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Caricare con la schuko? / E la pompa di calore…? Vaielettrico risponde

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Caricare con la schuko, sempre, è consigliabile? E la pompa di calore…? Ci scrivono altri due lettori con loro i dubbi. Irene per sapere se ci siano controindicazioni nell’utilizzo prolungato della normale presa di casa. Marco per   scegliere o meno un’auto con la pompa di calore. Vaielettrico risponde. I quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it, se possibile corredati da immagini.

Caricare con la schuko, ci sono problemi di sicurezza?

 

“Grazie per il vostro prezioso lavoro di informazione e condivisione. Sono interessata all’acquisto di una elettrica (Opel Corsa-E), vi contatto per un consiglio. Al momento vivo in affitto in un condominio non dotato di pannelli solari, ma prevedo di trasferirmi in una casa di proprietà che però non ho ancora individuato. Non vorrei far installare una wall box nell’attuale garage, visto che mi trasferirò. Le possibilità di ricaricare sono quindi: tramite presa schuko in garage o tramite le colonnine pubbliche della mia città. Queste un po’ più scomode: distano circa 2 km da casa e dovrei attendere il tempo di ricarica in loco. Ho un dubbio sull’utilizzo prolungato e continuativo della schuko, di sicuro sarà di diversi mesi. Credete che sia meglio evitarla, sia per motivi di sicurezza che di assorbimento della rete? Un’altra cosa: è possibile ricaricare l’auto nei campeggi tramite l’allacciamento alle colonnine standard in dotazione alle piazzole?” Irene.

Caricare con la schuko? Meglio no, ma se proprio…

Risponde Paolo Mariano – Nonostante siano in molti a farlo, non è raccomandabile caricare con la schuko stabilmente. Questo perché, come detto più volte, se l’impianto non è correttamente dimensionato, si rischiano dei surriscaldamenti e dei potenziali danni. Se proprio decidesse di scegliere questa soluzione, il mio invito è quello di far verificare l’impianto da un elettricista prima di procedere.

 Il secondo motivo per il quale tendo a sconsigliare questa soluzione è la scarsa efficienza di questo sistema di ricarica. Si stima che ricaricando a 6 Ampere, la resa sia attorno all’80/82%.  Significa che ogni 10 kWh prelevati dal suo contatore, solo circa 8 finirebbero nella batteria. Quanto alle colonnine standard in dotazione alle piazzole dei campeggi, tecnicamente potrebbe essere una soluzione applicabile. Va però verificato l’amperaggio a disposizione. Dovrebbe essere di almeno 10 Ampere. Per calcolare la potenza alla quale caricherebbe, moltiplichi il numero di Ampere per 220 (volt). Se ad esempio gli Ampere sono 10, significa che ha a disposizione circa 2,2 kW.  E la pompa di calore…

Meglio scegliere l’auto per la pompa di calore?

“In attesa che venga approvato il decreto che favorisce l’acquisto di un’auto elettrica con sconto 40%, da listino ho selezionato due auto. Kia e-Niro da 39.2kw Urban e Mazda MX-30 Launch edition o Excutive. Considerando che abito a Viareggio, percorro circa 40 km al giorno e ricarico l’auto presso la mia abitazione, credo che lo faro’ in media 1 volta ogni 3 giorni. Essendo condominiale, non ho la possibilità di installare una Wall box, ma posso di ricaricare tramite presa domestica nella mia cantina, davanti al mio posto-auto in area privata all’aperto. Chiedo: quanto influisce sulla scelta, a livello di vita e cicli di ricarica della batteria, il fatto che Mazda, che a me piace un po’ di più, monti la pompa di calore? Nella  Kia non è neppure in optional. Perché è vero che dove  abito non fa particolarmente freddo, ma l’umidità fa sì che in auto il riscaldamento acceso mantiene i vetri non appannati. Anche al mattino programmare l’avvio del riscaldamento, prima che io salga in auto, sarà di buon utilizzo. Marco Ricci.

Non sceglierei Mazda per la pompa di calore

Risponde Paolo Mariano – La pompa di calore consente un discreto risparmio energetico in fase di climatizzazione del veicolo. Tuttavia aggiunge anche una discreta complessità e di conseguenza ne aumenta sensibilmente i costi. E’ opportuno quindi valutare l’eventualità di scegliere questo dispositivo solo se davvero ne rileviamo un vantaggio. Vantaggio che può essere tanto nei consumi, quanto nell’autonomia dell’auto.
La Mazda MX-30, con l’originale apertura delle portiere dietro.
Abbiamo affrontato in passato la questione con riferimento a VW ID.3. Ma nel suo caso lei sta considerando due diversi modelli di auto. Uno con e uno senza pompa di calore, e la scelta è più complessa. Kia e-Niro monta una batteria da 39,2 kWh netti ed è accreditata di un’autonomia WLTP di 280 km. Il consumo medio stimato è quindi di 14 kWh/100km. Mazda MX-30 monta una batteria da 32 kWh netti e ha un consumo omologato di circa 16 kWh/100km per un’autonomia di circa 200 km. Affrontiamo quindi il raffronto sotto due punti di vista: consumi e autonomia.

Consumi e autonomia a confronto, con e senza

Consumi: lei afferma che dove vive le temperature sono piuttosto miti. Quindi assumiamo che l’impatto di un sistema di riscaldamento resistivo, come quello montato su Kia, sia minimo e possa far aumentare i consumi in inverno di non oltre 1,5/2 kW. Questo porterebbe i consumi di Kia sostanzialmente al livello di quelli di Mazda. Ma questo avverrebbe solo nei momenti dell’anno nei quali utilizza il riscaldamento. Nel resto dell’anno i suoi consumi con Kia sarebbero più bassi.
Kia e-Niro
Autonomia: anche nel caso di utilizzo del riscaldamento (con clima moderato), su Kia avrebbe comunque un’autonomia di circa 240 km. Contro i circa 200 km o poco meno di Mazda. Questo significa anche che il fatto che Mazda monti una pompa di calore non le evita di avere un’autonomia inferiore. Che si traduce anche in un maggior numero di cicli di carica per Mazda. E quindi una più rapida usura del pacco batteria.

Riflessione finale per una scelta ponderata

Consideri che abbiamo utilizzato per il raffronto dati da ciclo di omologazione e non rilevazioni reali. E, come lei probabilmente saprà, temperature e stile di guida possono avere grosse influenze su consumi e autonomia. In ogni caso mi sento di dirle che, nel caso dei due modelli che lei ha preso in esame, la maggior autonomia e i minori consumi di Kia compensano ampiamente l’assenza di una pompa di calore. Pertanto, se è questo che le sta a cuore, scelga Kia. Ma non dimentichi che un’auto si sceglie anche con altri parametri in mente: comfort, allestimenti, finiture, stile, usabilità, semplice gusto. Se lei percorre solo circa 40 km al giorno e ricarica a casa, non vedo potenziali disagi nemmeno con Mazda, che ha una linea sicuramente riuscita. Un’ultima ma importante considerazione sui cicli di carica e sulla durata della batteria. Con un chilometraggio stimato di circa 12.000 km all’anno, prima di accorgersi di una riduzione dello SOH della sua batteria, avrà probabilmente già sostituito l’auto. Non crede?

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