifacendo il parcheggio interno per i dipendenti, bene sai cosa hanno predisposto? La bellezza di 20 (non 1 ma ben 20) posti riservati alla ricarica (con tanto di strisce verdi in terra) con altrettanto belle colonnine…. questo testimonia semplicemente che quando si vuole le cose si riescono a fare senza tanti problemi….
          Il problema non è se il sistema della mobilità elettrica è sostenibile o meno ma se si ha la volontà di fare ciò che serve per farlo essere sostenibile perchè la possibilità di farlo l’abbiamo è non è così complicata da realizzare… certo se si parte dal preconcetto che “tanto non lo si può fare” non si va da nessuna parte mai per qualsiasi cosa anche la più semplice al mondo.

          • Fino a prova contraria chi può usufruire della ricarica domestica è solamente chi dispone di un box provato. Un posto auto coperto o scoperto che sia non lo consente soprattutto se condominiale visto che non è affatto facile ottenere i permessi necessari per l’installazione (ci sono decine di testimonianze in merito su questo sito). Per quanto riguarda la ricarica sul lavoro ha verificato a chi sono riservate le colonnine installate? Visto che ha portato una situazione vicino a dove abita io le porto la situazione dell’azienda dove lavoro che per ovvi motivi non nomino. Si tratta di un complesso da oltre 3000 posti in cui sono installate 6/7 wallbox in parcheggio coperto e 4 colonnine su quello scoperto tutte e ripeto tutte ad uso esclusivo della dirigenza.

          • E dove sta scritto che serve per forza un garage per poter usufruire della ricarica domestica??? Che fa detta legge lei??
            A parte il fatto che non tutti i posti auto privati coperti ed all’aperto (quindi non garage) sono in condominio ma parecchi sono comunque in case singole o comunque familiari (nel senso appartenenti ad un unico “ceppo”, tipo 2 fratelli o cose del genere, dove sono nato io la maggiorparte delle case non unifamiliari sono così…)… mia zia per esempio non ha un garage ma ha un cortile suo davanti casa dove parcheggiata l’auto, lei non deve chiedere il permesso a nessuno per metterci una semplice presa di corrente….
            In ogni caso se uno spazio è privato (di un singolo o di un gruppo nel caso di un condominio) nom serve alcuna autorizzazione per installarci una colonnina se non la volontà dei proprietari… quindi ribadisco quanto detto sopra, la questione non è se si può o non si può ma se si vuole…. se in alcuni condomini non si riesce ad istallare colonnine condivise è perchè ci abitano gente come te che non vuole che ci siano e non perchè qualche legge non lo permette né tantomeno perchè tecnicamente non è possibile metterle…

          • Buongiorno signor Moreno, rispondo qui perchè non posso rispondere al suo ultimo intervento. Io non sono un esperto di questioni condominiali(anche perchè non abito in un condominio) ma da quello che mi diceva il collega, condito da sconvenienti commenti sulla discendenza dei suoi condomini, per installare questa colonnina dovevano rifare l’impianto elettrico, aumentare la sezione dei cavi, etc… . Lavori che economicamente non poteva sostenere lui
            e chiedeva un intervento straordinario di miglioria a spese dei condomini. Come vede quelli che si mettono di traverso sono persone che non hanno alcun interesse a tirare fuori soldi perchè uno dei condomini vuole la ricarica domestica. E’ un pò come se il condomino dell’ultimo piano chiedesse di sopraelevare a suo uso esclusivo facendo pagare le spese a tutti, è possibile?

          • Infatti in questo specifico caso, se ke cose stanno come dice lei, quello che si vuole approfittare è il suo collega che vuol far pagare quello cge poi sarà un suo privato beneficio (lei ha parlato di istallare una colonnina nel suo posto auto personale) al resto dei condomini… in quedto caso non è il condominio che si nette in mezzo na il suo collega che vorrebbe fare il furbo e questo non è corretto… perciò il suo esempio non è per nulla pertinente perchè, semore stando a come ha presentato kei il caso, nom si tratta di uno a cui viene imoediti di avere la propria ricarica personale e domestica ma di uno che vorrebbe averla pagata dagli altri….
            Il suo collega potrà anche fare quanti commenti vuole ma a casa mia è scontato che se devo fare una cosa cge serve a me la pago io e non pretendo che la paghino gli altri…. per esempio io, al contrario suo, abito in un condominio dove già dal 2010 è possibile per ogni condomino istallare i pannelli fotovoltaici con l’unico limite di non sfruttate più della % di tetto spettante in base alla grandezza dell’appartamento… ora io mi sto organizzando per montarli ma non vado di certo a chiedere al condominio che vengano pagati in società visto che poi saranno a mio esclusivo utilizzo… se lo chiedessi sarebbe scontata la risposta negativa e sarebbe pure giustissima.. me lo pago io anzi ho anche firmato un documento in cui mi impegno a pagare gli eventuali danni che potrebbero crearsi nel tetto per montare i pannelli semplicemente perchè è giusto così!!!!
            Scommettiamo che se il suo collega proponesse al condominio di farsi i lavori a sue spese (come è giusto che sia) con il passaggio di una liae dedicata dal proprio contatore personale nessuno gli direbbe di no??

          • Infatti Leonardo…..
            Oltre tutto i dati Istat che ho fornito sono relativi al censimento del 2001 (così su 2 piedi non me ho trovati di più aggiornato) quindi già di 11 anni fa… perciò è plausibile pensare che già oggi siano un pò meglio visto che già da parecchio qualunque nuova costruzione deve per legge prevedere posti auto a sufficienza per i residenti che ospiterà quindi nel tempo il numero delle case dotate di posto auto può solo aumentare mentre quello sprovvisto può solo scendere…..

        • Ha invertito il dato: su 21 milioni di abitazioni solo 7 milioni non dispongono di posto auto privato, cioè il 32%. Fonte uffuciale Istat al censimento 2001 (suppongo che le abitazioni costruite nel frattempo ne dispongan, quindi il dato oggi è probabilmente migliore)

          • Quindi da ogni posto auto è possibile ricaricare l’auto, ne sicuro? Magari non sarà come ho detto io che nessuno può ricaricara, ma magari non sarà nemmeno come dite voi che possono ricaricare tutti. Visto che le statistiche le fate con mio cugino e mia zia voglio atterrare anch’io su questo piano di discussione. Un mio collega acceso sostenitore dell’auto elettrica ha proposto al condominio di installare una colonnina o una presa per il suo posto auto privato scoperto. È andato avanti 2 anni e ora circola felicemente con la nuova auto turbodiesel

          • Noi riportiamo i dati Istat: il 68% delle abitazioni dispone di posto auto privato, quindi della possibilità teorica di ricaricare l’auto. Dipende dalle normative condominiali renderlo possibile, ma su quello deve intervenire il legislatore, come noi sosteniamo con forza da sempre. La statistiche su mio cuggino, o “un mio collega”, le fa lei. Non so se se ne rende conto.

          • Prendo subito il suo esempio e rilancio….Il suo collega non può ricaricare nel suo posto auto privato non perchè non è possibile ma per colpa di gente come lei che si vuole mettere di traverso senza reale motivo perchè nok esiste alcuna legge che impedisce l’istallazione di un punto di ricarica in quella situazione (anzi è tutto il.contdario visto che lo stato te la paga.luji per buona parte…) ma io limite è solo il.consemso di persone a cui darlo nulla toglierebbe visto che stiamo parlando dell’utilizzo di uno spazio comunque già privato…Perciò dire che non si può non è corretto ma va detto che non si vuole che si possa è per questo, come dice Massimo, servirebbe l’intervento del legislatore per togliere a questi che vogliono mettersi di traverso la possibilità di farlo perchè il problema è solo lì…

      • Moreno, l’errore in cui cadono molti “elettrici” è quello di considerare la media del chilometraggio, degli utilizzi, degli italiani e, siccome questa media rientra nei calcoli di un utilizzo elettrico, allora lo si definisce adatto a tutti. Non funziona così e faccio qualche esempio.
        Io uso la mia macchina quotidianamente per andare e tornare dal lavoro, per andar a far la spesa, per andare al mare o in montagna, tutti giri vicini che verrebbero coperti benissimo da un’elettrica; UNA volta al mese, a volte due, mi devo sparare 200+200km di autostrada in un giorno con la sosta intermedia senza possibilità di ricarica (se non durante il tragitto autostradale ma uscendo da un casello intermedio). Bon, il mio uso sarebbe quasi tutto compatibile con l’elettrico, ma c’è quella virgola mensile che me lo renderebbe assai inadatto e per questo io me ne tengo alla larga, perchè non posso/voglio rinunciare a quella virgola.
        Altro esempio, le ambulanze del 118 che vedi girare per le città e fra i paesi…
        Il loro utilizzo varia molto, ci sono dei luoghi in cui un mezzo rimane in postazione per delle ore, poi esce facendo qualche decina di km, poi rientra e rimane altre mezze ore in postazione; così un’ambulanza elettrica andrebbe da dio. Ci sono altri luoghi dove l’ambulanza esce alla mattina alle 6, frulla di continuo, si ferma 10 minuti alle 14 per il cambio equipaggio e poi riprende a frullare sino alle 22, e con questo uso l’elettrico ce lo sognamo a meno coprire la fascia 6-22 con DUE mezzi che si diano il cambio. E parliamo di 80000€ a mezzo se a gasolio, non oso pensare a pile. Oltre a questo problema, anche per il mezzo che usa restare prevalentemente in postazione c’è il discorso che IN MEDIA questo rimane un sacco in postazione potendosi ricaricare, ma nella statistica capita sempre la giornata con la maxiemergenza o il fattore critico che fa richiedere dalla centrale che un mezzo si faccia h24 senza fermarsi perchè è crollato un grattacielo o è esplosa in autostrada una cisterna di gpl o perchè c’è stato un terremoto o perchè ghiaccio e nebbia hanno provocato un maxitamponamento in autostrada, e allora si gira tutti come formiche per giorni limitando al massimo le pause. Sono certamente eventi rari ma che devono esser messi in conto e previsti con strumenti adeguati, e le centrali operative se ne strafottono delle medie. Anche a te immagino che darebbe fastidio chiamare un’ambulanza e sentirti dire “arriva tra un’oretta, sta ricaricando le batterie”: un Ducato ora ha un serbatoio da 90 litri, a parte che la regola standard per gli autisti (quelli della mia associazione) è di non scender mai sotto alla metà proprio per non trovarsi in riserva in casi di emergenza, il pieno si fa in 5 minuti di orologio e ti fa girare tra 700 e 900km, con un Ducato a batteria quale sarebbe il fermo macchina e ogni quanto?
        Il punto è che è alquanto rischioso ragionare per medie quando, per un sacco di applicazioni, si deve invece pensare secondo il “worst case”, ovvero di garantire un servizio (pubblico ma anche privato) anche nel peggiore dei casi preventivabili. Leggo spesso commenti o articoli di chi cita le rinnovabili come adattissime per garantirci il fabbisogno energetico perchè “IN MEDIA” l’irraggiamento solare, la ventosità e la piovosità annuali sono sufficienti…. eh no signori, l’irraggiamento solare, la ventosità e la piovosità devono esser calcolate per garantire adeguata fornitura energetica fra il 15 di dicembre ed il 15 di gennaio, nel periodo cioè peggiore sia per i consumi che per le forniture.

        • Caro superfede è singolare che lei debba tirar fuori i mezzi di soccorso per dimostrare le sue tesi.
          Lo dica agli studiosi che usano software che costano diverse decine di migliaia di dollari che fanno la media, e poi mi racconti com’è andata.
          Io dal suo messaggio capisco solo che:
          1) Non vuole rinunciare a una virgola, e chissenefrega dei posteri
          2) Non ha presente gli studi sulle energie rinnovabili che di certo non sono fatti sulle medie.

          • Caro Leonardo, le mie non sono tesi bensì dati di fatto, per formazione e mestiere ho la tendenza a guardare questi e non teorie, simulazioni, previsioni, studi e software da milioni e milioni di monete sonanti: sono trent’anni, ovvero dal giorno in cui ho ritirato la mia patente, che mi sento ripetere dell’imminente esaurimento delle fonti fossili (predetto immagino dai suoi studi da decine di migliaia di dollari…) il dato di fatto è che i distributori sono ancora ben forniti pur a caro prezzo. Chiara la differenza?
            Ora, rispetto a quanto da lei inteso, sul punto 1 io le do totalmente ragione: io non intendo rinunciare ad una virgola riguardo alle mie ESIGENZE di mobilità e questo nella maniera più assoluta, proprio perchè si tratta di esigenze e non di sfizi. Ed il principio che seguo è che se le mie esigenze possono esser soddisfatte secondo modalità ecologiche allora bene, altrimenti mi dispiace, qua si va alla vecchia. Per esser chiari, son passato senza grosse difficoltà al piano cottura ad induzione e alla pompa di calore per l’acqua calda sanitaria, il tutto con fornitura elettrica da 100% rinnovabile (di quelle senza quote, per intenderci, idroelettrico puro), continuo a far bollire l’acqua per la pasta e a cuocere il sugo come prima e, dirò di più, la pompa di calore elettrica funziona meglio del vecchio scaldabagno istantaneo a metano essendo più stabile in temperatura; chissenefrega se la bolletta nel complesso mi è aumentata di quei pochi euro al mese e se ho dovuto ricomprare un paio di tegami. Ma se seguire i dettami del talebanesimo green mi comporta il dover RINUNCIARE a determinate cose che per me sono essenziali, oppure a doverle ottenere con notevole aggravio di disagi e/o costi, allora mi spiace, per quanto mi riguarda toccherà alla società sacrificarsi per me come io ora, per altri versi, mi sacrifico per la società. L’esempio sui mezzi di soccorso non è singolare, è quanto di più chiaro ci possa essere per mostrare come allo stato attuale vi siano delle ESIGENZE di mobilità che non possono esser soddisfatte dalla tecnologia elettrica, quantomeno con un modico dispendio di risorse, perchè la TEORIA del sostituire le ambulanze da emergenza a gasolio con le equivalenti elettriche ora significa IN PRATICA: A) non poter fornire lo stesso servizio in termini di capillarità e rapidità di intervento B) per ovviare al punto A toccherebbe raddoppiare il numero di mezzi per averne uno in servizio e l’altro in ricarica (e come dicevo sopra si parla di 70-100000€ a mezzo per quelle a gasolio, non oso pensare alle elettriche… C) far prendere a tutti gli autisti la patente C, essendo ora le ambulanze furgonate prossime al limite dei 3500kg di massa, e non è verosimile che un’ambulanza elettrica con adeguato pacco batterie resti sotto a quel limite di peso. E mi scappa da ridere pensando alla primavera di due anni fa, quando decine di mezzi di soccorso facevano la spola fra gli ospedali delle varie province del nord per spostare malati covid fra reparti posti a decine o centinaia di km di distanza, immaginando come si potesse coprire quel servizio con dei mezzi che, andando piano, a malapena sarebbero riusciti a coprire un Piacenza Bologna partendo a piena carica. Me li mandi pure i suoi studiosi che usano ” software che costano diverse decine di migliaia di dollari che fanno la media”, può immaginare facilmente cosa me ne faccia delle loro medie una volta piantato in autogrill a Parma a ricaricare l’ambulanza con un paziente a bordo.
            Prendo atto che per alcuni il punto saliente è “non emettere CO2”, per me invece si tratta di priorità definite dalle necessità e dai relativi strumenti: un trapano deve forare ed andrà perciò scelto in base ai buchi da fare, chi deve appendere delle mensole in cantina non userà di certo lo stesso strumento per il raddoppio del traforo del Monte Bianco o quello per bucare l’asfalto e riparare una perdita di acqua sottostante.
            QUANDO la tecnologia elettrica, batterie, idrogeno, fuel cell o quel che si vuole, fornirà NELLA PRATICA (e non negli studi, nelle simulazioni, nella teoria) strumenti di mobilità adeguati al compito che devono svolgere, allora ok, potremo dire che la tecnologia è matura per una transizione completa agli elettroni. Sino ad allora, e che sia chiaro mi auguro che ciò accada prima possibile, trovo spiacevole e disdicevole che si facciano medie e si richieda o pretenda da chi non rientra in quel calcolo “di rinunciare per il bene dei posteri” alle proprie specificità, che si tratti di un servizio pubblico oppure di un privato cittadino. Ci sono innumerevoli gradazioni di grigio fra la condizione dell’utente che fa solo percorsi brevi, differibili ed ha la possibilità di ricaricare in casa propria (l’ideale per una BEV) e chi invece deve garantire spostamenti sempre, ovunque e comunque.

          • Faccia come ha fatto con il piano ad induzione: provi un’auto elettrica e magari si accorgerà che va meglio delle sue termiche, con tanto di virgola e “dati di fatto”. O è di quelli che non hanno mai mangiato cinese perchè non gli piace?

          • @Massimo ma no lasciamolo alle sue comodità. Tanto con questa mentalità sarà tra quelli che vedranno sia il giorno in cui non potranno più permettersi di fare il pieno sia, se saranno abbastanza ostinati, il giorno in cui il succo energetico necessario a mantenere quelle comodità e abitudini, sarà razionato o non disponibile.

          • Uso le elettriche del car sharing bolognese.
            Ottime, ma a differenza sua non posso fare a meno di trovarne delle oggettive e grosse lacune, non la comprerei mai come unica auto di famiglia per le mie necessità di spostamento.

          • @Leonardo son trent’anni che la si smena con questa storia di non poter più girare perchè finisce tutto… cambiare disco please.
            E magari rispondere a tema su ciò che ti si contesta, invece di usare i soliti slogan.

          • @superfede ho il timore di chiederle come fa a trovare lacune nel car sharing cittadino.

          • Nessuna lacuna ovviamente nel carsharing cittadino, anzi, le Zoe sono una crema, è la morte loro.
            Le lacune risultano evidenti quando tocca usare un mezzo del genere fuori città per percorsi lunghi ad alte velocità di crociera, il che non è necessariamente una comodità, ma può trattarsi anche di necessità. Quando si decide di possedere una sola auto per farci di tutto, facendola correre dal Belgio alla Sicilia, può succedere.

          • Uso Corrente anch’io. Oltre Casalecchio non si può andare. Come ha fatto a provarla su percorsi lunghi ad alta velocità (spero da codice)?

          • Cioè lei comprerebbe un’auto da città per andare in Belgio? Un esempio migliore non riusciva a farlo? ☹️

          • @superfede

            “son trent’anni che la si smena con questa storia di non poter più girare perchè finisce tutto… ”

            Faccia come crede, nell’eventualità si ricordi che su Vaielettrico troverà le informazioni.che le occorrono. Selezionate e verificate dalla redazione. 🙂

          • @massimo degli esposti.
            Il regolamento di utilizzo del servizio Corrente, che evidentemente lei non conosce, spiega chiaramente come poter usare l’auto su percorsi lunghi: l’auto va presa e rilasciata nelle zone consentite ma, durante l’utilizzo, può tranquillamente uscire da queste ultime. A meno di recenti modifiche al regolamento stesso (è qualche mese che non ci guardo..) nulla vieta di prendere una Zoe sufficientemente carica a Casalecchio, recarsi a Rimini o Ferrara, rilasciarla nella zona consentita, mangiare il pesce, prendere un’altra Zoe sufficientemente carica e ritornare alla sua Casalecchio. Le limitazioni vertono sulla zona di rilascio e sull’autonomia residua che non deve esser inferiore ai 30km, se non ricordo male, per consentire agli addetti di prendere le auto scariche e portarle ai depositi TPER e metterle sotto carica.
            Vorrei invece capire per quale motivo chi evidenzia delle criticità della mobilità elettrica quantomeno attuali, dicendo in sostanza “non fanno per me per questi motivi”, debba esser cafonamente tacciato di esser attaccato alle comodità, di esser menefreghista nei confronti dei posteri e gli si suggerisca di fare come per i piani ad induzione a prescindere da cosa ci debba fare con l’auto, come spesso accade nei forum tematici tocca forzatamente parlar bene di quel tema, non sono ammesse critiche. Sto ancora aspettando che mi si risponda a tema sulla questione dei soccorsi. Vorrei altresì che il signor Leonardo mi spiegasse quale esempio dovrei adottare per un’auto da usare a tutto campo, magari spendendo quei 15-20000€ che ho speso per la mia giapponese a succo di dinosauri morti e che mi consente, per l’appunto, di girare fra il Belgio e la Sicilia. Attendo con ansia.

          • Non l’ho accusata di nulla, mi pare. Dico solo che un abbonamento a Corrente non significa sapere come si usa un’auto elettrica su percirsi medio lunghi. E’ vero che può essere prelevata a Bologna e rilasciata a Ferrara o Rimini, ma sempre nel raggio dell’autonomia perchè non può essere ricaricata dall’utente. Quindi che esperienza può essersi fatto lei? Noi di Vaielettrico percorriamo migliaia di chilometri con tutti i tipi di BEV. Dia più credito ai nostri consigli e a quelli dei lettori che la posseggono. Se lei viaggia abitualmente dalla Sicilia al Belgio non ho nessuno difficoltà a direle: continui con la sua auto termica. Ma non pensa di essere un caso limite?

      • Il succo energetico sarà razionato o non disponibile? Hai voglia….. Vi ricordate l’austeriry degli anni 70?

        • Il fotovoltaico e l’eolico non c’entrano niente con le dinamiche che portarono all’austerity, anzi un collegamento c’è: sono proprio la soluzione per evitarle in toto

        • Eh ma quella degli anni ’70 sembrerà lo scoppio di un foruncolo in proporzione.
          Ora ci sono molti più consumatori coinvolti e una volta se facevi un buco un po’ più profondo nel deserto usciva petrolio. Oggi i giacimenti facili non esistono più. Non scherzo quando dico che rischiamo di vedere benzina e gasolio a 10 €, hai voglia di tagliare le accise!

  2. Questa è l’ennesima dimostrazione dei limiti di una macchina elettrica. Eppure non basta alla gente manipolata mentalmente dalla bontà di questa tecnologia. Inutile far notare a gente convinta che:
    1 non fa per niente bene all’ambiente perché la batteria non è riciclabile al 100%, perfino il patron della Toyota lo ha detto: considerando l’intero ciclo di tutte le componenti di una macchina elettrica non conviene sia per l’ambiente che per il portafoglio . Cosa accadrebbe se ci fossero solo macchine elettriche? Ci ritroveremo presto con una emergenza di rifiuti di batterie. Eppure spingono, ricattano e presto obbligheranno a passare a questa tecnologia.
    2 Non è per niente comoda. È mai possibile che una persona debba stressarsi tutti i giorni pensando a quando, dove e come ricaricare la propria auto per non rischiare di rimanere a piedi?
    Pensate da vero che una persona non abbia nient’altro da fare e a cui pensare?
    È arrivato il momento di usare il cervello, senza farsi manipolare dai bei discorsi di chi vi vuole vendere questa tecnologia, chissà perché? Guarda caso costano almeno il doppio rispetto alle auto a combustibile. Usare la propria testa significa capire che un mondo tutto elettrico creerebbe continui blackout per mancanza di energia elettrica. Vi siete dimenticati che ogni estate chiedono di usare meno possibile i condizionatori proprio per risparmiare elettricità onde evitare un blackout?
    Provate a ragionarci senza manipolazioni mentali e solo allora capirete quanto è logico ed evidente.

    • Lei sa pochissimo di auto elettriche, energia, sostenibilità. Ma essere poco e male informati non è una colpa. Definire manipolato mentale chi ne capisce più di lei, magari solo perchè usa auto elettriche da anni, è invece arroganza e maleducazione allo stato puro. Forse frutto di gravi frustrazioni.

      • Dunque, io ho questo problema.
        -Ho un budget per l’acquisto di un’auto di circa 20000€.
        -Ho i miei genitori a 200km di distanza, al 98% percorsi in autostrada.
        -Quando li vado a trovare, una o due volte al mese, parto alla mattina facendo il pieno e ritorno alla sera; non vado pazzo a passare del tempo in auto, quindi con strada libera uso fissare il cruise a 130-135km/h, soprattutto al ritorno quando sono stanco ed ho solo voglia di tornare il prima possibile a casa mia.
        -I miei stanno in campagna, linea elettrica a 3kw, quindi niente colonnine nel raggio di diversi km e scarsa possibilità di ricaricare in loco.
        Nell’ipotesi che la mia attuale auto a benzina ceda e richieda di esser sostituita, come potrei coniugare un’auto elettrica con questa mia specifica esigenza di mobilità? Io, nella mia ignoranza, non ho trovato soluzioni adeguate, chiedo a chi ne saprà più di me.
        Grazie

        • Lei, oggi, dovrebbe mettere in conto una sosta per la ricarica sul tragitto di andata e ritorno di almeno mezz’ora. Altrimenti deve restare su un’auto termica. Domani troverà un veicolo elettrico adeguato alle sue esigenze

          • Bene grazie.
            Mi piacerebbe, a titolo di curiosità, poter quantificare quel “domani”… ma temo di dover restare sul fossile ancora per parecchio tempo, ciò che vedo non mi fa ben sperare.

          • Nel ’25-’26 il costo delle auto elettriche pareggerà quello delle termiche, quindi una delle sue condizioni sarà realizzata

          • Tre anni da oggi per dimezzare circa il costo di una BEV??
            Io me lo auguro tutto ma non sono ottimista fino a ritenere realistico questo punto, a meno che non siano anche le termiche a crescere.

          • I prezzi delle termiche stanno salendo, e le elettriche non costano il doppio

    • È il risultato di anni di televisione spazzatura: pur avendo a disposizione l’intera internet nei nostri telefoni, si continua a farne un uso totalmente passivo, subendo i push delle AI che gestiscono le pubblicità e privi di ogni curiosità.
      Basterebbe usare un motore di ricerca, attivamente.
      Invece si preferisce collezionare l’ennesima figuraccia di arrogante analfabeta funzionale per sempre impressa in un sito: un’epigrafe.
      Massimo, come fate a dormire la notte…? …siete dopati? In analisi? O si diventa insensibili? Io sto male al cospetto dell’ignoranza supponente, mi provoca ansia.
      È il motivo per cui ho abbandonato LinkedIn allo scoppio della pandemia: leggere di avvocati, commercialisti, amministratori che improvvisamente erano virologi cospirazionisti mi ha fatto vomitare e sono scappato.
      Per fortuna che ci siete voi e tanti altri…
      Grazie. Grazie.

  3. Tante persone così eccitate ma neanche se Onlyfans diventasse gratuito …

    Neanche valeva la pena commentare, qui c’è una disavventura (una sola) di un neo possessore di auto elettrica. Ma che accanimento! Avesse lamentato un anno di disservizio capirei, ma come fate a rispondere in 100000 su un singolo episodio? Potete fare di tutta l’erba un fascio?

    Che poi ha detto tutto la redazione, deve prenderci la mano, attrezzarsi e passa la paura … e le colonnine le stanno costruendo, quindi calma …

  4. Che dire , ho avuto una auto a metano , ogni volta che viaggiavo avevo ben presenti lungo il percorso i punti potevo ricaricare.
    Da un anno posseggo una wv id4 e programmo i punti di ricarica per i miei viaggi , si ammetto che spesso ci sono difficolta ma soprattutto per l’ignoranza di certi prepotenti ignoranti; occupano lo stallo oltre la ricarica al 100% , occupano gli stalli pur avendo auto non elettriche.
    Naturalmente capitano anche colonnine non funzionante e non segnalate per non dire la mancanza delle stesse colonnine di ricarica nel centro SUD ….
    Nel complesso NON AVENDO FRETTA E PROGRAMMANDO sono felice di aver acquistato un auto elettrica (77kw).
    Viaggi effettuati al nord , pochi problemi ; viaggi effettuati al SUD con un po di dolori …..io vivo nel piccolo e felice Molise che possiede pochissimi stalli di ricarica ad alta potenza (50 kw) .

    • –io vivo nel piccolo e felice Molise-

      Davvero? allora esiste davvero? (sto scherzando ovviamente)

  5. EV6 arrivata in dicembre 2021, venduta di corsa a febbraio 2022.
    L’auto è di per sè onesta come rapporto prezzo qualità ed anche alquanto piacevole come linea (ma questo va a gusti).
    Veniamo da due Tesla model S e Model X (di cui anche su queste si potrebbe eccepire) e questa, fatte le debite proporzioni anche di prezzo) ha delle pecche poco digeribili: se attivi la corsia automatica ti rimbalza a dx e a sx come un birillo e bippa in continuazione, Il firmware non tiene alcune impostazioni, che si resettano dopo spenta l’auto, l’impianto di areazione (sul caldo) si resetta ogni tot minuti e il caldo cessa di entrare qualsiasi impostazione ci sia, il filtro aria è penoso, entrano anche i pensieri di quelli davanti, cosa che non succede in Tesla, Volvo e Ford per esempio. I comandi dell’infotainment sono confusi e a velocità sostenuta si perde la sensazione di sicurezza di guida, ancorchè piacevole a basse velocità. Sull’app stendiamo un velo pietoso, ma questo rientra anche nel costo contenuto dell’insieme.
    Abbiamo acquistato quindi una Mustang Mach-E, la quale per ora è impeccabile.
    Saluti allo Staff.

    • E dire che la EV6 era stata presentata come l’anti-Tesla… il marketing questa volta ha toppato di brutto.

      • Sarebbe però interessante approfondire la questione, magari con una recensione a lungo termine, perchè anche a me il commento di Skynet ha fatto sobbalzare, però ho letto in giro anche l’opposto, tanta gente contenda della EV6. Dove sta la verità? Gli errori indicati sono curabili con aggiornamenti software? Perchè non ho mai capito se la EV6 è aggiornabile.

  6. Al netto di probabili errori “di gioventù” del sig. Eliseo e di mancanze del venditore (ho avuto in prova una Kona e nemmeno a me hanno consegnato il cavo per la ricarica alle colonnine AC, causando una esperienza utente sicuramente peggiore di quella che averebbe potuto essere: ma come si fa?), che gli hanno sicuramente complicato la vita, c’è da rilevare che allo stato attuale delle cose c’è Tesla e poi ci sono tutti gli altri.
    Credo che la vera differenza, oltre naturalmente ai Supercharger, sia data dal supporto che il software di bordo dà al guidatore, di come lo guida nelle ricariche ottimizzandone tempo e velocità, senza che si debba essere maghi dell’informatica o smanettoni delle varie app e senza bisogno di installare OBD o altri ammenicoli del genere.
    Appare evidente infatti che il software della EV6 non sia ottimizzato e d’aiuto quanto quello delle Tesla, argomento che qui si è dibattutto spesso ma che, evidentemente, i costruttori delle auto non hanno ancora completamente digerito.
    La maggior parte della gente vuole un’auto da usare in maniera semplice, senza preoccuparsi di dover imparare ad utilizzare app o altri software solo per fare un viaggio. Sono sicuro che su una Model 3 l’eperienza utente del sig. Eliseo sarebbe stata completamente diversa.

    • si, vorrei aggiungere che secondo me i venditori ci marciano su parecchio per rallentare la diffusione consci che una brutta esperienza di un utente fa piu di 1000 rivenditori che sconsigliano o ti guardano strano per farti desistere.
      E’ l’esperienza che riporto anche io quando a suo tempo ho cercato di confrontarmi con diversi rivenditori

    • Quanto godo a leggere questa storia e tutti i commenti! Non so sia meglio chi da consigli su come mitigare gli infiniti svantaggi dell’elettrico o chi non li vede proprio!
      Troppo contento di aver appena comprato un suv 2000 diesel 150cv 4×4 che mi fa i 20 al litro che terrò per i prossimi 10 anni alla faccia vostra 🤣.
      Se non l’aveste ancora capito l’unico motivo per cui tutti spingono sto benedetto elettrico è perché è stata la tecnologia che è tornata a far fare margini alle case costruttrici ormai dimenticati. Produrre un auto elettrica costa semplicemente meno. Sad but true.

      • Ne riparleremo quando toglieranno gli sgravi sui carburanti, e non aggiungo altro visto il suo intervento da menefreghista, e i suoi figli ti ringrazieranno.

        • Invece la corrente elettrica non e’ aumentata vero?
          Siete cosi’ sicuri degli enormi vantaggi che la mobilita’elettrica comporta, da essere voi i primi arroganti e zittire chiunque dica il contrario. Incominciate voi a cambiare atteggiamento.
          Sicuramente le auto elettriche hanno dei vantaggi, e gli sbandierate continuamente ai Quattro venti, ma hanno ancora degli svantaggi. Svantaggi che spaventano ancora moltissimi atomobilisti. E sul lato svantaggi fate orecchie da mercante e accusate , chi osa elencarli, di incompetenza, di inquinare o di tornaconto personale. Peccato che poi non sapete distinguere la diffetenza fra kWh e kW, ne tantomeno scrivere correttamente un’unita’ di misura. Ne tanto meno conoscete la differenza fra un motore asincrono trifase e un motore sincrono.

          • Per chi si è abbattuto negli ultimi vent’anni no ed è pure calata la mia bolletta si aggira tra un minimo di 0,145€ a 0,166€ al kWh calcolo tutto compreso meno canone / kwh, per chi è rimasto nella confort zone e se ne fregato e radoppiata se non di più, non è da ridere o farsi belli ma visto e considerato che fino a prima degli aumenti assurdi mi davano del deficiente che perde a tempo inutilmente per risparmiare 0,001€ ora cosa dovrei rispondere.

      • Fai proprio ridere… secondo te l’unico motivo per cui si spinge sull’elettrico è lee far fare margini più alti alle case costruttrici??? Si, certo!!! Infatti tutte le case costruttrici hanno fatto a gara a correre a fare prima possibile modelle elettrici vero?? Sono state contentissime di DOVER iniziare a fare modelli elettrici… Così contente che ler costringerle si è dovuto dargli multe su multe legate alla media delle emissioni al km del loro venduto!!!!!
        È impressionante come siete capaci di capovolgere la realtà pur di denigrare…. dovete proprio essere terrorizzati dall’auto elettrica….
        Secondo te una cosa costruttrics tradizionale non vuole vendere un auto termica dove magari oggi ha anche quale punto percentuale in meno di margine sulla vendita pura ma ha tutta la linea produttiva pronta ed in più è assolutamente certa che nel tempo guadagnerà da quella vendita più di quanto incassato dalla vendita stessa??? Prova a fare io conto in 10 anni con il tuo bel SUV quanti soldi spenderai nea manutenzione…. secondo te i pezzi di ricambio per il tuo bel motore termico chi li fornisce? Chi ci guadagna per tutto il tempo che l’auto resta in circolazione (e più si invecchia e più ci guadagna perchè i guasti sono maggiori ed anche manutenzione programmata diventa più “pesante”)?
        Invece secondo te preferiscono spendere miliardi per progettare una nuova auto che non hanno mai fatto, spenderne altrettanti per modificare tutte le linee di produzione e poi vendere un auto che non ha praticante bisogno di manutenzione tant’è vero che sul suo “cuore” (batteria e motore elettrico) tutti danno ben 8 anni di garanzia?

        Indubbiamente tu saresti proprio un manager di successo…. Manda il tuo curriculum a tutte le case costruttrici del mondo secondo me faranno la fila ler offrirti il posto di loro AD!!!!!

        P.S. Tieni stretto il tuo bel diesel da 20 Km L che molto prima dei 10 anni che lo vuoi tenere quel litro che ti serve lo pagherai 3-4 € e dovrai aprire un mutuo per pagare il bollo….

      • Anche se ne ,fai 15 km /l. Hai fatto bene lo stesso….questi sono dei pazzi che fanno il gioco di chi fa’ profitti incredibili con questi giocattoli inutili e che non servono a nessuno…

      • Avevo anch io un SUV 4×4 150cv a Gasolio era un Renault Koleos, l’avevo anche comprato usato a 13000€ . Il problema è stato venderlo ci ho rimesso 8.000€ visto che l’ho venduto a 5000€ in 4 anni e 50.000km percorsi
        Il problema era la normativa Euro, mi sembrava di ricordare che era un Euro 4 e dopo 4 anni si era a Euro 5.
        Voglio provare a veder se con le e-Golf possa patire meno svalutazione in caso di rivendita, o se me la tengo, comunque avere un mezzo che mantiene il suo valore.
        Oramai l’era del fossile volge al tramonto e con se porterà a demolizione di tutto ciò emette CO2 nell’atmosfera.
        L’unico modo per affrancarsi da questa svalutazione e non diventare proprietari di un tubo di scarico così non si sbaglia in partenza.
        E sperare che dopo 5/7 anni di utilizzo non si verifichino problematiche al motore che richiedono interventi costosi superiore al valore residuo e che quindi ne decretino la fine anzitempo dell’auto.
        Una EV avendo meno parti in movimento e più basse temperature di funzionamento, le parti del motore hanno meno usura e durano di più.
        La batteria finché va va, anche se si deteriore un poco, comunque l’auto resta perfettamente funzionante, finché ha un autonomia che ti consente di soddisfare dei bisogni perché rottamarla? Nessuno rottamerà mai una EV anche se avesse ancora 80/100km di autonomia residua,come si fa a rottamare un ‘auto che funziona ancora e a norma in modo nativo con le future leggi antinquinamento? Perciò le EV potrebbero avere un tempo di vita media superiore alle auto termiche eventualmente passando di mano in mano, meno obsolescenza fisica e funzionale.

  7. Bè mediamente sono uno che cerca sempre di conoscere ed informarsi quanto più a differenza della stragrande maggioranza delle persone. Io non caspisco il ragionamento (poi vi lamentate che uno vi risponde a tono) ma l’autonomia sta migliorando le colonnine stanno crescendo la velocità di ricarica sta aumentando ora fra 10 anni lo sviluppo sarà esponenziale su cosa bisogna criticare?? Bisogna dare il tempo di farle certe cose, non stai cambiando il tappeto.

  8. Mah! Secondo me il problema non è l’elettrico ma l’Italia! Vedi Olanda o Germania come funziona, prova a parcheggiare l’auto a benzina in un punto di ricarica e vedi che fine fai…..i punti di ricarica in Italia sono un decimo di quelli in altri Paesi europei e mal gestiti! Bene il passaggio all’elettrico, ma non a queste condizioni….se devo spendere 55.000€ per una EV per poi passare ai psicofarmaci non ci sto! ….Vedi dove abiti e se ci sono punti di ricarica nelle vicinanze sempre che tu trova il parcheggio libero e che non sia occupato da altre auto in fase di ricarica e che non la lascino li anche oltre!! Casa e lavoro? Ok posso farcela con qualche sacrificio, ma fare un viaggio con l’intera famiglia in elettrico a 40 gradi dove i consumi non sono più prevedibili con l’angoscia di trovare l’unico punto di ricarica sul tuo percorso non funzionante…..NO!!!! Ancora non ci siamo!! Il sistema è SBAGLIATO!…Una soluzione io la vedo…..batterie standard per ogni tipo di vettura e removibili..la sostituzione avviene come dal benzinaio dove ti viene sostituita con una già carica, paghi e via.

    • Il problema è la mentalità australopiteca italica… Nessuno nega i problemi o le criticità ma basta vedere i piani industriali delle aziende automotive o le vendite di tesla. L’approccio dovrebbe essere leggo m’informo sempre fino al punto che le mie esigenze corrispondano a quanto c’è sul mercato non fare contestazioni assurdità e cavolate varie che il mondo ne è densamente pieno!!!

      • NO!! Il problema è che non volete capire!! Oggi acquistare un’auto per una normale famiglia sono sacrifici. Non tutti si possono permettere di spendere dai 30.000€ in su e non tutti hanno un garage dove poter riparare e ricaricare un’auto elettrica così costosa. Ma anche se fosse e devo spendere tutti quei soldi, vorrei essere certo di aver fatto un acquisto che mi permetta non solo di andarci a lavoro ma anche di godermi la famiglia e senza fare calcoli matematici o con la paura di rimanere a secco di energia prima di ogni viaggio.
        Ci stanno facendo il lavaggio del cervello con l’elettrico per passare al green che tolti alcuni Paesi, il resto del mondo non sa cosa sia l’elettrico. Qui ancora si parla di carbone e di atomica le città (vedi Roma) galleggiano sui rifiuti urbani e non sappiamo come smaltirli, gli oceani con isole di plastica e una petroliera ogni anno sversa in mare tonnellate di petrolio, povertà, siccità, migrazioni ecc. ecc. per non parlare dell’attuale situazione di guerra!!! E io mi devo preoccupare e sacrificare per cosa?! Se ho 30.000€ li metto sotto al mattone perchè non si sa mai! SVEGLIATEVI….CHE DIETRO A TUTTO QUESTO C’E’ SEMPRE CHI CI GUADAGNA!! NOI NO DI SICURO!!

        • A parte che 30.000€ sotto il mattone con il tasso di inflazione attuale si svaluterebbero….io ti consiglierei di “investire” in fotovoltaico con quella cifra e ci ricarichi anche l’auto con una linea dedicata, non è necessario avere una casa di proprietà, in condominio o in spazi comuni si può chiedere di creare una comunità energetica o appunto installare solo pannelli per l’autoconsumo dei condomini, lo so che ci vuole la maggioranza nelle assemblee di condominio ma si può tentare illustrando i “guadagni” che ne deriverebbero come risparmio in bolletta e un piccolo extra sul conto se fai lo “scambio sul posto” per tutti i condomini…poi se hai un pezzetto di terra puoi direttamente installarli li e ti darebbero un piccolo guadagno per coprire tante cose, perfino i prezzi pazzi della benzina per l’auto…questo è un consiglio spassionato e!

        • Questo rientra pienamente in quello che scrivo sulla quasi totalità dei commenti. A parte che ci sono diverse possibilità quindi buttare 30k qua e la tanto per è solo per fare confusione quindi già si parte male. Poi sicuramente farai 3000 km al giorno ed in famiglia sarete in 10… I problemi dei rifiuti e della fame nel mondo ci sono ma non per questo se si può migliorare qualcosa ci si deve girare altrove quindi altro ragionamento che lascia il tempo che trova. Infine siete voi che vi dovete svegliare perchè andrete a sbattere voi contro il muro non guardando la realtà perchè nessuno vi dice che dovete comprare una tesla domani, ma ascoltare lo sviluppo del mercato delle colonnine e quando sarà il momento di comprare elettrico. Non le vostre enormità che scrivete ogni secondo SVEGLIA SVEGLIA SVEGLIA!

        • Da come hai risposto possiamo dire sveglia basta petrolio e suoi derivati, così evitiamo di inquinare oceani e fiumi, città e quant’altro, e io son d’accordo e con cosa lo sostituiamo ??
          Perché prima di contestare qualcosa si dovrebbe avere la soluzione alternativa.

        • Non tutti possono permettersi un auto da 30K , veramente in giro vedo la maggioranza con macchie sopra i 50k e pochissime sotto i 6k usate dai disperati che arrivano con i barconi o similari.

    • Bravo Mario ti dò ragione……prima che incominci veramente il mercato delle ev ci vuole uno standard per batterie e che siano intercambiabili. Per la spiegazione di quanto detto rimando ai miei precedenti commenti. Mi auguro che la sensibilità di ognuno di noi ci permetta di prendere in considerazione questo tema.

      • Il cambio delle batterie non è praticabile per più ragioni… innanzi tutto non è pensabile che le batterie siano tutte uguali perchè a seconda del tipo di auto (citycar, auto familiare per viaggi, auto da lavoro, furgoncino per trasporto materiale e/o persone, eccc… ecc..) le esigenze cambiano e non di poco…. limitare a poche taglie e dimensioni (per standardizzarle questo serve…) vorrebbe dire per forza di cosa dover accettare tutta una serie di compromessi che peggiorerebbero solo l’efficienza di tutto il sistema….
        Poi standardizzare le batterie porterebbe ad un blocco dell’evoluzione delle stesse perchè nessuno investe su quello che non ti può dare un vantaggio sulla concorrenza…. chi farebbe ricerca su un qualcosa cge poi deve per forza condividere con tutti gli altri senza ricavarne un vantaggio???
        In ultimo ma non meno importante, anzi secondo ne è l’aspetto più importante, non avere la batteria di proprietà ma prenderla a noleggio per pochi km e poi restituirla (perchè solo con questo sistema può funzionare un sistema di cambio batteria come prassi standard) porterebbe ad un accorciamento della vita media delle batterie con conseguente maggiore impatto per la produzione che ricordo è di gran lunga l’aspetto più impattante in un auto elettrica…. un sistema con scambio batteria deresponsabilizza la persona che sta utilizzando di volta in volta la singola batteria rispetto al degrado che crea con il proprio comportamento visto che non ricadrà sulle proprie tasche…. è questo è scontato che porterebbe al fatto che nessuno adotterebbe quelle piccole strategie che si sa bene che fanno la differenza fra una longevitàed un decadimento precoce della batteria… Per esempio nessuno limiterebbe la ricarica all’80-90% ma si ricaricherebbe sempre fino al 100% per avere sempre la massima autonomia possibile infischiandosene del fatto che così facendo la batteria durerà la metà tanto a lui che gliene frega al prossimo viaggio qywlla batteria passerà ad un altro ed il problema non è più suo….

        Per tutti qyesti motivi reputo l’opzione dello scambio batteria più dannosa che altro ed impraticabile….

        • Mi dispiace ma non sono d’accordo. Se anche qui si vuole speculare allora la vedo dura, ma se i governi si impongono la soluzione si trova. Prevedo che tra 15\20 anni le città saranno invase da colonnine di ricarica per milioni di veicoli di tutti i tipi compresi i mezzi pesanti e questo vuol dire che spariranno i parcheggi e i marciapiedi saranno un groviglio di cavi elettrici con il rischio che ne comporta e non credo che questo sia sostenibile. Il mercato delle batterie andrebbe regolamentato, certo ci sarebbero più batterie in varie dimensioni e potenze e le auto sarebbero progettate a secondo della batteria che possono ospitare, poi ci saranno sistemi che garantiranno la qualità della stessa. Un’auto di grosse dimensioni sarà progettata per ospitare batterie di varie potenze a secondo dei tragitti che il proprietario fa e sarà facile decidere che tipo farsi sostituire ogni volta, così come si fa con la benzina, oggi me ne servono 20€, ma domenica per andare al mare me ne occorrono 50.
          Volere e potere….se si vuole, tutto si può fare.

          • Le batterie avranno comunque la loro evoluzione e le case automobilistiche faranno motori sempre meno energetici e più prestazionali. L’auto nuova ti verrebbe consegnata con batteria usata del tuo segmento con le più alte prestazioni con notevole risparmio dal concessionario e dal quel momento in poi potrai decidere ad ogni sostituzione se farti rimettere la stessa o di inferiore capacità a secondo del tragitto o del portafogli.

          • Ma perché dovrei pagare un noleggio a vita, quando posso acquistarlo e non pensarci più, ma a voi avere una rata vi piace tanto, o non le avete mai avute e non sapete cosa significa, comunque con le batterie intercambiabili le colonnine non servono e neanche la ricarica a casa , quindi poi ci sarà il monopolio totale o quelle o quelle.

            Che lo facciano pure ma tenendo aperte tutte le strade.

          • Signori, se si dividono i settori di produzione auto / produzione batterie per poi proporre batterie a noleggio o di proprietà che siano TUTTE uguali a uno standard si innesca un processo virtuoso di concorrenza e sviluppo. C’è da dire che le batterie potranno essere caricate in punti di distribuzione strategici per la rete dove c’è un vero V2G che assiste ed aiuta la rete oltre che a casa dove troveremo sempre un pacco batteria carico dal nostro FTV (chi ce l’ha). Scusate se è poco avere sempre l’auto leggera per i viaggi quotidiani e imbarcare i 4 o 5 pacchi batterie in più quando si affrontano i viaggi lunghi. Non mi dilungo oltre di questo argomento ho già scritto tanto in altri commenti. Buona giornata a tutti.

          • Samuele Di Ronco 8 Giugno 2022 at 7:24

            In realtà i settori sono già divisi visto che c’è LG Panasonic etc.

            Mentre il intercambiabilità delle batterie potrebbe interessare a chi interessa, bisogna tenere presente che poi ne serviranno in abbondanza, perché arrivi alla stazione sganci e riagganci, quella finirà in carica e devono esserci batteria disponibili per tutti, come avviene ora con i carburanti, quindi sul conto bisogna tenere ben presente i costi di esercizio, che andranno girati direttamente al utilizzatore.
            È la stessa storia con le colonnine da 11kwh a 0,40€ da 22kwh a 0,45 da 35kwh a 0,55€ e più si sale di potenza e più si paga, anche se a quella potenza la tua auto non carica, ma il conto risulta salato, così vale per le batterie removibili.

            Provate a chiedere agli utenti che hanno avuto auto con batteria a noleggio cosa comporta questo, e si tratta della sola batteria montata in auto.

  9. Leggendo l’articolo di Eliseo non posso dargli torto quando si lamenta dell’elettrico.
    Chiaramente, con opportuni accorgimenti avrebbe potuto evitare molti dei disagi, ma il suo racconto è emblematico.
    Chi usa l’elettrico è purtroppo ancora un “pioniere” che per gestire un mezzo deve essere informato e pianificare un viaggio.
    Tra gli utenti della strada moltissimi non sono interessati ad informarsi su come funziona una macchina vogliono spostarsi solo dal punto A al punto B.
    Potete chiaramente capire che oggi queste persone trovano molta meno difficoltà nell utilizzare una macchina termicarispetto a una elettrica.
    Sono convinto che la trazione elettrica sarà il futuro prossimo ma per ora chi ,come me, usa anche l’auto elettrica è un pioniere.

    • Pioniere era chi con la c0 o Zoe con 100/150 km d’autonomia e senza infrastruttura girava non oggi con le hpc un po’ ovunque anche in autostrada. Le esigenze per la gran parte degli italiani sono perfettamente compatibili con le elettriche attuali deve crescere molto l’infrastruttura di ricarica. P.s.: per tanti l’auto è anche superflua ma viviamo nella società della comodità estrema

      • Esiste sempre uno più pioniere di altri, ma rimand il fatto purtroppo che oggi in Italia l’ auto elettrica sia ancora per pionieri o se preferisce un termine meno iperbolico, di amanti delle novità e anche dell’ambiente che sono disposte al cambiamento adattandosi alla nuova tecnologia.
        Io sono un co vinto sostenitore dell’elettrico e vorrei che in un futuro prossimo Eliseo non avesse più da lamentarsi ma per ora devo dargli purtroppo ragione…

        • Basta guardare il passato per vedere il presente o meglio futuro, fino a poco tempo (qualche anno) non si vedevano nemmeno le hpc, perfino in autostrada oggi la cosa è cambiata. Quindi è solo questione di tempo basta aspettare e fra qualche anno, dato il crescente numero d’auto elettriche, ci sarà un numero molto importante e crescente di colonnine. Ad esempio l’ad di becharge ha detto che stanno installando una media di 500 punti di ricarica/mese salendo molto rispetto al passato anche grazie ad una “maggiore sensibilità” al tema quindi basta guardare ed ascoltare i fatti. Di chiacchiere se ne fanno tante!

          • Perfettamente d’accordo, ciò che Lei dice è sotto gli occhi di tutti, per questo spero che un giorno Eliseo non abbia più di che lamentarsi.
            Ma oggi non posso dargli che ragione. La mancata diffusione delle fast charge in molte zone è una limitazione che deve essere colmata.
            Personalmente vivo in un comune che è privo di qualsiasi colonnina di ricarica ed il mio comune non sembra avere lungimiranza in termini di mobilità elettrica .
            Per questo uso ancora il termine pionieri …

  10. E’ da due anni che viaggio in elettrico prima con una niro adesso con la ev6 gt line gli inizi sono stati terrificanti anche se mi ero preparato e documentato avevo sempre la paura di restare a piedi e invece fatto il primo viaggio ne sono seguiti altri senza problemi.Non uso le app perche vedo a Roma molta gente che si incasina al momento di attivare la ricarica ,mi sono premunito sin da subito di diverse card che uso tranquillamente ho attivato un piano di ricarica con enel x.Quando ho ritirato la ev6 mi hanno dato sia il caricatore centellinare che il cavo per le colonnine,il venditore mi ha spiegato ma non c’era bisogno quello che di nuova la ev6 aveva rispetto alla niro sono partito e arrivato a casa in tutta tranquillita.Ho la possibilita di ricaricare dal box e appena esco intorno a casa ho una decina di colonnine fast charge e adesso ne ho scoperte altre 2 della becharge che devono ancora essere attivate.Secondo il mio modo di vedere deve passare ancora del tempo prima che la gente si convinca a viaggiare in elettrico perche come al solito in Italia siamo sempre gli ultimi ad avere inovazione tecnologica e quindi chi usa l’auto in maniera intensiva si guarda bene dal passare all’elettrico.

  11. Tra 1/2 mesi il nostro amico potrà ricaricare alle freetox di torre fantine (Lesina) a 250kW e sarà un piacere andare a trovare amici e parenti in Abruzzo 🙂

  12. Io ho una soluzione per il nostro amico, che non può certo continuare così con la sua ev6 (impossibile da usare, come ha spiegato).
    A 45 keuro la ev6 gliela compro io, così lui può passare ad una Stelvio diesel che non ha tutti questi problemi.

  13. Il sig Degli Esposti insiste con la carica notturna. Fazit: magari di notte vorrei fare la lavatrice e/o la lavastoviglie: con 3 kW non faccio niente figuriamoci se voglio caricare un’auto. Idem co 6 kW. Mettiamo poi che in famiglia ci siano tre auto, ci sarebbe bisogno di una potenza installata di 20 kW. Non so neppure se in Italia c’è. Diciamolo chiaramente: l’auto elettrica è la più grande truffa inventata dall’umanità.

    • Io ne ho 5. Carico in casa, ho la lavastoviglie, asciugatrice, lavatrice, caldaia la cui pompa di circolazione assorbe 400w, aria condizionata a 4 split e NON ho wallbox intelligente, uso una Shuko.
      Il limite non è nell’impianto.

    • Beh però mica ricarichi tre auto tutti i giorni. Le wallbox sono intelligenti e modulano la potenza in base all’assorbimento del resto della casa.
      Non parliamo poi dell’ostinazione di tenere 3 kW per tre auto, facciamo degli esempi un po’più verosimili?

      • I laureati all’università della vita, quelli con le solite bufale stile “se tutti avessero l’auto elettrica la rete collasserebbe” sono convinti che le BEV siano sempre sotto carica h24 a 50kw di potenza, e che bisogna farsi portare la media tensione a casa per sopravvivere.

        Poi sono gli stessi che hanno da un secolo il contatore da 3kw perchè sono convinti che portarlo a 6kw costi 10.000€. A loro salta tutto se solo accendono phon e forno insieme, quindi universalizzano la loro esperienza convinti che tutto il mondo funzioni come il loro.

        • -Poi sono gli stessi che hanno da un secolo il contatore da 3kw perchè sono convinti che portarlo a 6kw costi 10.000€. –

          Ecco, applausi.

          Aggiungerei solo “sono convinti che portarlo a 6kw costi 10.000€ … e l’Agenzia delle Entrate faccia scattare una segnalazione in quanto il contatore da 6 kw è indice di vita lussuosa e sconsiderata”

      • Anche io ho ancora i 3kw e ho due lavatrici un asciugatrice, forno elettrico è uno a microonde, lavastoviglie , piano ad individuazione, due climatizzatori e un auto elettrica ad oggi tutti gli elettrodomestici e pure l’auto hanno la programmazione per l’utilizzo le ore di una giornata sono 24 veda lei se non è possibile, a parte il far da mangiare che ha degli orari prestabiliti il resto si gestisce tranquillamente.

    • Diciamolo chiaramente: i social network sono la più grande truffa inventata dall’umanità. Hanno fatto credere ai “laureati all’università della vita” che basta leggere quattro bufale su Internet per diventare esperti di qualsiasi argomento, e potersi mettere a disquisirne con chi quegli stessi argomenti li studia da una vita.

      • Prima o poi dovremo conoscerci di persona, tantopiù che non siamo lontani. Sono troppo spesso d’accordo con lei per pensare che non potremmo essere ottimi amici, auto elettrica o meno. ahahah!
        Nello specifico: i Social non sono solo una truffa, ma sono diventati un “crimine sociale”. Gli effetti parlano da soli, non è un discorso del tipo “una volta si stava meglio, ci divertivamo con poco e giocavamo un pomeriggio intero con le biglie”. E’ quancosa di troppo “autoevidente” per non volerne prendere atto.

        (e tanto poi lo so che se di nascosto da tutti le trovo qualcosa di divertente, chessò una bella MX3 da drifting da farci un giro a Castelletto di Branduzzo… e le prometto che nessuno saprà mai niente… Lo so che lei cederebbe alla tentazione… hihihi… risata malefica. )

        • Shaha, dovremo organizzare un “Vai Elettrico unplugged”, ma senza la noia del test di autonomia di gruppo. Solo una grigliata con birrata dove chiaccherare e rilassarsi. Eh si, magari anche fare “due sgomme” e sgasando da fermi con una ICE.
          PS: A Castelletto piuttosto dammi una Motard.

        • Concorso, di fatti quanto ho deciso di fare il passo , non ho fatto nessuna ricerca , ho fatto il giro nelle varie concessionarie con domande ben precise , e con la somma delle risposte ho tirato le mie conclusioni, per quanto riguarda l’autonomia, visto lo storico delle auto a combustione ( non ce ne una che faccia quello dichiarato ) ho tenuto tutti i margini di sicurezza in modo che tra qui e vent’anni la batteria sia sufficiente per il mio utilizzo.
          L’ho acquistata e poi con calma in attesa che arrivasse ho cominciato a fare le mie ricerche, qui e su altri siti che parlano di mobilità elettrica è un annetto che bazzico, sui social da qualche mese, ma leggo una montagna di cazzate in esponenziale.

          • Cosa vuoi farci Fabio, per ogni studioso che spiega come stanno i fatti c’è un petroliere interessato a seminare dubbi.
            E il “popolo”, che ricordiamolo “è un bambino” preferisce di gran lunga “credere a una comoda bugia piuttosto che a una scomoda verità”.
            Se ci hai fatto caso la giustificazione ultima per non passare a mezzi di trasporto meno impattanti e in ultimo alle auto elettriche è “l’auto elettrica non è COMODA per i viaggi lunghi”. Qualunque COMODA bugia o giustificazione a supporto della presunta o meno COMODITÀ dello status quo attecchisce sulle menti più refrattarie al cambiamento, e ne offuscano le ragioni e la necessità.

          • Leonardo 8 Giugno 2022 at 7:57
            Purtroppo la confort zone è difficili da lasciare, e soprattutto far girare le celluline grigie è faticoso, sarà una mia deviazione ma io mi informo e controllo tutto anche se un prodotto costa 0,50€ figuriamoci se devo spendere certe cifre se non rigiro i dati come un calzino.
            Un concessionario lo scarto solo perché voleva farmi fare il contratto a tutti i costi con la scusa che se no l’auto mi sarebbe arrivata dopo 6mesi, il punto focale da parte sua nessun dato tranne che la ricarica DC non serve a nulla e che rovina le batterie, per me era impensabile che un auto non la prevedesse e più potente possibile in base alla capacità della batteria, perché prova su strada zero, vederla zero, depliant zero, gli ho risposto ma quanti fe..i ci sono che comprano a scatola chiusa , risposta non rimpattiamo con gli ordini. 🤦🤦🤦
            E poi sono capaci a lamentarsi 🤷🤷🤷

    • Io ne ho 3 di kw. Ho la lavastoviglie, la lavatrice, 2 frigoriferi,1 congelatore, il forno, il microonde, due donne in casa con relativi phon, tutti gli altri elettrodomestici eppure carico la twingo ze e il niu nqi senza patemi.

    • Non diciamo fesserie. Nessuno si vuol rendere conto che di energia sotto varie forme ne consumiamo parecchia e che la linea da 3KW è oramai antidiluviana. La base oggi dovrebbe essere il 4,5 KW, meglio ancora il 6 KW.
      Nella mia zona addirittura mi portavano 11 KW monofase senza battere ciglio, bastava inviare la domanda ad Enel e pagare il cambio di potenza.
      Immaginiamo solo quanta energia usiamo (e quanta parte di questa buttiamo via) per spostare le auto a combustione. Energia che potrebbe essere sfruttata molto meglio in centrali elettriche ad alto rendiment o meglio ancora in impianti di cogenerazione condominiale. Ma nessuno, NESSUNO ha intenzione di spingersi su questa strada perchè mancano interessi economici abbastanza forti che spingano in questa direzione.

  14. Beh dai, I problemi sono solo la ricarica notturna per chi non ha il garage con l’allaccio della corrente e le colonnine che non ci sono. Come dire che se hai una macchina a benzina non ci sono i distributori. Resto dell’idea che le auto elettriche naufragheranno miseramente in pochi anni. Chi vive iin città se la compri pure. Per noi montanari il cambio è molto ma molto lontano. Quasi irraggiungibile.
    Vedremo,i 3/4 del mondo non sanno neanche che esistono le auto elettriche.

      • L’innovazione tecnologica a mio avviso deve semplificare la vita, non complicarla. Devo capire come funzione, avere il cavo giusto per la ricarica nella colonnina giusta, devo usare l’app se funziona, devo calcolare i chilometri in base alla temperatura esterna, se avrò o meno AC o riscaldamento, se ci sono salite o no ecc, devo pianificare un viaggio come se fossi Cristoforo Colombo…. Ma dai, non ci credete neanche voi. Se avete buon tempo per giocare con queste cose beh, buon per voi. Ripeto, in città l’auto elettrica è vitale ma finisce qui. Andate un po’ a convincere gli americani a passare all’elettrico.

        • Mamma mia ma sempre commenti senza senso. Si parla di tecnologia di mobilità che richiede grossi cambiamenti e tempi medio lunghi per essere matura e sfruttata appieno lo capirebbe anche un bambino dell’asilo

          • Per fortuna che gli aggressivi siamo noi che abbiamo dubbi sulla mobilità elettrica! I problemi del mondo sono ben altri e l’inquinamento come ben saprai non arriva certo in prevalenza dalle automobili. Di fare il pioniere non ne ho più molta voglia, ho pagato un impianto fotovoltaico da 3 kW 12k euro con il secondo conto energia, dato che non credo all’elettrico…allora costavano così. Io vivo in Italia e non in Germania Olanda o Svezia. Ma quando mai abbiamo imparato o copiato qualcosa da questi paesi? Lo faremo adesso? E non parlatemi di etica nei confronti dell’ambiente, smettete di mangiare le altre specie è vedrete come calerà o si ridurrà l’inquinamento. Vedremo quando anche il resto del mondo vorrà un’offerta alimentare come la nostra dove andremo ad allevare bovini, suini ecc. Ma dai, giochiamo pure con le policar noi che ce lo possiamo permettere.

          • Ti sei dimenticato di dirci quanto hai guadagnato in tutti questi anni dal secondo conto energia.

        • Gli americani, dici quelli che vanno pazzi se.non hanno un Tesla, o quelli che non vedono l’ora di comprare un mezzo come l’ F-150 elettrico?

          • Per rispondere a massimo degli esposti fino ad oggi ho guadagnato 12k euro, poi il risparmio sulle bollette, infatti non sono contrario al solare ma alla truffa delle automobili. Per Leonardo non so quanto vai negli USA, io fino al covid ci andavo 4 volte l’anno per lavoro e onestamente file davanri ai concessionari per comprarsi le auto elettriche non ne ho viste, e per strada… Gente impazzita per lF50 si 5k a benzina.

          • Magari la truffa (ai nostri danni) è il suo conto energia.

        • Ma dubbi basati su cosa? Sullo sviluppo o sul dire no su questo e no su quello. Bè mi perdonerai ma forse sono anni che leggo enormità di commenti credo sia l’ora di finirla!! Il fatto che noi siamo indietro su tutto dipende anche o meglio soprattutto da noi stessi se le aziende vedono che l’italiano medio continua con “il diesel a vita” che fanno?? Non ci lamentiamo sempre di qualcos’altro. Poi non vuoi fare colui che si butta sulla nuova tecnologia bene ma come scritto basta informarsi ed aspettare perché si arriverà il momento che si potrà fare quella scelta senza stare a lamentarsi di tutto e fare previsioni assurde basate sul nulla. Io anche ho diverse critiche a riguardo ma capisco bene che ormai il futuro presente è quello

          • Beh, sentirmi dare del truffatore perché ho creduto fra i primi nel solare ed ho approfittato in modo legittimo di un contributo statale proprio non me l’aspettavo. Allora cari possessori di autoelettriche siete tutti truffatori dato che avete corposi incentivi per l’acquisto.
            Sono stanco di sentirmi attaccato solo perché ho dei dubbi su un progetto che fa acqua da tutte le parti. Vedremo, l’unica cosa certa è che resterete delusi dal fatto che lo stato, prima o poi, le tasse sulle ricariche, anche dal fotovoltaico se le prenderà dato che non può sopravvivere senza le accise. Quando vedrò molte cose diventare veramente ecosostenibili sarò ben lieto di passare ad un’auto elettrica e affronterò di buon grado qualche disagio. Il problema è si la difficoltà di utilizzo, ma soprattutto la grossa incognita sulla sostenibilità del sistema una volta che sarà di massa (nel mondo occidentale) il resto del mondo deve prima trovare l’acqua potabile….

          • Stia calmo e rilegga il suo commento. E’ lei che scrive “la truffa dell’auto elettrica”.
            Riavvolgiamo il nastro. E’d’accordo?

          • Roberto 7 Giugno 2022 at 9:06

            Mi sembra che lo abbi detto lei, comunque per quanto cospicui siano gli incentivi alle auto e parlo di tutte, non si avvicinano minimamente al suo extra reddito.
            A questo punto credo di capire perché preferisce il carburante al posto del energia elettrica prodotta dal suo impianto. 🤔🤔🤔

        • Continui a dire dubbi basati non si sa bene su cosa e di nuovo le tasse e gli incentivi etc etc ma non vi rendete conto di cosa scrivete??? Fino a prima dell’auto elettrica c’erano gli incentivi ci sono per il settore oil etc etc basta a scrivere assurdità. Io come scritto non so come facciano ad approvarvi i commenti ma fosse per me quasi tutti li bloccherei solo quelli con senso logico e spirito critico utile gli altri (come te) possono scrivere nei forum adibiti a “voi”.

        • Più semplice che attaccare una spina alla corrente a casa tua (anche in montagna) la vedo difficile. Il cavo da avere con sé per la ricarica pubblica è uno solo, Type 2. Se la colonnina che ti trovi davanti non ha cavo integrato usi il tuo, sennò usi quello attaccato alla colonnina. Colleghi il cavo, passi la tessera, ripassi la tessera, scolleghi il cavo… più semplice di così…
          Domenica ho rischiato di rimanere a piedi con la benzina nel passare le Alpi liguri perché per chilometri e chilometri non c’era alcun distributore e poi ne ho trovati ben QUATTRO con benzina esaurita! Le code non hanno aiutato per nulla i consumi e sebbene contassi di arrivare a casa senza rifornire, quando mi trovavo nel mezzo dei monti mi sono reso conto che avrei seriamente rischiato di non farcela.
          I “calcoli” come vedi si fanno anche con il carburante tradizionale…

          Ah, e per la cronaca, stavo andando a benzina perché in Italia il self-service metano è ancora un miraggio e nei festivi sono quasi tutti chiusi ed in Francia (da dove sono partito) l’unico che c’era in zona l’hanno chiuso definitivamente. La vedo difficile non ottenere una semplificazione quando mi arriverà l’auto nuova (elettrica).

        • La rivoluzione tecnologica in questo caso è per salvare il pianeta, solo perché siamo a rischio noi, perché la sola CO2 a noi non fa male, però il resto degli inquinanti ci uccide, come la CO2 sta trasformando il clima.
          Casa ( pianeta ) inospitale noi fuori dai maroni, il pianeta continua per la sua strada, a questo punto cosa facciamo , ci aiutiamo a vicenda per salvare casa o ci accoltelliamo tanto quella è la fine che faranno i nostri nipoti o pro nipoti se vorranno mettere qualcosa sotto i denti visto già ora cosa sta succedendo in molte zone del pianeta.

          • Non riesco a capire, sembra che se qualcuno ha dubbi sul futuro delle auto elettriche vuol dire che ama inquinare e vuol distruggere il pianeta. A me piace molto fare l’avvocato del diavolo ma non riesco a capire perché il principale cavallo di battaglia è l’inquinamento delle automobili. È chiaro che esiste, io personalmente uso molto la bicicletta e l’auto solo se veramente sono costretto. Il problema è un’altro e ne ho già parlato nei miei precedenti interventi. La stragrande maggioranza dell’effetto serra è dato dagli allevamenti intensivi di mammiferi e la conseguente deforestazione per far posto alle mandrie. Forse è più difficile rinunciare ad un’alimentazione assurda, con una offerta di carne spropositata, che non impegnarsi in bellissimi e costosi giocattoli elettrici che, onestamente, anche a me piacciono molto. Non so, sono molto perplesso da questa situazione, a tutto ciò si uniscono inceneritori, acciaierie, raffinerie e chi più ne ha più ne metta (ora mi attaccherete subito, siii le raffinerie quelle che ti fanno la benzina). Non so dove vivete voi, ma qui da me gli uffici tecnici dei comuni bocciano regolarmente pannelli solari e cappotti delle abitazioni perché deturmano il panorama e snaturano gli edifici! Ma ci vogliamo svegliare? Io vorrei un pannello solare su qualsiasi superficie possibile, tetti, tettoie cucce di cani ecc. C’è qualcosa che non funziona, è tutto disomogeneo, ognuno per la sua strada con le proprie convinzioni, il problema è che non esiste un progetto globale che se ci fosse, allora si le auto elettriche avrebbero una collocazione ben precisa ed una maggior ragione di esistere.

          • I progetti globali ci sono: Accordo di Parigi, Green Deal Europeo, Piano “Fit for 55”, PNIRE in Italia e potrei continuare. Prevedono tutto quello che chiede lei: riforestazione, agricoltura, generazione elettrica, rinnovabili, efficientamento degli edifici ecc. E anche la decarbonizzazione dei trasporti. Qui però è lei va per la sua strada con le sue convinzioni sui giocattoli elettrici. Il problema è sempre un altro.

    • Scusa ma i 3/4 del mondo vivono in montagna? Mi risulta che vivano in città…suo fatto che non conoscano la mobilità elettrica…vale anche per il trasporto aereo che è utilizzato sempre dalle stesse persone del “mondo agiato” della classe media…per il resto sull’elettrico credo tu sappia poco… moooolto poco. Io con una ZOE 2018 da 41 kWh di seconda mano a 17.000 € da quasi 2 anni ricarico da casa o da colonnine e fino ad ora ho avuto 1 problema reale (cavo rimasto attaccato in vecchia colonnina ENEL X…a Ikea, restituito l’altro ieri) ma per colpa del “gestore” delle colonnine come il fatto che la rete di ricarica non sia omogenea o a volte non funziona…colpe delle infrastrutture non dell’industria elettrica ormai matura. Poi se vuoi continuare a pagare il gasolio 1,90 e la Super 2.00€ (e i prezzi continuano a salire…) accomodati…io ricarico anche gratis fa un impianto fotovoltaico da 5,2kwh di 11 anni in una vecchia casa…in cui qualcuno previdente aveva installato i pannycon il 1° conto energia…non potendo usufruire del conto perché impianto non di proprietà usufruisco dell’energia…:) Gratis con 265 giorni di sole in media in Italia

      • Vivo in un paese di fondovalle ai piedi delle dolomiti, ho una piccola attività turistica in Croazia a 600 km da casa, vi immaginate avanti e indietro con l’auto elettrica? Io onestamente di colonnine non ne vedo. Ho ben rimarcato il fatto che in città l’auto elettrica sarà vitale ma il gioco finisce qui. Per il prezzo di gasolio e benzina, vedremo il prezzo dell’energia elettrica, se e quando riusciranno ad elettrificarci tutti. Con i contatori che si possono leggere a distanza probabilmente potranno vedere anche cosa sta assorbendo energia e tassare le ricariche anche dal fotovoltaico (che io possiedo con il secondo conto energia ndr). O pensate che il governo rinunci alle accise? Spero fortemente di sbagliarmi e di acquistare una auto elettrica entro qualche anno.

        • -Vivo in un paese di fondovalle ai piedi delle dolomiti, ho una piccola attività turistica in Croazia a 600 km da casa, vi immaginate avanti e indietro con l’auto elettrica?-

          Guardi, sinceramente: “pronti via” chiaramente no, non me lo vedo. Ci mancherebbe. Però alla fine dei finali se la strada che deve fare è sempre quella, tutto sommato non è nemmeno impossibile organizzarsi e vedere se effettivamente ci sono delle colonnine adatte alle sue necessità, dove sono, quante sono… In un caso come il suo come minimo il 75% del problema sta nella possibilità di ricaricare con certezza sia a casa sia a destinazione. Una volta risolto quel problema, e cioè che è sicuro che quando arriva dove deve arrivare lei ha la certezza matematica di poter attaccare la sua vettura ad una ricarica per un numero X di ore, il resto non dico che sia fatto, ma sicuramente è di più agevole risoluzione visto che le colonnine ad alta potenza e anche in autostrada stanno aumentando ad un ritmo sensibile.
          Poi certo: non si può prentendere di usare una Twingo. Ad oggi, in tutta onestà, all’atto pratico bisogna preventivare come minimo un 45/50k euro di vettura se non si vuole star fermi mezz’ora ogni 200 km. Su questo non si discute.

          • EQA prezzo base 52.000 euro
            Dichiarata 430 km S & O …in Autostrada con cerchio da 19 ed il solo conducente a 120km/h e senza aria condizionata si fanno circa 215 km…..
            Contenti voi…:-)

      • Io sono molto calmo, vedo che siamo a senso unico. Scusate se mi sono permesso di esprimere le mie perplessità e di cercare di capire di più attraverso il confronto.

        • Siamo su Vaielettrico, Roberto. Ma se lascia stare il “senso unico”, potrà confrontarsi con chi l’auto elettrica la usa tutti i giorni da anni. E forse le darà informazioni utili.

          • Forse ho sbagliato sito. Resetto tutto: mi avete convinto appena possibile acquisterò un’auto elettrica. Scusate se ho espresso opinioni diverse dalle vostre. Buon lavoro a rutti

      • Ma scusate una domanda, quando i carburanti non si venderanno quasi più, i prezzi si abbasseranno, la legge dei mercati ha funzionato sempre così, poca richiesta, giù il prezzo !! Ora non mi dite che non è così ? Sarebbe l’unica eccezione.

        • Questo non è detto perchè se si abbassa la produzione quindi l’offerta sul mercato il prezzo cresce non a caso anche oggi l’opec fa sti giochi per decidere “loro” il prezzo….

        • La legge della domanda e dell’offerta non è l’unica legge economica esistente. Ci sono anche le economie di scala, CAPEX e OPEX.
          Con la riduzione dei volumi si ha un abbassamento dei prezzi che porta al fallimento le società che estraggono a prezzi più alti (è successo recentemente in USA con le compagnie di shale oil & gas). I fallimenti portano ad una riduzione dell’offerta facendo aumentare nuovamente i prezzi che fanno ridurre ancora la domanda e così via in una spirale che si autoalimenta.

    • Di questa follia dell’auto elettrica ne riparliamo fra un decennio, quando smaltire i gruppi batteria ormai esausti costerà un occhio della testa, quando si capirà che l’ambiente non è stato per nulla preservato, chela maggior richiesta di energia elettrica sarà sopperita producendola con combustibili Perche in fisica nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, e l’unico vero apporto all’ambiente è il solare energia disponibile ma che non sempre può essere sfruttata.

      • Grazie per la lezioncina Emilio, ci vediamo nel 2032 quando la benzina sarà a 10 € al litro e le auto elettriche potranno ancora caricarsi con i pannelli solari, l’energia eolica, idroelettrica e geotermica.
        Quella che ci propone è una scommessa facile da vincere.

      • Di questa follia dell’auto ne riparliamo fra un decennio, quando smaltire gli pneumatici e gli olii esausti costerà un occhio della testa, quando si capirà che l’ambiente non è stato per nulla preservato, chela maggior richiesta di benzina sarà sopperita producendola con legna o carbone.
        Perche in fisica nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, e l’unico vero apporto all’ambiente è la biada e i cavalli. energia disponibile ma che non sempre può essere sfruttata

      • Allora se anche fosse e questo non è quando saranno da smaltire non costerà un centesimo , perché come tutta l’elettronica è pagata alla consegna 🤷 e il produttore ha l’obbligo di ritirata e riciclarla.

        Perché continuare a sparare cazzate senza prima aver fatto un minimo di studio in materia ???
        Ma a scuola i libri li aprivate o servivano da contrappeso 🤦🤦🤦

    • Sono convinta anch’io che le auto elettriche non andranno avanti molto.
      In primis i costi oggi molto alti per l’utente medio, secondo: il grosso problema dell’autonomia e delle ricariche (insomma io con la macchina viaggio anche in roulotte e vado ovunque, zone disastrate incluse).
      Oltretutto mi chiedo: abbiamo il problema di smaltire le batterie dei cellulari, che faremo con quelle delle auto?? Ma ammesso anche che possano essere rigenerate infinite volte, dopo quanti anni perdono la loro efficienza?
      Ultima questione… La corrente con cui si caricano da dove arriva?
      Mah… Non mi convincevano prima e mi convincono ancora meno adesso che iniziano a circolare..

      • Eccone un altra insieme a l’altro commento vi devono dare gli Oscar per disinformazione. Le opinioni di chi non sa niente e blatera. Anche io domani vado a fare l’ingegnere megagalattico 🤦🤦🤦🤦 povera Italia

        • Per fortuna C6 tu che capisci tutto e sai tutto se no come andrebbe avanti il mondo. A me sembra che le argomentazioni di chi, come me ha forti dubbi e non è contrario a prescindere, siano legittime e serie. Ripeto se vivessi a Milano e facessi 20 km per andare al lavoro dove magari l’azienda è illuminata e ha le colonnine nel parcheggio e io benestante con villetta con garage e magari spot di ricarica avrei l’auto elettrica già da un po’,o forse lo scooter o la bici… E non parlatemi del maltempo, in Danimarca pochi hanno l’auto e tutti vanno al lavoro in bici anche con la pioggia perché le aziende hanno le asciugatrice per i vestiti dei dipendenti… Te lo vedi il cummenda che acquista le asciugatrici per gli operai? Viviamo in Italia, questa è la dura realtà. Gran bel paese ma noi purtroppo siamo così e i politici ci rappresentano.

      • A tutte queste domande (senza offesa: legittime ma trite e ritrite) trova risposta anche qui, sempre se si è disposti a credere a ciò che si legge. Però, se non ci si crede, meglio affidarsi a cartomanzia e sciamani anche in altri campi del sapere, per coerenza.

      • Il costo di acquisto è sicuramente alto, il costo di gestione è molto variabile ma può essere molto basso se si dispone di un impianto fotovoltaico. Nel peggiore dei casi comunque non è superiore a quello delle auto ICE. In media comunque anche il costo di acquisto sta scendendo e alcune grandi case prevedono la parità fra un paio d’anni. L’autonomia non è un problema per la maggior parte degli automobilisti, per qualcuno si e difatti in questo sito si ribadisce spesso che non è ancora adatta a tutti. Per quanto riguarda lo smaltimento, dal momento che una batteria significa ingenti quantità di materiale, è più conveniente provare a recuperare quelle delle auto che quelle dei cellulari. Oltretutto dopo quella nelle auto c’è una seconda vita nei sistemi di accumulo fissi. C’è anche la tecnologia che si evolve in questo campo con continui progressi.

        La corrente con cui si caricano arriva da varie fonti, a tendere sempre più da fonti rinnovabili. Benzina, gasolio e metano per forza di cose provengono da fonti fossili e di lì difficilmente si scappa (temo che con i biocarburanti diventi difficile fare grossi volumi).

      • Caro Leandro, non mi offendo.
        Ho solo esposto i miei dubbi.
        Per ora sto a guardare… E guardando, i miei dubbi anziché dissiparsi, si sono intensificati.
        Ma tempo al tempo! Magari tra qualche anno riusciranno a risolvere tutti i problemi citati dagli altri utenti, o magari finirà l’era delle macchine solo elettriche. Chi vivrà vedrà.

      • Stefania
        Lo da che in Italia già si riciclano le batterie dei cellulari e smartphone notebook netbook portatili e hanno già prodotto nuove batterie.
        Ora non trovo il link del articolo se no lo allegavo.

        E continuo a dire prima di ripetere sempre le stesse fake news bisogna informarsi.

    • Per noi Montanari parli per lei, io il passo l’ho fatto e lo rifarei 10’000 volte, mi spiace solo che abbiano cominciata farle tardi se no una endotermica me la sarei risparmiata.

  15. Quello che non capisco è perché non si può ricaricare la EV come si è sempre fatto con le endotermiche! Vai dal benzinaio o chiamiamolo come vogliamo, 10€ di corrente, carichi, paghi con banconota da dieci euro e te ne vai. Senza app, senza carte, abbonamenti, ecc. Se non so caricare l’auto, c’è l’omino, ti collega tutto, carica e ti scollega il cavo a fine carica! È come comprare un vestito o un paio di scarpe! Vai ( senza app o prenotazione) al negozio, lo guardi, ti piace, lo paghi in contanti, con bancomat, bonifico, cambiale, finanziaria, o come ti pare! Te lo incartano e te ne vai! Bho! Uffici COS, complica Operazioni semplici.

    • Perchè l’elettricità non è un vestito, un paio di scarpe o un litro di benzina. Non sta in scatoloni in un magazzino. Viene tutta immessa in rete, pagata ai produttori da un organismo pubblico incaricato di bilanciare la rete minuto per minuto (altrimenti scatta il black out), e trasportata tutta da Terna e distribuita da operatori autorizzati. A lei può sembrare una cosa semplice ma è molto, molto complicata.

      • A parte che scarpe e vestiti non nascono negli scatoloni o magazzini, ma c’è dietro un’idea, un lavoro, un trasporto, un distributore/rivenditore che compra e ti vende, c’è il marketing, ecc. E’ forse più complesso il percorso e quello che ci sta dietro rispetto all’energia elettrica.
        Detto questo, non ha risposto alla domanda dell’utente e condivido anche io lo stesso pensiero.

        Perché non posso inserire una banconota o la mia carta di credito/debito e mi viene erogata l’energia? Il costo è 0,7€/kwh? Ho inserito 10€? Bene, che mi vengano erogati i miei 14 kwh. Punto.

        • Copio due mie risposta date in altro articolo.

          …perchè fiscalmente in Italia, oggi, è così. Lo dice la legge italiana.
          Chi ti vende la corrente tramite la colonnina ti sta vendendo la corrente di… già, di chi? Non esiste un “proprietario” di quella corrente, perchè l’intera infrastruttura è collegata in rete, a differenza di chi ti vende benzina per cui il produttore è certo!
          Quindi chi te la “vende” sta in realtà effettuando qualcosa di assimilabile ad un conto vendita e LUI ha bisogno di un giustificativo per quel consumo di corrente, giustificativo che, per legge, deve essere intestato ad un soggetto identificato.
          Ecco perchè non è possibile pagare in contanti o con bancomat (che per l’esercente è anonimo, a differenza delle carte di credito) e devi essere registrato con tanto di codice fiscale o partita iva per potere “consumare”.

          Facciamo un esempio, estremo. Io, privato, faccio un contratto casalingo da 20 kW. Me lo danno senza tante storie. Poi lo rivendo tramite un allacciamento abusivo a 10 persone che hanno altrettante abitazioni abusive non accatastate o che NON hanno contratto di fornitura energia elettrica perchè clandestini (o malavitosi).
          Ovviamente io pago la corrente 0,2€ al kWh e a loro la rivendo a 0,4€. Ecco, questo non si può fare, per cui i gestori di colonnine devono giustificare il consumo di corrente elettrica, in altre parole. E un pagamento bancomat è tracciabile, ma solo incrociando dei dati, perchè a chi vende la corrente risulta una vendita anonima al dettaglio, non è nominativo.
          Inoltre c’è la questione IVA: chi “vende” energia elettrica (è registrato come fornitore di energia elettrica) la vende con Iva al 10% perchè rientra nell’agevolato, chi vende una ricarica usa Iva al 22%, perchè sta vendendo un servizio che consuma energia elettrica, non la fornitura uso abitativo/affari.
          Il problema, insomma, è puramente fiscale.
          Sarebbe risolvibile? Probabilmente sì, con la volontà di farlo, che ora non vedo.
          In Italia ogni vendita di corrente elettrica deve essere rendicontata con una ricevuta intestata a qualcuno con codice fiscale o partita iva, non può essere anonima, salvo che tu stia regalando la ricarica: in tal caso il consumo sarà autofatturato al proprietario della colonnina.

        • Vestiti, scape e tutti i beni fisici, compresi i caburanti, vengono prodotti in un luogo peciso da un’azienda, venduti a un commerciante, trasportati in un sito di stoccaggio, poi in un negozio o un distributore dove vengono venduti al dettaglio. Il tutto lungo una filiera che è semplice da ricostruire a da tracciare.
          L’elettricità no. Non è stoccabile, per esempio, quindi è necessario che istante per istante si accendano e si spengano centrali perchè la produzione complessiva sia sempre esattamente uguale alla richiesta, altrimenti il sistema va in black out. Questo può essere fatto solo da un ente unico centralizzato, il GSE; il trasporto sulle linee ad alta tensione è tutto a carico di Terna, e il mercato è regolato da ARERA. Questo intendevo dicendo che la gestione elettrica è molto complessa. E questo spiega perchè sia sottoposta a meccanismi di mercato particolari che richiedono sempre la fatturazione di ogni scambio.

          • L’energia è stoccabile, ma ovviamente spesso non conviene.
            Comunque Guido ha spiegato bene la questione.

          • Guido ha spiegato bene gli aspetti fiscali. Io ho provato a spiegarle quelli produttivi e commerciali che giustificano il particolare regime fiscale. Fatto sta che oggi il pagamento con bancomat o contanti non è ammesso. Spero che la questione sia risolta.

  16. Quiindi costui ha speso 55000 euro senza essersiai informato su come funziona un’auto elettrica. Beato lui, non deve essere uno che avrà problemi a comprarsene un’altra, solo che non capirà mai cosa ha avuto tra le mani. E lo dice uno soddisfatto della propria id.3 ma che sogna di avere i soldi per una ev.

  17. Io non ho capito due cose: come può aver caricato solo 3 kWh dopo un’ora al una colonnina a 20 kWh (anche supponendo sia AC, avrebbe dovuto caricarne circa 11) e perché di parla di viaggio di 600 km in 15 ore quando si parla di una distanza di 420 chilometri fatti con un’unica ricarica (seppur scarsa) da un’ora…

      • Potrebbe ma secondo me è più probabile che avesse impostato lato auto quella potenza…. visto che stiamo parlandondo di ricarica in A.C. è possibile limitare in auto la massima potenza che si vuole ricevere e data l’inesperienza e la mancanza di interesse nel informarsi (colpevole a mio avviso) non mi sorprenderei che non si sia reso conto che sia stata l’impostazione nella sua auto a limitare drasticamente la potenza…

      • Oltretutto limitato a 16A, perché anche in monofase si potrebbe comunque andare al doppio (i 7.3 kw che sono il massimo in AC supportati dalla EV6) avendo un cavo che regge 32A.
        L’autore dell’articolo è stato consigliato (o si è documentato) poco e male. Già cambiare il cavo con un 32A dimezzerebbe i tempi di carica AC.

    • A me sembra che si questo sito, cercate sempre di nascondere la realtà, e che avete una risposta per tutto, ma in realtà cercate solo di nascondere la testa nella sabbia, perché non riuscite ad ammettere che le ev sono ancora acerbe, e le colonnine,oltre che a latitare, non funzionano neanche bene. Poi se vogliamo far credere che gli asini volano, fate pure, io non la bevo

      • Abbiamo una risposta per tutto perchè una risposta c’è. Si fidi: tutti noi abbiamo guidato decine di auto termiche per più di metà della nostra vita e, a differenza sua, anche molte auto elettriche. Insomma, sappiamo bene di cosa parliamo. Appunto per questo non abbiamo mai nascosto i problemi veri, che sono due: la ricarica notturna per chi non dispone di un posto auto con fornitura elettrica e la mancanza di punti di ricarica in ogni area di servizio autostradale. Volendo, ma in secondo piano, possiamo aggiungere l’inaccessibilità di molte colonnine pubbliche a causa di guasti o occupazione abusiva.

      • Guardi che nessun è venuto a suonarle alla porta durante la finale per convincerla che l’elettrico è meglio: è lei che è venuto in casa altrui a sostenere il contrario.
        Si tenga tranquillamente le sue idee, ci mancherebbe. Magari tra 15 anni si scoprirà che aveva ragione lei.
        Basta che non ci accusi di nascondere la testa sotto la sabbia, perché è ciò che fanno coloro che non affrontano i problemi ma fingono che non ci siano: i nostalgici avversi al cambiamento.

    • Come è successo a me quando stavo provando ad imparare ad utilizzare le colonnine, colonnina da 22kwh auto riceve 11kwh per caricare 3 kWh ci ho messo un ora 🤔🤔🤔.
      Chiamo il venditore ( ho il contatto diretto whatsapp ) mi risponde ma hai a 1 la potenza di ricarica ???
      Guardo e gli rispondo si, lui mi dice che quel impostazione taglia anche la potenza di ricarica in AC di conseguenza stavo caricando al minimo anche alla colonnina.
      La volta dopo in 1:30 ho riportato la batteria al 100% dal grafico si è piazzata agli 11e fino alla fine a tappo a parte l’ultimo 1%
      Per il cavo non ho preso originale perché costava na cifra e mi ha detto meglio 22kwh e mi raccomando trifase.
      Ovviamente se un venditore da un servizio extra la vendita è un buon venditore, che tiene al cliente.

  18. Resto abbastanza urtato da chi dice che si doveva informare prima, mi spiace. Purtroppo (ma credo più per fortuna in molti casi), c’è gente che non vive su internet, non segue blog yutuber e quant’altro. La macchina per i più, è una macchina. Poi uno può raccontarsela come vuole, ma semplicemente l’anello mancante tra scelta elettrica ed il suo utilizzo non sono le riviste e i blog, ma è chi te la vende, e stop (non ho detto punto 😂). Anche paragonare l’iphone ed il suo caricabatterie è triste, il cellulare non ti lascia a piedi in mezzo al nulla con tutti quelli che ti accompagnano. Chi si vanta di essersi informato prima e letto mille siti e di fare 1000 km con due soste in questo caso specifico oltre a non apprezzare un nuovo utente elettrico sembra quasi (ed il quasi lo metto per gentilezza) disprezzarlo. Lo ripeto, chi ti vende un prodotto nuovo e diverso, ma per cui serve una patente conseguita in scuola guida e che svolge esattamente la stessa funzione di una termica dovrebbe essere obbligato ad assicurarsi che il cliente abbia pienamente consapevolezza di ciò in cui si sta imbarcando in questo momento. Ogni altro esempio con elettrodomestici non calzerà mai (e ricordo che quanto i detrattori dell’elettrico chiamano le nostre auto ‘lavatrici’ in tanti si risentono)

    • Diciamo che il venditore doveva ben informarlo. Ma aimé son pochi quelli preparati, io ho avuto la fortuna che il mio venditore usasse già da molto l’auto elettrica, ma per quando riguarda la carica con le colonnine anche per Fiat il cavo è optional e costa una fucilata.

      Ma fare un primo viaggio così con un mezzo differente dai soliti, senza aver fatto un po’ di prove e esperienze sulle colonnine sulle autonomie soprattutto perché i primi tempi schiacci e l’auto consuma il doppio, poi man mano che passa enfasi del giocattolino nuovo i consumi si allineano.

    • Puoi rimanere urtato se vuoi, ma sei qui su questo sito, sia tu che lui. Lui magari s’è iscritto solo ora ma ha fatto male. Significa che si sta documentando solo dopo averla acquistata.
      E’ da quando mi sono iscritto che leggo che non ci si può basare sui km indicati dal cruscotto per l’autonomia.
      Storia trita e ritrita quella di questo tizio…
      A me urta dover leggere sempre le stesse lamentele sull’auto elettrica per esempio.
      Ma non è questione dell’auto elettrica. Quando si compra qualcosa ci si informa sempre e comunque.
      Quando vai a comprare i vestiti non li provi? Equivale ad informarsi.
      @@ (significa “che palle”)

    • Sono d’accordo Marco, però cavoli, ti compri un’auto così alla leggera, oltretutto dopo tutte le polemiche sulle auto elettriche che si sentono in giro?

    • Guarda, in parte son d’accordo con te e in parte no.
      In primis non disprezzo nessuno, ma che è stato avventato lo posso dire o no?

      Io il mio primo viaggio elettrico (170 km ad andare e 170 a tornare) l’ho fatto dopo due anni di “studio”, ed è stato una meraviglia. Mi sentivo pronto e non ho incontrato problemi, anche se avrei potuto. 3 o 4 app, 2 tessere diverse…
      Certo l’auto aiuta, e ho usato la Kona da 64 kWh, ma diamine la EV6 quanti ne ha? 72? 77? Capisco anche che parlo di 360km totali e non di 600, ma insomma… È un mondo completamente nuovo. Io mi sono informato prima.

      Che poi le auto siano oggetti, e nulla di più son d’accordo anche su questo.

      Che i venditori dovrebbero essere 1) più neutri e 2) indagare se il cliente ha le nozioni base è anch’esso vero; del resto un venditore se non ha pregiudizi vende tutto perché deve vendere tutto, termico e elettrico che sia.
      Certo quando vedono un entusiasta elettrico possono anche pensare che sappia già tutto, e quindi certe nozioni le danno per scontate… Sta anche al cliente fare domande, non solo al venditore… Magari il cliente ne sa più del venditore o magari non sa niente. Chiedere è lecito, rispondere cortesia…

    • Allora ragazzi, mettiamola così. Tutto si può trovare su internet, anche la cura del cancro. Quello che puoi leggere può essere o meno corretto, ma tutto questo si concretizza solo ed unicamente all’atto pratico di una visita medica da uno specialista, spero che tutti su questo converrete con me. Ora, ci sono persone che se hanno un mal di testa persistente si recano dal proprio medico di base, e vi ci si affidano. Altri volano su internet e scoprono di essere uno dei rarissimi casi di maschi incinta. Chi fuga questo dubbio? Il dottore o l’amministratore del sito? Chi ti cura? Il dottore o l’amministratore del sito? Quindi, in tutta onestà, di chi dovrei aver fiducia, di anonimi nomi che postano o di un professionista? Concordo con chi ha detto che ora questa persona si è rivolta a vai elettrico, sono anche d’accordo che informarsi è sempre un bene, se sai dove farlo, ma se io vado a comprare una macchina in un negozio di macchine chi è lo specialista che si deve occupare di me? Cioè, caspita, è come se io dottore dessi al mio paziente la terapia sbagliata e lui ci rimettesse in salute. La colpa sarebbe del paziente che non si è informato su ‘vaiserenochegliuomininonrestanoincinta’ o del medico che ha sbagliato? Probabilmente io sarò un pò troppo retrò rispetto al mondo del web (che uso spesso ma con sospetto), però ripeto, ha comprato una macchina da un concessionario, non da ammiocuggino.

      • La mia compagna ha avuto la lombosciatalgia. Il medico di base gli ha detto di prendere il Voltaren, il dolore continua a e gli ha detto di fare un altro ciclo ed una lastra rx che ovviamente non vedeva niente. Poi siamo andati da un neurologo con la risonanza magnetica che abbiamo deciso noi in autonomia di fare e infatti il referto mostrava una leggera ernia. Gli ha fatto fare un botto di fisiotepia strumentale ma niente siamo andati da un osteopata niente neanche lì. Dall’ora dall’ortopedico che ci ha detto che doveva essere subito operata. Tornati dal neurologo ci ha detto che a questo punto era solo nella sua testa e che doveva farsi vedere da un anestetista per avere una terapia del dolore. Passati ormai 9 mesi con sempre forti dolori passo due giorni su internet e scopro che esiste uno strumento che si chiama elettromiografia che verifica lo stato dei nervi il cui referto accerta una moderata lombosciatalgia. Sempre su internet scopro che la maggior parte dei risultati positivi si sono avuti con il fisiatra. Così contatto il fisiatra che gli prescrive una cura fisiatrica e medicinale che finalmente la cura. Dopo 13 mesi finalmente sta bene. Se il medico di base avesse subito richiesto lelettromiografia e poi la visita dal fisiatra avremmo risolto in 3 mesi ma invece mi sono dovuto affidare al web. Già il fatto che se non la chiedi te il medico di base non ti prescrive mai la risonanza magnetica, ma sempre la lastra anche per dolori muscolari che è completamente inutile.

        • Ma io non critico il web quando è utile e lo si sa utilizzare, ma pretendo che un professionista eserciti la sua professione in modo professionale. Tu ti sei dato colpe per non aver guardato prima il web? Seguendo questo ragionamento e vedendo chi addita questo acquirente sprovveduto mi aspetto che qualcuno adesso ti dia la colpa di non aver fatto tu stesso la diagnosi a tua moglie anziché aspettare mesi. Ti sembra una cosa sensata?

          • E il professionista si chiama venditore il suo lavoro è vendere , la parte tecnica/meccanica si chiede al capo officina se è in grado di rispondere e direttamente al produttore, ecco quello che manca alle case automobilistiche nei loro siti, tutti i manuali uso e manutenzione, manuali di utilizzo , schemi meccanici ed elettrici, schede tecniche e FAQ. E certificazioni, quello che normalmente si trova su qualsiasi altro prodotto.

        • il medico di base non prescriverà mai una elettromiografia di primo acchito: la richiede lo specialista. detto ciò, molto dipende dal medico (specialista e non): non tutti hanno la medesima esperienza/preparazione

    • Passo ore ad informarmi sua quale cellulare comprare con 500e,per una macchina da 55000 sarei stato mesi a capire quale sarebbe stata la scelta giusta. Se uno spende 55k senza informarsi si vede che ha talmente tanti soldi da fregarsene. Quando ho comprato la mia attuale macchina avrò visitato 200 concessionari e fatto almeno 50 test di guida. E poi ovviamente lho comprata il 31 dicembre ottenendo uno sconto del 30%

  19. Se acquistava una Tesla non avrebbe avuto questi problemi.
    Tesla ad oggi è l’unica a offrire una rete di supercharge minimo 150 km/h . Le scelte sbagliate si pagano.

  20. L’esperienza di viaggio raccontata in questo articolo rappresenta il fondo del barile, una gestione da parte dell’autista peggio di così di un a EV non si potrebbe fare,questo significa che qualsiasi precauzione dettata dall’esperienza renderebbe lo stesso viaggio ben diverso.
    Questo si si può dire, per guidare una EV ci vuole un certo apprendistato che dura qualche mese, io per esempio con una e-Golf avente soli 31,5 kWh contro i 77 kWw della Kia e velocità di ricarica di soli 40 kW, non avrei difficoltà di fare un viaggio di 450 km in 5h comprese le due soste da 30 min per rifornirmi

    • Guarda questa cosa dei viaggi lunghi sta diventando una specie di farsa, come quando c’erano quelli che si vantavano di fare i tempi da.casello a casello.

      Contenti loro…

        • Se avesse l’auto elettrica oggi direbbe: Ivana! fai ballare l’occhio sul tic! Caricati 75 kw in 10 minuti! Elon Musk is nothing!”

          Già… che auto elettrica avrebbe il Dogui? Model S? O Mercedes, e vai sul sicuro?

          🌞,🥃, E sei in pole position.

  21. è bello “scoprire” che occorrono il cavo da casa, il cavo fino a 22, il cavo da 50 e che devi comprare a parte..🤦‍♂️
    c’è da sperare che le colonnine hpc abbiano il cavo proprietario..🤦‍♂️

    comunque è sempre bello leggere nei commenti la solidarietà nei confronti di un nuovo elettrico: io ho fatto, dovevi comprare, non lo sapevi(?), informati, pcc, abrp rfid etc.👏👏

      • Anche il cavo da casa non esiste, se compri una termica intendo 😉

        Il lettore è stato un tantino sconsiderato, diciamo che ha fatto l’esatto contrario di chi soffre da ansia di autonomia ed è partito come se nulla fosse senza la minima preoccupazione di essere su un’auto totalmente diversa. E purtroppo si è fidato dell’indovinometro.
        Diciamo che in genere è abbastanza difficile essere solidali con chi fa tutto il possibile per cacciarsi nei guai (un po’ come la famosa giornalista che fece Roma Reggio Calabria).
        L’unica cosa di cui non ha colpa, e gli è stato riconosciuto, è il fatto che gli abbiano venduto un’auto senza neppure dirgli che aveva bisogno di un cavo accessorio per ricaricare alle colonnine lente.

        • La giornalista di Piazza Puluta fu buttata allo sbaraglio, in malafede. Il nostro amico ha peccato di spensieratezza, segno di ottimismo. Mauro ha già raccontato cosa gli successe nel primo viaggio con la sua Zoe. La mia prima volta fu con una e-up in prova, prelevata nella sede VW di Verona e da portare a Bologna, per un totale di 115 km. L’autonimia dichiarata di quel modello, se non ricordo male, era di 125 km e io pensai di arrivare a destinazione senza problemi. Invece: partito alle 10,30 e arrivato alle 11 di sera. Vi risparmio i dettagli, ma ancora mi ci faccio grasse risate

          • -Piazza Puluta-

            Corigliano Calabro, 87064 , Cosenza 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

      • acci denti!!
        mea culpa mea culpa mea maxima culpa..
        ma cosa cambia sul discorso sopra?
        è normale acquistare un auto e poi comprare a parte cose essenziali al suo sfruttamento? prossimo step solo sedile guidatore..

        • Cambia molto: lei continua a pontificare su quello che non conosce. E lo dimostra ogni volta. La sua credibilità non ne guadagna.

          • Beh, diciamo che vendere un elettrodomestico, senza includere tutte le spine di cui ha bisogno, è un po da pezzi di M, ma è lo stesso discorso che han sempre fatto sulle auto termiche, ti tolgo quella caratteristica che comunque vorrai per fartelo pagare il doppio come aftermarket o come optional, su spese da 55k francamente è veramente assurdo non dare un cavo da cento euro. Se hai solo carica lenta lasci un cavo, se l’auto può caricare a 11kwh metti un cavo che la supporta non mi sembra uno scandalo arrabbiarsi perché non lo fanno.
            Così sei costretto a comprare un aftermarket e magari usare la scusa del cavo non originale (che magari nemmeno producono) e non pagare un danno in garanzia

          • Quando prende di mira, non c’è verso che faccia lo sforzo di capire il concetto. .
            Cosa dirà massimo degli esposti se, comprata una lavatrice, si rende conto che manca la vaschetta del detersivo? Si lamenterà o l’acquisterà a parte senza proferire parola?
            Guido b parla dell’iphone con cavo carica batteria da prendere a parte come se fosse la normalità: per me è stupido chi lo fa. Che siano 10 miliardi ad averlo fatto aumenta solo il numero dei diversamente intelligenti..
            Mi dica massimo, ha forse comprato un robot da cucina con accessori a parte? Televisore senza spina e/o telecomando?
            Se la risposta è no, allora mi spiega perché sarei in torto io ad affermare che se compro una bev questa deve avere in dotazione tutti i cavi necessari alla carica?
            Auto termiche senza serbatoio?
            O l’ho offesa col mio commento sopra?

          • @grottaferrata i suoi esempi non calzano, quello più calzante resta quello dell’iPhone e il motivo della non inclusione è ecologico ovvero non essere costretti a comprare un nuovo cavo ogni volta che si cambia auto.
            Gli errori sono principalmente due: della casa madre che dovrebbe includere il cavo tra gli accessori e del venditore che avrebbe dovuto sapere che per caricare un’auto elettrica alle colonnine più diffuse è necessario il cavo, pertanto si sarebbe dovuto accertare che il cliente fosse al corrente di questa necessità e offrirsi di fornirlo o dire al cliente di acquistarne uno del tipo corretto.
            Per la cronaca, e l’ho già scritto, è capitata la stessa cosa anche a me con un venditore che reputo bravo. Alla mia richiesta mia moglie ha commentato “ma se non lo avessi chiesto tu ti avrebbe venduto l’auto senza cavo?”. Probabilmente sì.

          • @ernesto grottafferrata
            “Guido b parla dell’iphone con cavo carica batteria da prendere a parte come se fosse la normalità:” ho scritto esattamente il contrario, sottolineando che non ti danno un caricabatterie da 20€ in un telefono da oltre 20€. Con cavo proprietario.
            E ho anche corretto Xardus che mi diceva che lo si ha dal precedente, dato che io ho scritto il “PRIMO iPhone” che uno compra.
            E ho anche scritto che la colpa è del VENDITORE, oltre ad una certa ingenuità del compratore.

            Il problema, abbastanza diffuso, è che si legge troppo velocemente oppure che si legge lentamente ma non si è in grado di capire cosa hanno scritto gli altri, soprattutto se si è prevenuti verso l’argomento e anche verso il commentatore: perchè si è già deciso a priori di avere ragione, non importa cosa scrivano gli altri.

          • Ernesto l’errore principale tuo è di considerare il cavo per le colonnine in A.C. (di questo stiamo parlando…) cone un articolo senza cui l’auto elettrica è inutilizzabile e ler questo va per forza fornito con esso…
            Ma non è proprio così, concordo che per sicurezza è neglio averlo ma non è affatto indispensabile…. infatti chi ha possibilità di ricarica domestica alle colonnine pubbliche nella quotidianità non ci si reca e durante i lunghi viaggi logica vorrebbe che si preferisca l’utilizzo delle colonnine in D.C. che hanno il loro cavo incorporato…
            In qyesta tipologia di utilizzo (che ricordo essere ad oggi largamente predominante dato che me auto elettriche le acquista quasi esclusivamente chi ha modo di ricaricarsela a domicilio per ovviamente motivi) il cavo per la ricarica in A.C. è facilmente superfluo e si può arrivare a dire che fornirlo di base a tutti sarebbe un ingiustificato spreco…. L’importante è che esista come opzional (ed anche come acquisto personale) e poi se lo prende chi sa che gli serve….
            Personalmente reputerej molto più una truffa obbligarmi ad acquistare un qualcosa che non mi serve (perchè se è di serie non è cge te lo regalano… il suo prezzo viene caricato sul listino dell’auto…) imponendosi che sia di serie piuttosto che proporremo come possibilità extra… poi se io vado a comprare una cosa (qualsiasi cosa non solo un auto elettrica…) e non perdo neanche 5 minuti oer informarmi di cosa è e come si utilizza la colpa è mia e basta… questo fatto che tutto debba essere sempre fatto dagli altri ed a noi non aspetta nulla è uno dei principali difetti di noi italiani….

          • interessante..
            1) secondo alcuni, il cavo da ricarica alle colonnine non è necessario perché si ricarica a casa (anche chi non può), ma nel frattempo se ne chiedono sempre di più.. 👍
            2) un’auto che si presume abbia 500 km di autonomia è considerata “da viaggio”: se non mi viene dato il cavo e devo fare un biberonaggio, vado ad elemosinare una presa schuko in qualche casa?

            mi spiegate il senso di giustificare (come state facendo) una barbonaggine del genere?
            quanto costerà alle case un cavo? 5 euro a dir tanto

            poi se il problema è che lo dico io, allora..

          • Il problema è che lei non ne becca una, anche quando basterebbero 5 minuti per evitare figuracce: trovi un cavo Tipo 2 a meno di 150 euro e glielo pago io.

          • @grottaferrata il problema è che se continua a fare commenti così non fa altro che confermare quello che le ha detto Massimo.
            Aggiungo:
            1) il cavo tipo 2 può non servire a chi carica da casa (senza wallbox) ma le colonnine servono come il pane a chi non carica a casa (io ad esempio). Per me è più importante avere colonnine lente vicino a casa o lavoro e senza cavo sarei bloccato.
            2) Quando si è in viaggio il cavo non serve perché si carica alle colonnine DC che il cavo lo hanno in dotazione (tipo pompa di benzina, per capirci)
            Sul costo di un cavo da 11 o 22 kW con isolamento e protezioni a norma dire che bastano 5€ a produrlo è puro sfoggio di ignoranza (nel senso etimologico del termine).
            La domanda che mi viene in mente è: ma perché si ostina a parlare, peggio ancora voler insegnare ad altri, cose che poi dimostra di non conoscere minimamente?

          • Ernesto io non ho mai detto che le colonnine in A.C. non servono e che tutti ricaricano in garage, anche chi non c’è l’ha….
            Ho detto che non tutti hanno per forza bisogno di utilizzare le colonnine in A.C. perchè chi può ricaricare nel proprio garage (non vuol dire che tutti hanno il garage) se vuole può anche non utilizzare nai in vita sua una colonnina in A.C. perchè quando è in viaggio utilizzerà quelle in D.C. dove il cavo non serve… è ricordo che dall’ultimo censimento ISTAT risulta che il 65% degli italiani un posto auto privato lo ha a disposizione (poi se con un abuso edilizio il garage si è magicamente trasformato in una taverna è un altro discorso…) quindi stiamo parlando di una bella fetta di italiani per cui questo cavo rappresenta un opzione ma non un obbligo assoluto….
            E pretendere che a tutti indistintamente venga dato un qualcosa che non è detto che gli serva è un enorme spreco sia a livello economico (perchè ancge se lo mettono di serie di sicuro non te lo regalano, vuol dire che alzano il listino del valore del cavo…) che anche ecologico (perchè i cavi vanno prodotti e per farlo servono materie prime ed energia per lavorare…)…. è molto più sensato che sia fra gli opzional così uno è libero di prenderlo o meno a seconda se sa che gli serve o meno…. ci fosse anche solo un 10% che decide di farne a meno perchè reputa di poterlo fare è comunque un bel risparmio….

          • Aggiungerei che tanti hanno comprato un cavo Tipo 2 universale e se lo tengono cambiando auto.

          • Comunque anche io sono dell’idea che è scandaloso che nel vendere auto da decine di migliaia di euro vengano a chiederti di comprare il cavo a parte. Potrà avere (molto) senso il giorno in cui le auto elettriche saranno sufficientemente diffuse, come oggi si può dire per i caricabatterie USB per i cellulari, ma non oggi in cui le auto elettriche le hanno ancora in pochissimi. Quando al concessionario Kia mi hanno detto che mi avrebbero dato il cavo in omaggio con la EV6 la mia risposta è stata: beh, mi pare il minimo… Questo a prescindere dal fatto che poi si useranno più o meno spesso le colonnine in AC…

          • ernesto grottaferrata 7 Giugno 2022 at 3:12

            Neanche quella del iPhone perché se è c’è gli smartphone che ho hanno carica wireless e il cavo USB non lo mai usato è ancora nella scatola, quindi avrei potuto rispondere 5/10€ di cavo 🤷

        • Non è la scelta sbagliata sembra inesperienza, e mancata comunicazione da parte del venditore, anche perché Tesla la compri solo on-line, e se uno usa bene il PC e le ricerche si auto informava, che comunque per informarsi no ma per scrivere la dissaventura si 🤷

        • Guarda io il.cavo da AC da 11kw trifase l’ho acquistato sei mesi dopo l’acquisto del auto perché non mi serviva e non mi sarebbe servito se non vendevo la mia diesel, l’ho acquistato ho utilizzato due app per la ricarica fatto delle prove su una colonnina 22kw e li molto perplesso perché per caricare pochi kWh ci ho messo un eternità, ho messaggiato ( di domenica ) al venditore che cortesemente mi ha risposto che dovevo impostare la carica in auto alla massima potenza, se no teglia e carica più piano, come mi era successo, provato di nuovo ed molto soddisfatto , devo ancora provare le Fast perche se dovessi servire so come comportarmi.

          • Come dire: leggetevi BENE il manuale di istruzioni della vettura pri ms di comprarla.

          • Fabio 6 Giugno 2022 at 23:45
            Si ovviamente io lo faccio per tutti gli acquisti che faccio, lo faccio anche per gli alimenti , ovviamente per gli ingredienti utilizzati ( perché non sembra ma ci sono moltissimi allergeni che pochi tollerano ) e per dove viene prodotto.
            Quindi per me è una prassi da sempre, ora di bello è che sono in lingua una volta erano nella lingua madre del produttore e non c’erano i traduttori.

    • E quelli che hanno acquistato il loro primo iPhone da più di 1000€ e hanno scoperto che il caricabatterie (da 20€) non è compreso…? E’ la stessa identica situazione. Scandalo? Pare di no, dato che Apple è la prima al mondo per fatturato.

      Un minimo di ingenuità il lettore l’ha dimostrata.
      Una più che discreta incompetenza l’ha dimostrata il venditore, invece, è di questo che dovremmo arrabbiarci, casomai.

      • Peccato che anziché +20€ in scatola, lo pagano 100€ con una scatola tutta nuova e separata. Quella è la potenza del marketing che ai loro clienti è riuscita a far accettare la cosa, sostanzialmente la stessa cosa che ha convinto alcuni elettrici a mandar giù dei rospi contenti di farlo… Un iPhone costa mille euro un’auto dalle dieci alle cento volte di più, un cavo da 11kwh costa un centinaio di euro, la proporzione è leggermente sballata e soprattutto è una cosa nuova, di iPhone ne han venduti per dieci anni uno ogni anno allo stesso utente, fermo restando che continuano a violare la legge europea usando connettori non universali

  22. Quello che non capisco è perché mettere colonnine lente in posti isolati o su strade ad alta percorrenza. Le ricariche lente le vedo utili se poste all’interno di parcheggi e in banchi da 10 e più.

    Avessimo più HPC avremmo ricariche più veloci e un alto ricambio di auto alla colonnina.

    • Comunque leggere di certi commenti da masterignuranz contro le auto elettriche e il problema qua e l’alro di la… Il posto giusto sarebbe il medioevo nemmeno il 3° mondo attuale…

      • Questo commento è ancora peggio di quelli fatti da ignoranti. Loro scrivono cose sbagliate senza saperlo. Invece questo commento è fatto consapevolmente e va solo a ledere la comunità.

        • Forse non sai cosa significa l’ignoranza e la disinformazione fa molto più scalpore il commento disinformativo che parlare seriamente e bisogna essere pronti a rispondere a tono con queste persone. Basta leggere chi dice che le batterie saranno un grande problema eh bla bla bla e tutti ripetono a pappagallo basta guardare sotto i vari post. Sai che c’è forse per te leggere certe cose va bene, io sinceramente dopo anni che ormai leggo queste stupidaggini sono stanco e soprattutto nel sito vaielettrico!

    • @Tito
      Concordo, in parte.
      In un parcheggio di un cinema dove la permanenza è minimo di 2 ore è meglio avere tante colonnine da 11kWh e zero Fast, controproducenti.
      In un parcheggio di un aeroporto mi aspetterei centinaia e centinaia di prese da 3kW: di più non serve. Fast solo nel parcheggio gratuito da un’ora, quello per chi è in attesa di un arrivo.
      Lungo una strada, in un distributore, lungo l’autostrada, sarebbe meglio avere delle fast da 50kW in su: se sono sperduto tra i monti a dieci chilometri dal primo centro abitato, mi costringi a stare fermo come minimo mezz’ora per avere 5kWh con cui poi andare a cercarmi un’altra colonnina “seria” in cui fare il pieno. Eh, sì, non è che bisogna sempre per forza caricare 40kWh… anche se finisce la benzina, al primo distributore si riempie solo una tanichetta da pochi litri, quello che serve per arrivare al successivo. Non dimentichiamo la differenza di costi, per le fast, anche 100 volte di più di una in AC. Poco è sempre meglio di niente, anche 3kW in un’ora mi danno 15 km di autonomia con cui posso arrivare alla successiva colonnina. Poi, certo, sarebbe più comodo avere fast ovunque… e arriveranno.

      @Leandro
      Tra tutti gli ignobili commenti che si trovano su qualunque articolo di questo sito, mi sembra fuori luogo prendersela con Tito che ha fatto una considerazione, nemmeno una obiezione, sensata, a mio parere.

      • Capisco la tua opinione ma non la condivido sono stanco di questo modo di pensare facendo i perbenisti. Lo so che dire le cose come stanno da fastidio ma tant’è che il livello medio italiano è quello che è basta vedere ed informarsi che tante persone ad oggi non sanno leggere e scrivere. Quindi lasciamo stare

  23. Il mio primo viaggio l’ho fatto da Bologna a Catania con la id4, facile e senza il minimo problema. Ho semplicemente scaricato le varie app, richiesto le tessere anticipatamente ed attivato due abbonamenti (con becharge e Enel X) . Per viaggiare più tranquillo ho comprato Power cruise control prima del ritiro dell’auto. Basta non improvvisarsi ed avere l’accortezza di pianificare un minimo soprattutto i primi periodi . Dopo 4 mesi ho percorso con soddisfazione già 15.000 km ed il termico mi sembra così lontano . Non si può partire senza il cavo di ricarica per le colonnine o se si compra non avere l’accortezza di verificare se è limita la potenza a 3,7 o a 11 kW

  24. è assurdo vendere auto elettriche se non c’è una rete adeguata e certo non è un è fenomeno chi prima non si informa

          • Ancora con questa storia che se tutti avessero l’auto elettrica le colonnine non basterebbero per tutti….. Ma secondo te quando ke auto termiche ce l’avevano in 4 gatti, ler usare ke parole tue, i distributori erano lo stesso numero di adesso????
            Adesso, come allora, la rete di “rifornimento” crescerà man mano che cresceranno il numero dei mezzi circolanti che ne necessitano…. anche perchè avere oggi una rete di colonnine adeguata ad un parco auto 100% elettrico sarebbe il modo migliore per far fallire tutti gli operatori e ritrovarsi senza alcuna rete perchè sarebbero insostenibili economicamente visto che sarebbero usate per neanche l’1% del tempo…. voi ragionate cose se domenica tutti abbiano l’auto elettrica na la realtà non è questa, la realtà è cge se anche da domani riguardo le auto nuove si vedessero solo ed unicamente elettriche (e sappiamo che siamo ancora ben lontani amrispetto a questo scenario) servono come minimo 20 anni perchè tutti abbiano un auto elettrica perchè questo è il tempo necessario al totale ricambio del parco circolante…. quindi di tempo per fare in modo di non avere problemi anche quando tutti avranno una elettrica c’è n’è in abbondanza e si avranno problemi solo se li si vorrà avere….

      • No, in 21 mesi nessun problema, ma sicuramente è cosa buona e giusta informarsi e magari fare qualche viaggio simulato (per esempio con ABRP) prima di staccare l’assegno. Se la cosa sembra troppo complicata e non si ha la pazienza di fare questi passi preliminari, meglio lasciare perdere.

      • Motivazione un po’ debole, può argomentarla o dobbiamo fermarci alla prima impressione su di lei che si ricaverebbe dal suo commento, non esattamente lusinghiera?

      • Non se ne sono accorti.
        Al momento la cosa migliore è acquistare auto piccole e leggere, che comsumano poco.
        Forse si salvano anche le mild-hybrid… Ma forse

  25. Non capisco: guardando la mappa di nextcharge da Brindisi in su (Bari, foggia, termoli) le colonnine >50KWh ci sono. Perchè non ha fatto rifornimento lì?.

    • Domanda che mi ero posto anch’io e che rimane, per ora, senza una risposta plausibile. Sarebbe utile che l’interessato lo spiegasse, anche per dare più credibilità al suo racconto.

  26. Mi permetto di suggerire anche che da qualche tempo Exel-X permette di utilizzare il cellulare come fosse una tessera: ho provato e funziona tranquillamente.

    • Serve telefono con nfc, e sim recente, la stragrande maggioranza dei medio è basso gamma venduti fino a 2/3 anni fa non lo avevano, soprattutto i vari cinesi, xiaomi Huawei oppo vivo, cioè i telefoni che comprano la maggior parte delle persone che giustamente non trovano il senso su un top gamma perché non gli serve.
      Volendo puoi usare anche un anello nfc, ma credo cmq serva telefono predisposto, sicuramente la sim

      • Io ho un cinese da 4 anni e ha NFC lo uso per tutti i pagamenti, la microsim è in 4G
        proverò a vedere se con Enel X funziona.

        • Io ho attivato Juicepass con NF, la procedura è semplicissima. Ma ricarico talmente poco in giro che non ho ancora provato ad usarlo, dovrò provare qualche volta anche solo per vedere come va.

  27. A certe cifre se si pensa di fare viaggi lunghi meglio una Tesla ti calcola il vero percorso reale, ti offre i supercharge con la corrente al prezzo giusto per le prestazioni che da’ non rischi mai di arrivare che é occupato o non funziona.. con tutti gli altri marchi senza una rete dedicata tutto oltre i 250km diventa più complicato.

    • Commento che conferma la mia convinzione: certe persone non le convinceresti nemmeno se Alain Prost o Enzo Ferrari o Mike COStin e Keith DuckWORTH si dichiarassero entusiasti sostenitori dell’elettrico e li accompagnassero personalmente ad acquistarla, ricaricarla etc.

      Buttati via, proprio no. Proprietario un po’ ingenuo e disinformato, sicuramente sì.
      Avrà tempo per ricredersi (Eliseo, non Piero).

    • /// 55000 buttati via \\\ Perché ? Come spiegato nella pagina, per non avere piú problemi come quelli descritti, basta procurarsi un caricatore adeguato e qualche tessera.. E se le colonnine non funzionano come dovrebbero, lo fanno a prescindere dall’auto.

    • Anche se la rete come viene scritto in risposta allutente e che qui si reitera e riporta parola per parola: ” Con l’ulteriore difficoltà di una rete di ricarica che al Sud è ancora inesistente”.
      Nell’ acquistarla oggi al SUD un 55.000 euro di eletttico….io non vedo progettualità, programmazione, lungimiranza, messa sul mercato di un capitale in modo funzionale.
      E parliamo di un utente che raggiunge dei parenti.
      Figuriamoci una famiglia con 4 persone a bordo di cui magari due nella fascia età 5-11..a farsi d’estate un tragitto medio lungo…con l’ansia di trovare la colonnina, di non trovarla abusivamente occupata, di sperare di trovarla in una zona dove è possibile sostare almeno una 30 di minuti non sotto al sole.
      Insomma per me ad oggi l’ interesse collettivo deve cedere il passo all’interesse precipuo del nucleo familiare e delle proprie specifiche esigenze.
      Vogliamo parlare del DISASTRO ASSOLUTO delle poche colonnine piazzate al sud e della loro collocazione urbanistica priva di ogni logica e studio del traffico veicolare?
      Della loro completa assenza di copertura per consentire al consociato che si avvale del “servizio” di stare protetto dal Sole Estivo o dalle intemperie d’inverno?
      Io vedo assenza di progettualità alla base almeno in Italia e sicuramente al SUD.
      l’ importante è che le case continuano a sfornare dei mini carrarmai blindati da 2 e passa tonnellate di peso.
      Tesla ringrazia….

      • Credo che non avrebbe potuto fare un esempio peggiore, quelli nella fascia 5-11 sono i più impattati dai cambiamenti climatici, e un giorno saranno i primi a maledire i lunghi viaggi d’infanzia in auto termica.
        E proprio quei viaggi verranno ricordati come i prodromi di un disastro assoluto!

        • Nel frattempo han comunque 5 anni con le esigenze di un bambino che si deve fermare più spesso e in modo improvviso anche solo per far pipi.. Non è che perché tra 50 anni sarà peggio magicamente un bambino si trasforma in un vulcaniano tutto logica e autocontrollo 😂

          Tra l’altro, han alzato anche le multe per chi sta in auto in sosta con aria condizionata o riscaldamento acceso, e la cosa vale per tutti quindi mentre ricarichi in auto non ci stai né in estate né in inverno salvo collassare. Il problema è reale, non sparisce per un esempio poco azzeccato

          • Allora son costretto a darti una risposta un po’ antipatica, il 157 recita:
            “7-bis. È fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso; dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 223 a € 444.”
            Ora, sinceramente, mi resta alquanto difficile tenere il motore acceso su una macchina elettrica, eh!
            Capisco la smania di andare contro le auto elettriche, e capisco che sia certamente meglio non farlo, ma il problema del tenere il motore accesso sulle auto è prima di tutto un problema di emissioni locali, anche perché il motore che gira al minimo per tenere accesa l’aria condizionata è, dal punto di vista dell’efficienza, una roba assurda. Sulla macchina elettrica il compressore è azionato da un motore elettrico ed è molto più efficiente, oltre che non genera alcun tipo di inquinante pericoloso per la salute.

          • Sarebbe il caso di leggere non solo i titoli ma anche tutto il resto…

  28. La Kia Ev6 in corrente alternata può ricevere al massimo 11 kWh, pertanto anche se la colonnina carica a 22 non ne puoi caricare più di 11,se tutto va bene e se il cavo Type 2 è quello giusto.
    Mi pare che le uniche che possono caricare a 22kWh in alternata sono la Fiat 500 e la Renault Zoe.

    • /// l auto a pile è il metodo più sicuro per andare al manicomio \\\ Non mi risulta una maggiore incidenza di disturbi mentali fra i possessori di auto elettriche 😉 Seriamente, basta informarsi prima di comprare l’auto e usarla tenendo conto delle sue “diversitá” rispetto ai modelli termici.

  29. Oh bene, se tutto andrà come previsto sarò proprio da quelle parti in vacanza ad Agosto, partenza da Torino. Effettivamente le colonnine ad alta potenza scarseggiano, il ché richiede effettivamente un minimo di pianificazione. Ci penserà ABRP credo. Tutto sommato per quel viaggio fatto ogni tanto non è quel gran problema, mi preoccupa molto di più il traffico a voler essere onesti.
    Per quanto riguarda il cavo di ricarica, ho chiesto se fosse in dotazione prima di firmare il contratto. In effetti il venditore, pur molto attento e gentile non se n’era curato. Alla fine l’ha incluso alla consegna senza sovrapprezzo, in seguito alla mia richiesta fatta di proposito appena prima della firma del contratto 😉
    Rimango sempre sorpreso ad ogni buon conto di chi acquista auto non certo economiche senza informarsi minimamente sulle caratteristiche: ancor più quando si tratta della più grande evoluzione del settore da più di un secolo a questa parte.

      • sarebbe bello sentire queste parole di fuoco anche per i miliardi di cellulari mai riciclati e finiti in discarica. Ma si sa che si diventa pignoli solo dove è comodo esserlo

  30. La mobilità elettrica (su due o quattro ruote) resta inadatta a lunghe percorrenze🤷 nn è questione di listino più o meno….pesante 🤑💸 e neppure di colonnine nel…deserto🐪😁,, solo logike di progetto..tutto qui📐⚙️

    • Non resta inadatta serve solo programmazione e tempistiche (indubbiamente) più lunghe armati di pazienza. Le cose stanno migliorando velocemente con le hpc fuori dalle autostrade e dentro con quelle di free to x

    • Come puoi vedere dai commenti di chi ha le Tesla, nessuna logica di progetto, ma la differenza nei lunghi viaggi la fa l’infrastruttura adeguata ed efficiente.

      • Sono d’accordissimo. Per me auto con autonomia (vera, non WLTP) inferiore ai 500Km non valgono la pena a meno che l’uso non sia solo cittadino.
        I viaggi fuori porta si complicano enormemente, con tempi di percorrenza che “esplodono” rapidamente. E’ ragionevole fermarsi ogni 4-5 ore per una sosta di una mezzora, o anche un’ora. A 100Km/h di media vuol dire un’autonomia di 500Km abbondanti; cosi’ facendo praticamente le ricariche non pesano. Ma scendi a 300Km, e sei obbligato a cercare colonnine sperdute e fermarti ogni due ore. Per me, soprattutto pagando 40-50Keuro, e’ assolutamente improponibile.
        Da sostenitore dell’elettrico, credo che auto con autonomia cosi’ limitata servano molto a chi l’elettrico lo denigra, per “provare” quanto sia scomodo confronto al termico, con cui si riesce a fare 1000Km con un pieno potendosi fermar dove, quando e per quanto tempo si vuole. Purtroppo a parte le Tesla, c’e’ veramente poco di appetibile nel mercato.

          • Non e’ quello che ho scritto 🙂
            Dico: a meno che l’uso non sia solo cittadino, l’autonomia dovrebbe essere di 500Km reali o piu’.
            Una EV6 con un’autonomia reale sotto ai 400Km non e’ adatta a viaggi lunghi. Almeno non con la comodita’ che uno si aspetta da un’auto da 55Keur.
            Se poi ci si puo’ permettere un’utilitaria cittadina da 55Keur, il problema di autonomia sparisce, ovviamente.
            Piu’ chiaro cosi’?

          • Mi spiace ma non si può definire da città un’auto con un’autonomia reale sopra i 300 km.
            Se poi la si vuole paragonare a una termica che ne fa 600 vabbè, ma è solo un modo per stressare l’unico parametro che incide per piccolissima percentuale sulla stragrande maggioranza degli automobilisti.

          • E’ al contrario: un’auto con meno di 500Km di autonomia non puo’ andare (o, e’ decisamente meno comoda) fuori citta’.
            Questo e’ il punto.
            Per cui, ben venga un’auto con autonomia reale sotto i 300Km per la citta’, ma solo a partire dai 500Km (reali, e sono generoso) si puo’ considerare pratica per viaggi medi o medio lunghi.
            Oggi c’e’ tanta offerta di macchine, anche grandi, a costi esorbitanti, con autonomie ben al di sotto dei 500Km. Guardi all’offerta VW, o Mercedes (eccetto la EQS, che e’ comunque carissima): sono auto chiaramente posizionate come sostitutive di una termica convenzionale, eppure, praticamente tutte, richiedono compromessi importanti nel momento in cui si va fuori citta’. Guardi la EQC: prezzi da 75Keur in su, ed autonomia reale ben al di sotto di 400Km. Per me e’ improponibile: vuol dire doversi fermare ogni 3 ore, massimo, durante un viaggio.
            Roma-Milano in EQC, secondo le stime ABRP, tarda 6:39min, con 1:22h di ricarica.
            https://abetterrouteplanner.com/?plan_uuid=2f30d982-24da-41a0-983e-423d3c3557c3

            Model 3, LR, 5:33 di viaggio, 23 minuti di ricarica: https://abetterrouteplanner.com/?plan_uuid=23fd6e3b-115a-47a4-b99e-6eeb486983dc

            Mi spiego?
            La EQC con le prestazioni che ha e’ scomoda per viaggi di 580Km e costa un occhio della testa. Da qui, il mio commento originale: l’offerta di oggi si presta – in larga parte – a chi continua a sostenere il termico.

          • Lei mi fa un pessimo esempio, oggi come oggi Roma Milano lo fa in treno più comodamente e velocemente.
            Ma anche se fosse questo il punto, quando lei dice per uso cittadino sta tagliando fuori tutti i viaggi tra città della stessa regione o addirittura un esempio è Torino Savona, tra due città di due regioni differenti. Io ho fatto Torino Savona e ritorno con la eNiro senza ricariche intermedie. Come vede non servono 500 km di autonomia per un uso non cittadino…

          • Senta, non so se sono io che non mi spiego ma sembra non ci si intende. Se lei riesce ad andare fuori porta senza dover ricaricare, ovviamente, no e’ un caso rilevante. E si, chiaramente se un’auto ha un’autonomia maggiore di 300Km, il concetto di “fuori porta” si estende. Benissimo.
            Possiamo pero’ dire che quanto minore e’ l’autonomia, meno comodi sono i viaggi?
            Con la eNiro da 64kWh, secondo ABRP, c’e’ bisogno di una sosta (sebbene anche di solo 10min) nel viaggio andata/ritorno Torino Savona:
            https://abetterrouteplanner.com/?plan_uuid=1171db0a-e03a-44d7-9271-51d8c786beb9
            Ovviamente l’ideale sarebbe che a Savona si lasciasse l’auto in ricarica, ma questo, ovviamente, dipende da dove si va. Spiaggia? Fuori citta’ senza accesso a punto di ricarica? Per un viaggio di nemmeno 280km c’e’ bisogno di preoccuparsi di ricaricare l’auto. Andiamo, non mi puo’ venire a dire che non c’e’ una scomodita’ confronto a una termica.
            Con una Model3 non ce ne sarebbe bisogno, per esempio, ed il viaggio sarebbe esattamente come in una termica dal punto di vista di flessibilita’ e di non doversi preoccupare di ricaricare l’auto.
            C’e’ da dire anche che Savona e’ giusto al limite dell’autonomia di una eNiro. Che succederebbe se dovesse andare a Parma, per esempio?
            Meno di 500Km andata e ritorno. Piu’ di un’ora di sosta per ricaricare, su 5 ore di viaggio.
            https://abetterrouteplanner.com/?plan_uuid=81c8d270-6f39-43ea-856b-618ced6f1e47
            Parliamo di viaggi in cui, in condizioni normali, non ci sarebbe bisogno di fermarsi per … sgranchirsi le gambe. Nemmeno 250Km per tratta non sono molti, no?

          • Vabbè, non trova colonnine a Savona. Ma nemmeno a Parma?

          • Caro Walt cosa vuoi che ti dica?
            Ovviamente ABRP fa una pianificazione conservativa, infatti in mancanza di una colonnina vicina vicina (in alternativa avrei dovuto optare per una distanza di 10 minuti a piedi) alla mia destinazione ho parcheggiato a Savona.come una normale termica. Avevo in pianificazione una sosta a una colonnina veloce a Mondovì ma poi avendo consumato meno del previsto ho optato per non fermarmi riducendo leggermente la velocità (115 anziché 130) e sono arrivato a casa con più del 20% di batteria.
            Ovviamente ho viaggiato con temperature alte quindi massima efficienza, magari in inverno avrei dovuto fare una breve sosta come hai indicato tu.
            Sicuramente c’è un problema di comodità per chi macina tanti km, ma vedremo anche cosa capiterà nel mondo dei combustibili viste le nubi nerissime all’orizzonte preferisco evitare di fare viaggi comodi (?) ma dovermi svenare per farli.

    • Dieci giorni fa sono andato in Puglia, da Piacenza, con la mia Tesla M3, totale poco meno di 2000 km. Nessun problema grazie ai Supercharger, poi a Lecce, Matera e Monopoli ho caricato a 11 KWh. Se compri un’auto elettrica devi prima verificare le caratteristiche e poi la situazione della rete di ricarica nelle zone dove la userai. Poi come dico a tutte le persone che mi chiedono se non puoi ricaricare a casa o in ufficio e devi fare tanti chilometri non comprare una EV pura.

  31. Mi dispiace per il proprietario della Kia ma quando si viaggia in Italia, bisogna pianificare bene le soste ed avere sempre dei backup.
    Le colonnine ENEL X sono inaffidabili, ogni tanto manca la comunicazione con il centro e non si riesce a farle partire neanche con le RFID. Mi è capitato che pure il call center non ci sia riuscito da remoto.
    La manutenzione delle stesse è carente, quelle guaste restano settimane non funzionanti nonostante le segnalazioni al call center.
    Quelle in DC poi sono quasi tutte a 50 kW e se va bene caricano a 45 kW. Non il massimo per viaggiare.
    Spiace dover tornare a citare ancora Tesla. La sua rete SuC è una garanzia sia in termini di capillarità che di manutenzione. Tesla non ti vende solo un auto ma un ecosistema che ti permette di usarla senza patemi. Come faccio da quasi 3 anni.

    • [A proposito di colonnine Enel-X] “Quelle in DC poi sono quasi tutte a 50 kW e se va bene caricano a 45 kW. Non il massimo per viaggiare.”

      Qua a Reggio Emilia negli ultimi mesi hanno piazzate alcune Type 2 + 50 kW CCS: tutte ancora spente, da mesi. E una l’hanno addirittura messa in sostituzione di una vecchia Type-2 che funzionava… invece di aumentare di numero qui stanno calando 🙁
      E confermo lo stato pietoso di molte

  32. Io direi che , come per tutte le cose se uno acquista senza informarsi l’errore principale lo ha fatto lui…

    • Non credo che nel contratto di acquisto dell’auto non fosse specificata la dotazione a livello di cavi di ricarica… certo il venditore avrebbe dovuto informarla ma se uno acquista senza guardare nulla la sua bella colpa ce l’ha comunque….
      Se si fosse informato realmente saprebbe che ad oggi per i viaggi lunghi c’è molta differenza fra scegliere una Tesla e tutto il resto proprio per assicurarsi una rete di ricarica semplice (arrivi e attacchi il cavo, non servono app, tessere, cavi o connessione sul telefono…), affidabile e diffusa (infatti a Cerignola avrebbe avuto un supercharger dove ricaricare a 150 kw di potenza senza bisogno di alcun cavo….)….
      Io capisco chi va su altre marche per abbattere il prezzo di acquisto ma qui si sono spesi 55K € quindi il budget non era un problema per avere accesso a Tesla (la M3 SR+)…. quindi reputo un errore, soprattutto visto la zona dove vive e la praticante inesistente rete di ricarica alternativa a Tesla, anche la scelta del modello di auto…

        • Si ma lui ha acquistato in concessonario, probabilmente non si sentiva sicuro di stipulare un contratto online.
          È poi la ev6 esteticamente é più bella

          • Anche la Tesla si può comprare in concessionario, eh! Ed anzi, personalmente ho trovato il personale del Tesla Center di Torino molto più preparato ed onesto dei concessionari di Kia, Hyundai e Ford che ho visitato (ne ho anche raccontato qui sul sito).
            Che la EV6 sia esteticamente più bella concordo, pur essendo fattore soggettivo. Sarebbe stata la mia seconda scelta.

  33. E devo commentare che di Enel X (a parte la mia compilation di esperienze negative) ne parlano male veramente in tanti se non tutti.

    Ma siamo sicuri che non faccia il gioco di quelli che l’auto elettrica la vogliono disincentivare?

      • Possiamo semplicemente accettare che è molto più complesso gestire una rete di colonnine di ricarica quando questa è 10-20-50 volte più grande di quella Tesla?

        Ovvio che fa molto più rumore il lamento di quella volta che una colonna è fuori uso o (come nel caso qui riportato) dei 60 nominali eroga solo 20kWh, ma la stragrande maggioranza delle volte le colonnine EnelX (o becharge, o altre) funzionano senza il minimo problema.

        • Tesla gestisce 30.000 punti di ricarica in tutto il mondo.
          Non proprio pochi e tutti HPC.
          Il problema è la mentalità di chi gestisce queste reti.

        • Con Enel X 7 volte su 8 ho avuto problemi, ed ho dovuto sempre contattare (a volte trovando occupato, con interruzione comunicazione ecc.) il povero operatore.

          I casi:

          – è fuori servizio;
          – è dentro il recinto di un ristorante ma il ristorante è chiuso (cancello a chiave);
          – è attiva, colleghi il cavo, fai partire la ricarica e dopo qualche istante ti dice che ha finito ma senza caricare nulla, guardi la colonnina e magicamente è andata in manutenzione;
          – ti colleghi e non parte la ricarica, chiami l’operatore, dopo svariati minuti riesci a parlargli, gli spieghi la situazione e mentre gliela spiega la ricarica parte…..ma l’operatore mi consiglia vivamente di interrompere in quanto quella colonnina (50 Kw) potrebbe danneggiare la mia auto;
          – ti colleghi e non carica, chiami l’operatore e ti dice che la colonnina ha problemi e ti manda da un’altra parte (fortunatamente a 4-5 km) arrivi e non va neppure l’altra, richiami e ti dice che probabilmente è la tua auto, vai alla concorrenza Duferco e funziona.

          • Almeno quest’ultima ipotesi la possiamo escludere, visto le risorse e il numero di persone investiti dall’Enel nella mobilità elettrica, no?

          • – il 4° caso è avvenuto in una domenica pomeriggio di inizio dicembre con la Q4 etron 50 presso la colonnina davanti alla struttura di Enel distribuzione in via gibellini a novara;
            – il 5° caso è avvenuto in una domenica intorno al 10 febbraio con la Model Y LR noleggiata presso Enerev, la 50 kw non digeriva l’auto ne in via gibellini a novara che in quella presso la struttura sportiva in zona S.Agabio sempre a novara.

            I primi 3 in altre colonnine da 22kw in zona (devo dire a volte posizionate in posti poco raccomandabili e poco illuminati con per terra di tutto………ma li la colpa non è di Enel X ma del comune).

            Aggiungo anche che mentre caricavo il sabato pomeriggio di inizio dicembre (novara vicino al castello 22kw) con la Q4 (funzionava tutto in quell’occasione) due signori con plug in si sono collegati alla gemella ma senza successo, non hanno neppure contattato il call center, hanno preso e se ne sono andati.

          • Alla larga da Novara, insomma, perchè nel resto d’Italia va un po’ meglio.

          • esatto, la prossima volta documenta con tanto di foto e registrazioni audio, altrimenti massimo non crede alle tue vicissitudini..

            tedeschini: non è stato l’operatore a mandarlo alla duferco

          • Seguo qualche youtuber (serio) e purtroppo Enel X qualche figuraccia vedo che la fa anche altrove.

            Sono pure azionista (ovviamente non di riferimento), speriamo in bene.

          • Enel un travaglio, avevo noleggiato una zoe, ho casa di mia madre a zagarolo, inutile dire che di colonnine non c’è ne ombra nel raggio di 20km ( ovviamente non aveva il cavo per la rete normale ), poco prima di restituirla ho provato a ricaricarla vicino al policlinico di tor vergata, e di due colonnine non ne funzionava nemmeno 1. Gli ho restituito la macchina quasi scarica, fortuna che non hanno avuto da ridire nulla.

  34. Direi che il primo viaggio in elettrico non si scorda mai: io sono partito da Modena per la Valsesia con una Zoe, pre-Covid: contavo di ricaricare a Rho nella Enel X EVA+ da 50 kW che c’è nella stazione di servizio sulla Milano-Torino. Non mi era accorto che la colonnine era nel distributore nell’altro senso di marcia…

    • Confermo.
      E devo dire che mi piace vincere facile, l’ho fatto con una kona da 64 kWh (ahimè, solo in test drive hyundai… Mi manca di già.), infatti non ho avuto bisogno di ricaricare, l’ho fatto unicamente per scrupolo. Ricevuta con la batteria al 75%…Restituita col 50% di carica…
      Ho fatto 360 km complessivi viaggiando dove potevo a 110 130, quindi come avrei usato la termica. Viaggio piacevole e macchina grandiosa.

      • Sicuro dei numeri???
        Perché stai dicendo che hai fatto 360km a velocità autostradali consumando solo 16kwh.

        • Leggi meglio, ho scritto ho ricaricato per scrupolo….
          Comunque spiego meglio se non sono riuscito a spiegarmi la prima volta.
          Auto consegnata col 75%.
          Ho fatto l’andata, che è in salita, consumando circa il 50% di batteria, circa 32 kWh, arrivato a destinazione col 25%.. I due giorni dopo ho fatto 2 ricariche per il solo tempo necessario a fare la spesa al supermercato… Mezz’ora la prima e 20 minuti la seconda… Riportando così la capacità al 75% con cui mi avevano consegnato l’auto.
          Il ritorno è tuto in discesa, mi ha fatto consumare un 25% di batteria. Restituita quindi col 50%…
          Da qui ne ho dedotto che per fare quel tragitto (anche in giornata) basta e avanza un 75% di batteria.
          Un ragionamento un po’ astruso certo, ma era questo ciò che intendevo. Spero di essere stato più chiaro adesso 😉

    • Non so dove doveva recarsi il proprietario della EV6, ma da Lecce in su c’è un supercharge solamente a Brindisi, e quello successivo (a seconda di dove si va) a Cerignola verso l’adriatico, o a Salerno verso il Tirreno.
      La EV6 ha 77kwh di batteria e ricarica anche più veloce di una Tesla. Purtroppo non ci sono tante ricariche DC al Sud. Non è che dire “Tesla” è la panacea di tutti i mali.

      PS: complimenti per l’acquisto, sono andato a vedere l’auto e mi piace moltissimo, sia di linea che di tecnologia.

      • Infatti Luca stai dando ragione a Caprone. Con una Tesla e i suoi supercharger i problemi di ricarica al sud italia sarebbero meno evidenti e praticamente inesistenti per i lunghi viaggi.
        O il signore che ha acquistato la Kia non sapeva di trovarsi al sud?? 🙂

        • Se possibile, cerchiamo di dare suggerimenti a chi fa ora le sue prime esperienze in elettrico, invece che lezioncine che rischiano di servire a poco. Grazie.

        • Premetto che non sono mai stato in zona con l’auto elettrica per poter confermare o smentire la situazione.
          Ma, mappe alla mano, di supercharger a sud di Napoli ce ne sono 5 (6° in Sicilia), mentre nextcharge mi mostra 5-6 volte tante colonnine CCS2, anche filtrando quelle da almeno 50kW. Saranno sempre tutte fuori uso?

          Io do la colpa principale al concessionario che da quel che ho capito non ha fornito un cavo Type2, cavo che comunque per un viaggio sarebbe comunque inutile, specie per una EV6 vista la velocità a cui può caricare.

          Al “collega” elettrico suggerirei di studiarsi un pò queste varie app di ricarica e usare le loro mappe (ho visto in zona ci sono anche diverse becharge ad esempio).

      • Ho preso in prova a noleggio alcune EV e devo dire che Tesla è di gran lunga la più efficiente (la mia affermazione era in quel senso).

        La peggiore Audi Q4 50 e tron (tra i 3 ed i 3,5 Kw/100km fissi) per arrivare a 4 ho dovuto spegnere tutto (tranne le luci ed in filo di riscaldamento) ed andare a 60 Km/h (e quando l’ho riportata il venditore ha confermato)

        Con Model Y su statale quasi 8 con un Kw (con andatura simile a quella tenuta con l’Audi).

        La Kia del lettore non l’ho mai provata.

        • Ah ok, in base a questo parametro adesso capisco la sua risposta. Peccato (o per fortuna!) che l’efficienza nei consumi non sia l’unico parametro. Per esempio, esteticamente io le Tesla proprio non le digerisco, mentre la EV6 del lettore “mi fa sbavare”; ho fatto anche “l’errore” di andarla a vedere dal vivo.

  35. Ciao, ti invidio la macchina, mi sorge invece un dubbio, il cavo che hai acquistato per la ricarica alle colonnine, e che usi per la tua wallbox, supporta la ricarica a 20kw? So che esistono cavi con caratteristiche e prezzi ben differenti. A casa non noteresti la differenza ma alle colonnine stradali la differenza è molto notevole.

    • Infatti. Almeno 11 kw il nostro amico avrebbe dovuto vederli con il cavo giusto… Sbaglio? Mi spiace per lui, capisco perfettamente lo sconforto e non minimizzo affatto, ma diciamo con un sorriso che tutto quello che non ti ammazza ti ingrassa.

    • Esatto. Avrà acquistato il cavo “base”, quello da 3.7kwh max che va bene per le plug in.

      Il mio primo viaggio in elettrico? 930 km dalla Germania all’Italia, liscio come l’olio senza ansia alcuna, con una Model 3 LFP.

    • La mia carica massimo a 11kwh io ho preso un cavo trifase da 22kwh tanto la differenza era una 50€ e rispetto al originale il risparmio era molto alto

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