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Claudio ci racconta la Model 3 Performance: “Lo scatto è…”

Claudio Ombrella dalla Svizzera ci racconta un week-end con la Model 3 Performance.

Claudio Ombrella è un amico di Vaielettrico. Vive in Svizzera e ha avuto occasione di provare la Tesla Model 3 Performance. Ecco le sua impressioni.
                                  di Claudio Ombrella

“Eccola bianca. Come se fosse una pecora. ma sotto il vestito bianco si nasconde un lupo. Sì perché la Tesla Model 3 vista così per strada sembra quasi un’utilitaria, invece è un’auto sportiva che può tenere la testa alta alle altre auto termiche.

Claudio sulla Model 3 Performance con il figlio Fabrizio

Claudio ci racconta 48 ore con un’auto speciale

“Partiamo con qualche premessa: dal luglio 2017 sono possessore di una Tesla Model S 75D che ha già fatto 76.000 km. Secondo la media svizzera, a questo punto non ne dovrei avere più di 36.000, ma noi ne abbiamo fatto di più. Inclusi 5.000 km fatti nel nostro giro in Danimarca, Svezia e Norvegia nell’agosto 2019. In famiglia abbiamo un obbiettivo: non avere più auto termiche. La nostra esperienza in elettrico ci è piaciuta così tanto che ora bisogna chiudere un’epoca; quella del motore a scoppio. Circa 4 settimane fa il Tesla Service Center di Berna mi chiama per offrirmi un test-drive della Model 3 Performance  Certamente interessato, ho chiesto di poterla avere un week-end perché volevo esaminare l’auto con calma e con gli occhi attenti della consorte. E infine anche vedere quelle cose che magari nel test breve e rapido non si notano. Cercavamo l’obiettività, aldilà dell’emozioni“.
  • LA SCHEDA
  • Autonomia 576 km (WLTP)
  • Velocità massima 261 km/h
  • Accelerazione 0-100 km/h 3,3″
  • Batteria 75 kWh
  • Dimensioni (cm) 469-
    185-144
  • Prezzo (in Italia) € 64.590

Claudio è molto scettico sull’arrivo dei “Tesla-killer”

La Tesla Model 3 Performance del test: 48 ore con un’auto del Centro Tesla di Berna.

Così sabato 17 ottobre ci siamo recati a Berna per poter prendere la Model 3 e da lì portarla a casa nel Canton Neuchâtel, dove abitiamo. In tutto circa 50 km. Accompagnato da mio figlio Fabrizio, portatore di handicap: non ero ancora uscito dal Service Center Tesla che già aveva impostato le sue preferenze di musica e volume, nonché posizionato il sedile. Sembrava essere lui il proprietario dell’auto da un bel pò di tempo. Da quando seguo Tesla, si legge spesso che arrivano le cosiddette “Tesla killer”, ovvero le auto elettriche fatta da un costruttori tradizionali di auto termiche che spazzerà via Tesla come azienda e prodotto. Io vi posso solo garantire una cosa: diventare un Tesla killer è un lavoro molto, ma molto duro, ancora ci saranno anni finché ci sarà qualcosa del genere. E poi non voglio costruttori “Tesla killer”, ma alternative per tutti i gusti e tutte le tasche. Il monopolio non ha mai fatto bene a nessun prodotto.

“Avevo timori sullo schermo centrale, e invece no…”

E perché ho chiesto questo test drive? Semplice: volevo provare un’auto elettrica che avesse lo stesso temperamento di una sportiva di classe. E le mie aspettative sono state letteralmente travolte da quest’auto. Per incominciare avevo già qualche dubbio sulla plancia con lo schermo centrale. Il fatto di non avere un cruscotto dietro il volante mi aveva pure preoccupato. Pensavo a quanto si dovrà spostare la testa per poter vedere la velocità e gli altri indicatori che sono sempre davanti al guidatore.
Mi sono reso conto dopo pochi km che non è un problema, perché se guardiamo la strada dritta con gli occhi, guardare un cruscotto significa abbassare di 30° lo sguardo. Qui invece lo spostiamo circa 30°, però a destra. Pensavo peggio. Parlando sempre dello schermo centrale, devo dire che ha una reattività incredibile: le mappe si ridisegnano non appena  giri una strada o una curva. In modo immediato non c’è nessun ritardo e la definizione è altissima. Sembra di guardare una foto stampata, invece di uno schermo.

“L’accelerazione ti toglie il fiato, con quel volante piccolo sembra di guidare un go-kart”

Questa Model 3 è una trazione integrale con due motori, uno davanti e uno dietro. Ha in più il pacchetto Performance, che rende possibile un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 3,3 secondi. Credetemi: vi lascia il fiato sospeso, perché si possono fare dei sorpassi con una sicurezza che ha dell’incredibile. L’auto si comporta bene sia in città alle velocità normali, sia nel misto lento che quello rapido. La precisione che ha quando si prende una curva è veramente da grande sportiva, grazie anche ai cerchi di 20“ che aiutano la tenuta stradale e con un profilo basso tipo 35. Lo sterzo è molto diretto e con un volante piccolo: sembra di guidare un go-kart. Ricordiamo che la Model 3 ha una sospensione con doppio quadrilatero all’anteriore e multilink a 5 bracci sul posteriore. L’auto monta l’hardware versione 3, quello che secondo Tesla, porterà al FSD – Full Self Driving. Per il momento ci accontentiamo del riconoscimento dei semafori, nonché l’arresto totale davanti alla segnaletica di traffico. I coni arancioni sullo schermo ti indicano eventuali lavori in corso. Se attivata, la telecamera posteriore aggiunge pure quelle laterali sia per le manovre di parcheggio sia per la guida in autostrada. Non siamo lontani di una visione a 360°.

“Gli interni? Sono molto migliorati”

Parliamo dell’allestimento interno. Qui Tesla ha fatto dei passi in avanti, per esempio nella regolazione dell’altezza delle cinture, che negli altri modelli non esisteva. Ha aggiunto lo scomparto nelle porte per poter mettere una bottiglia o anche un portafoglio, che nelle sorelle maggiori non c’è. Pratico il carica-batteria wireless per due telefoni mobili. Davanti ci sono due porte USB, una che si usa con il caricatore wireless e l’altra a disposizione per chi vuole ancora inserire il tipico cavetto di ricarica. Dietro ci sono due porte USB C per caricare anche dispositivi. Le maniglie interne delle porte sono più tradizionali e sono molto ergonomiche, con un tasto nella parte superiore per aprire la porta sbloccando la serratura elettrica. Importante chiarire che c’è una seconda maniglia che permette di sbloccare meccanicamente nel caso la parte elettrica sia guasta.

Lo spazio interno è tanto, ribaltando i sedili poi…

Sulla console centrale ci sono due scomparti molto capienti e in più sotto il bracciolo c’è ancora una vaschetta sopra lo scomparto per mettere piccoli oggetti. Lo spazio interno a disposizione per i passeggeri è molto molto generoso, direi superiore ad altre berline, con 30 cm in più di lunghezza. Io che ho una statura di 1 m 74 dietro avrei ancora fra le mie ginocchia e lo schienale del conducente praticamente la lunghezza di una mano. 
E sempre nel sedile posteriore, abbiamo anche un bracciolo che scende con due porta bicchieri. Gli schienali posteriori sono ribaltabili per poter trasportare un carico più lungo. Il tetto panoramico è semplicemente fantastico, dà tanta luce all’interno dell’auto: lo spazio a disposizione fra la testa e il tetto è considerevole.

La qualità delle cuciture dei sedili? Giudica mia moglie

Al momento di valutare la tappezzeria di un mobile o di un’auto chiamo sempre in causa mia moglie: è figlia di tappezzieri e se ne intende più di me. Il suo parere sulla tappezzeria della Model 3 è stato: alcune cuciture sono veramente molto eleganti e si trovano in altre auto di prestigio. Altre cuciture usano un ago che è un po’ più largo del filo e quindi meno eleganti.

Le cuciture (e le finiture dei pannelli), un dettaglio controverso..

Però dobbiamo essere sinceri: l’abbiamo riscontrato  anche nei blasonati marchi tedeschi, mentre questo problema non si trova nelle nostre auto italiane di lusso. Parliamo un po’ dell’esterno. Sembra che Tesla abbia fatto anche qui passi in avanti per quanto riguarda i famosi “panel gap”, direi quasi inesistenti nel modello  in prova. Un grande passo in avanti sono i fari anteriori a LED: a confronto di quelli montati sulla Model S, quelli della Model 3 sono largamente superiori. Provati in strade di notte al buio totale in montagna, si sono dimostrati veramente molto efficaci con un fascio pieno. Quanto all’apertura-porte dal lato esterno, anche qui Tesla ha semplificato le maniglie, rimanendo sempre a filo per ottimizzare l’aerodinamica“.

Giudizio finale di Claudio: provatela, non se ne ha idea

Il bagagliaio posteriore è molto generoso: c’è anche una botola che, una volta aperta, permette di alloggiare tre borse della spesa al supermercato. Il cosiddetto frunk, o bagagliaio anteriore, è più ridotto rispetto alla Model S e meno profondo, ma per qualche giacca o borsa per le signore lo spazio è sufficiente. La Model 3 si carica sia con la presa tipo 2 che con quella CCS, il nuovo standard europeo. Sono riuscito a caricare fino a 11 kW di potenza a casa mia con il Tesla Wall Charger senza nessun problema. La potenza massima di carica in corrente alternata è appunto di 11 kW, in corrente continua dipende dalla colonnina. Al contrario della Model S e della Model X, la Model 3 ha un caricatore mobile solo in monofase, quindi limitato alla potenza casalinga.
— In sintesi: un’auto che può dare enormi piaceri di guida. Bisogna provarla, perché a prima vista non rende l’idea. Dopo averla guidata per 232 km, di sicuro per noi si trova già nella lista della spesa (Claudio).
— Altre info sul sito ufficiale Tesla Model 3. E leggi anche: la prova della Leaf firmata da un elettroscettico.
-Claudio – Tesla Model 3 Performance
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