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Celle solari, in Finlandia raggiunta un’efficienza del 132%

celle solari

Provate solo ad immaginare come sarebbe un mondo in cui ogni fotone di luce spedito dal Sole sulla Terra potesse trasformarsi in un elettrone. Tenendo presente che dal Sole alla Terra arriva in un anno quasi 10 mila volte l’energia prodotta dall’uomo.  E che gli attuali sistemi di cattura (le celle solari) traducono in elettroni poco più del 10% dei fotoni che li colpiscono. Eppure  Aalto University, in Finlandia, ha sviluppato un dispositivo fotovoltaico che ha un’efficienza quantica esterna del 132%.

Aalto University

In altre parole, per ogni fotone che cattura, produce un elettrone, e,  una volta su tre, ne produce due.   Questa impresa “impossibile” è stata ottenuta sperimentalmente utilizzando silicio nero nanostrutturato e potrebbe rappresentare un importante passo avanti per le celle solari e altri fotorilevatori.

Ogni fotone produce 1,32 elettroni:è record

«Quando abbiamo visto i risultati, stentavamo a credere ai nostri occhi. Volevamo subito verificare i risultati mediante misurazioni indipendenti», afferma il prof. Hele Savin , capo del gruppo di ricerca di fisica elettronica. «Possiamo raccogliere tutti i portatori di carica moltiplicati senza bisogno di polarizzazione esterna separata poiché il nostro dispositivo nanostrutturato è privo di perdite di ricombinazione e riflessione», aggiunge Savin.

AGGIORNAMENTO

Sulla scoperta dell’Università di Aalto abbiamo interpellato il professor Alessandro Abbotto. E’ il Direttore del Dipartimento di Scienza dei Materiali, Centro di Ricerca Energia Solare MIB-SOLAR dell’Università di Milano – Bicocca. Che ne ridimensiona la portata e ci spiega in che direzione sta andando la ricerca d’eccellenza su fotovoltaico, idrogeno, cattura della CO2. Un’intervista da non perdere, se vi interessa l’argomento. Leggi qui 

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