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Debuttano a Torino i bus robot Olli 2 di Local Motors

Debuttano a Torino i bus elettrici a guida autonoma. Solo gli Olli 2 prodotti in 3D dall’americana Local Motors. La prima sperimentazione è partita da qualche giorno nel campus dell’ONU. Lo ha annunciato la ministra dell’Innovazione Paola Pisano, già membro della Giunta torinese e da sempre sostenitrice del progetto.

«Mentre nessuno credeva che l’Italia ce l’avrebbe fatta, eccolo qui il primo pulmino autonomo del Paese. Due anni di lavoro, molti problemi e tanto scetticismo ma abbiamo imparato tanto e oggi un piccolo pezzo di futuro gira per le nostre strade. Chi indovina dove?» scrive la ministra Pisano, su Twitter. Alla domanda della ministra risponde direttamente la sindaca di Torino, Chiara Appendino, confermando che il bus a guida autonoma,  ripreso in un breve filmato (http://https://twitter.com/i/status/1213100981598216194 ) circola proprio nel capoluogo piemontese. Una sperimentazione era già stata realizzata a fine novembre, a Merano, in Alto Adige con un veicolo prodotto dalla francese Navya.

Il bus a guida autonoma (livello 4)  Olli 2 ha un’autonomia di 35 miglia (si ricarica in due ore), può trasportare fino a 12 passeggeri a una velocità di 25 km/h. E’ azionato da quattro motori elettrici nel mozzo delle ruote. E’ gestito da un sistema di guida autonoma  sviluppato  dalla start up del MIT Affectiva sulla base della piattaforma IBM Watson Internet of Things. Dotato di Lidar e visione artificiale, permette l’interazione con i passeggeri che possono “chiamarlo” con la Modally app. Il costo si aggira tra 200 e 250 mila euro.

Nata nel 2007 come pioniere dei veicoli stampati in 3D, Local Motors è stata la prima azienda al mondo a lanciare un veicolo elettrico co-creato, a guida autonoma. Il quartier generale è a Phoenix, in Arizona. L’ha fondata John B. Rogers. Ora sta schierando flotte di Olli in Asia, Europa e Stati Uniti. In una recente intervista a Ride, il presidente di Local Motors Vikrant Aggarwal ha affermato che la tecnologia di stampa in 3D è «molto più efficiente dal punto di vista energetico e più flessibile, quindi ideale per produrre veicoli elettrici».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Olli, nato come un veicolo con una stampa 3D di circa il 30%, è ora stampato all’80% in 3D. I sistemi di produzione tradizionali, spiega  Aggarwal, richiedono «dai cinque ai sette anni per passare da un modello all’altro e centinaia di milioni di dollari di investimenti. Noi  siamo passati dalla versione precedente di Olli alla versione più recente in un anno».

Local Motors attualmente gestisce due micro-fabbriche, di cui una a Knoxville, TN e un’altra a Chandler, Arizona.

Local Motors produce in piccoli stabilimenti localizzati «dove è necessario»,  investendo «cinque volte in meno e in un tempo che non supera i 12 mesi».

Attualmente Olli 2 è in sperimentazione anche a Berlino ad opera della società di trasporto ferroviario Deutsche Bahn, nel campus della Sacramento State University, in quello dell’Università di Buffalo e presso la Joint Base Myer-Henderson Hall di Arlington, a due passi dal Pentagono. Tra i principali partner dell’azienda figurano l’US Army, Domino’s, e Airbus.
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