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Ogni settimana scegliamo alcune domande che ci paiono di interesse generale.
I nostri consigli / La pompa di calore della Volkswagen ID.3, val la pena acquistarla?
Buongiorno, sto raccogliendo informazioni per un ipotetico acquisto futuro della nuova Id3 VW. Potreste cortesemente darmi un consiglio in merito all’optional pompa di calore?Vale la spesa? In quali termini contribuisce ad aumentare l’autonomia? Leggo di un risparmio del 30% in inverno ma non trovo riferimenti. Grazie e complimenti per il Vs sito, sempre molto interessante. Cordiali saluti, Davide
Risponde Paolo Mariano. La ID.3 nella versione 1st è sprovvista di pompa di calore. È possibile ordinarla come optional nella versione standard. La valutazione sull’opportunità di acquistare o meno l’optional deve essere a nostro avviso fatta su due fronti:
1. Necessità o meno di più autonomia, anche con temperature basse
2. Valutazione economica dei minori consumi rapportato al costo dell’optional (circa 1300 euro, qui il listino ufficiale), sulla base dei km che si percorrono.
La valutazione va fatta sulla base dei km che si percorrono nella stagione invernale e delle temperature medie della propria zona. Tieni conto che (dati forniti da Volkswagen ma non testati e non definitivi e a mio avviso un po’ troppo pessimistici) se a 20 gradi non c’è differenza tra una ID.3 con pompa di calore e una senza (13,80 kWh/100km), a 0 gradi ID3 con PDC perde circa il 15% di autonomia (16,5 kWh/100km). Mentre la ID.3 senza PDC perde il 30% di autonomia (20,0 kWh/100km). A -7 ID3 con PDC perde circa il 25% di autonomia (18,7 kWh/100km) e la ID.3 senza perde quasi il 40% (23,2 kWh/100km). Consumi misti urbano/extraurbano.
In conclusione: secondo noi val la pena se…
Quindi, ad esempio nel mio caso ho calcolato che comunque per me avere anche d’inverno oltre 200 km di autonomia autostradale è ok. Magari per qualcun altro non va bene. I consumi vanno presi in considerazione in base all’impatto che possono avere. Se ad esempio considero di viaggiare per 4 mesi sempre attorno a 0 gradi in città e su strade extraurbane la PDC mi farà risparmiare circa 3,5 kWh (quindi circa 0,70 Euro se carico a casa) ogni 100 km. La mia PDC si sarà quindi ripagata solo dopo che avrò percorso circa 90.000 km con basse temperature. Da lì in poi inizierà a farmi risparmiare. Direi quindi che nella maggior parte dei casi, probabilmente, non si giustifica per la riduzione economica dei consumi. Piuttosto forse si potrebbe scegliere per una autonomia maggiore con basse o bassissime temperature. Inoltre il consumo inferiore che si ha con la pompa di calore, se non ricarichiamo da fonti 100% rinnovabili, è comunque un piccolo risparmio di emissioni.
I nostri consigli / L’autonomia della 500, quale scelgo?
Salve, sono Oscar e vi scrivo da Bologna. In famiglia usiamo da anni una 500 come seconda auto e ne siamo piuttosto soddisfatti. Ora ci stuzzica l’idea dell’elettrico e sono andato dal concessionario di qui, Maresca e Fiorentino, per informarmi. Mi hanno proposto il modello con 320 km di autonomia, piuttosto costoso anche con gli incentivi. Ho letto da voi che ce n’è una versione da 180 km ben più economica. Che cosa mi consigliate?
Risponde Mauro Tedeschini. I parametri di cui tenere conto sono tanti, ne citiamo tre fondamentali. Il primo, ovvio: dipende da quanta strada fai normalmente e da che possibilità hai di ricaricare frequentemente, magari a casa. Se fai pochi km al giorno e hai una wall-box in garage con cui “rabboccare” quando la macchina è ferma, non c’è ragione di scegliere la versione più costosa. Il secondo: se è un’auto che tutta la famiglia usa in città, devi verificare che in casa non c’è chi soffra di ansia da ricarica. Con la versione con range ridotto, passerebbe il tempo a stressarsi con l’occhio rivolto all’indicatore dell’autonomia residua. Il terzo: dipende da quanto vuoi spendere. La differenza (qui il Listino completo) è di 3.750 euro, ovvero 26.150 contro 29.900, pre-incentivi naturalmente. Va valutata alla luce di quanto detto al primo punto.
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Cosa intendi silicio carburo ? Effetto Peltier ?
L’anno scorso ho usato il riscaldamento una settimana.
Quest’anno mi sono rammollito e lo ho già usato altrettanto nonostante le temperature più miti!
Considerato che la pompa di calore funziona prendendo dal raffreddamento … Sono un po’sorpreso funzioni così bene! Io preferirei passare tutta la potenza al silicio carburo , vedremo i prezzi!
Ho utilizzato per quattro anni una Peugeot iOn ed in inverno mi sono trovato spesso, per motivi di autonomia (le colonnine erano molte meno), a non poter accendere il riscaldamento.
L’esperienza fatta mi ha portato sulla nuova Skoda Citigo a scegliere l’optional Winter pack che comprende sedili riscaldati e vetro anteriore riscaldato. I consumi di questi dispositivi sono molto inferiori a quelli di una PDC e garantiscono comunque un buon comfort di viaggio, anche a riscaldamento spento. In questo modo l’autonomia viene influenzata solo dalle temperature esterne.
Senza contare poi che il riscaldamento del vetro in alcune situazioni come vetro ghiacciato o sotto una fitta nevicata è molto più efficace e risparmioso di kw dell’aria soffiata.
Altro trucco per aumentare l’efficienza e quindi l’autonomia in inverno è fare appena possibile delle ricariche Fast che fanno salire subito la temperatura della batteria.
La FIAT 500 a me sembra proprio, al momento, un’auto da evitare. E’ troppo costosa per cosa offre. Un VW ID3 o una Tesla Model 3 hanno molto piú senso. Se volete un’auto per la famiglia con piú autonomia di una 500, allora la Nissan Leaf 40kW é una scelta molto piú saggia. Anche in termini di affidabiliá la Nissan Leaf é sicuramente una scelta migliore
PDC è una tecnologia che inizia adesso sulle auto elettriche , Tesla ad esempio non ce l aveva a la ha implementata su Model Y e a breve anche su model 3 , sicuramente diventerà standard in futuro , ma ad esempio come da prove di una Y fatta da youtuber italiano la PDC risulta un po rumorosa
Buona sera Enzo,
si può essere seri vendendo un’auto elettrica senza pompa di calore vendendo un’auto elettrica senza pompa di calore che abbia comunque un’autonomia sufficiente a coprire le esigenze dei propri clienti. Anche potendo, io ad esempio non avrei acquistato la pompa di calore come optional sulla mia ID3. L’auto può essere climatizzata tanto d’estate quando d’inverno, anche senza pompa di calore. Quindi nessun disagio. Solo d’inverno consuma un po’ di più. Se per l’uso personale l’impatto di questo maggior consumo è nullo, non sprecherei denaro. Quindi mi sembra positivo che si possa scegliere e che non sia di serie.
Riguardo a 500, ha mai pensato che la maggior parte delle persone non percorre in 500 abbastanza km e non tiene l’auto abbastanza a lungo per rendersi conto dell’usura della batteria?
Buongiorno Paolo, considerata la difficoltà documentata da Quattroruote della vendita di una elettrica, è bene considerare questo aspetto al momento dell’acquisto. In futuro possiamo darlo per scontato che tutte le elettriche avranno maggiore autonomia e una PDC, quindi nei criteri di selezione degli accessori è il caso di considerare non solo i vantaggi per il cliente durante gli anni di guida ma anche il valore dell’auto al momento della rivendita. Tra 8 anni esisteranno ancora auto con appena 180 km di autonomia? E se anche esisteranno, quale sarà il loro prezzo da nuove? Tra 8 anni le auto con 180 km saranno le entry level, con prezzi probabilmente inferiori a 10000 euro, motivo per cui una 500 usata con bassa autonomia avrà prezzi bassi. Stessa cosa per la PDC: sarà di serie su tutte le auto, non è un componente così costoso e il suo costo diminuirà velocemente con gli anni, quindi meglio averla che non.
Enzo, non è che la batteria più grande è sempre la scelta giusta, se uno fa pochi chilometri al giorno, meglio quella piccola, vuol dire anche non portarsi a presso peso inutile che ti fa consumare di più.
Ecco quanto costa davvero un’auto elettrica. Auto + PDC + cavi vari + wallbox = …
Io non capisco come si possa essere seri vendendo un’auto elettrica senza PDC, non lo capisco. E’ come vendere un’auto senza aria condizionata e dire “l’aria condizionata? Dipende. Se vivi a San Francisco non c’è bisogno, lì ci sono sempre 21 gradi. Se invece vivi in Sicilia e la usi d’estate potrebbe servirti”. La PDC dovrebbe essere di serie, così come i cavi!!! Per non dire il wallbox … ma scommetto che i possessori dell’elettrica hanno anche acquistato il nuovo iPhone … perché lo vendono senza caricabatterie ;))))))
E sulla 500, che dire … batteria da 180 o 320, 180 o 320, 180 o 320? Non riesco a scegliere. Beh, vediamo, qualunque sarà il chilometraggio che farai con la batteria che hai fatto avrai fatto il doppio dei cicli di ricarica, quindi, per capirci, una 500 con batteria più grande con 50000 km ha la batteria usurata uguale ad una 500 con batteria più piccola e 100000 km. Quindi che dici, li spendiamo 3750 euro? Eh vedi tu …
500 ha la modalità “Sherpa” che consente di utilizzare l’auto con la massima efficienza limitando sevizi accelerazione e velocità, questa modalità consente il rientro a casa o di recarsi presso una colonnina. Aumentando l’autonomia considerevolmente
Resta il punto che a parità di km percorsi i cicli di ricarica saranno il doppio e sappiamo che sono i cicli di ricarica la causa dell’usura delle batterie
Attenzione, intendiamoci su ciò che significa ciclo di ricarica. Un ciclo non equivale alla sessione di ricarica, bensi al numero di volte in cui la batteria incamera la capienza totale. Per capirci: tre ricariche del 30% ciascuna equivalgono a un ciclo di ricarica
ok, immaginiamo che la 500 con autonomia da 180 km fa 18000 km in tutto. Questo equivale a 100 cicli di ricarica fatti al 100%. La 500 con autonomia da 360 km fa anche lei 18000 km in tutto. Questo equivale a soli 50 cicli di ricarica fatti al 100%. Quindi è corretto dire che a parità di chilometraggio la 500 con l’autonomia doppia fa la metà dei cicli di ricarica.
corretto
Io posso testimoniare per una e-Golf con PdC, il compressore del climatizzatore ha una potenza di 1 kW ed è il massimo che può assorbire, vedo che fa tutto il calore che serve. Comunque 1 kW lo consuma solo all’inizio poi scende tanto come potenza assorbita.
Per le pompe di calore vale in generale il coefficiente di efficienza altrimenti chiamato COP che è mediamente di 4, significa che un impianto di riscaldamento a resistenze deve prevedere almeno resistenze da 4 kW.
In media stagione stando sui 10° C esterni le resistenze potrebbero consumare a regime del viaggio 2 kW, 58 kWh in autostrada con velocità medie attorno ai 110 km/h si faranno 350km in 3,5h, dunque 2kW x 3,5h=7kWh, quindi la batteria da 58 kWh diventa come una da 50 kWh .L’autonomia scende a 300 km, un po un peccato vista la spesa fatta per acquistare l’auto.
Per una parte la PdC una piccola parte si ripaga grazie al minor consumo, se ipotizziamo che in una carriera di un auto elettrica si andrà a spendere per 150000km 4000€ di energia elettrica casalinga, la maggior efficienza invernale del 15% quindi per la metà del tempo sarebbero circa 300€.
Altro aspetto è che con la PdC il divario consumi invernali/estivi si riduce e si può pensare di pianificazione dei viaggi abbastanza uniforme durante l’anno senza essere troppo dipendenti dalle temperature esterne.
Io sceglierei quella con maggiore autonomia , sarà eventualmente piu rivendibile fra qualche anno
Spererei in un “caso NIO”.
Mi spiego meglio. Nio sta dando la possibilità di sostituire la vecchia batteria con una nuova più performante.
Comprerei la meno costosa, per la città va benissimo, e spererei fra qualche anno in un upgrade a prezzo più contenuto.
c’è un detto molto comune. chi vive sperando, muore ca…do
Apprezzo il tuo contributo filosofico di m….
Per valutare l’importanza che si attribuisce all’ansia da ricarica, si potrebbe fare un semplice test.
Quanto pesa durante la giornata avere in uso un cellulare che sappiamo mediamente non arrivare a fine giornata rispetto ad uno che ci consente certamente di non dover ricaricare sino a sera? Se la risposta e’ “tanto”, allora meglio optare per tutto cio’ che consente di massimizzare l’autonomia. (Questo, si intende, a parita’ di necessita’ d’uso giornaliero dell’auto e ammesso che ci si possa permettere il costo addizionale.)
Volendo tagliare con l’accetta: se ci si puo’ permettere la spesa per pompa di calore e/o batteria con maggior autonomia, non ve ne pentirete di certo. E l’auto terra’ maggiormente il valore che non altrimenti.
Infine, sempre per dare una regola rozza, ma a mio avviso efficace, e’ bene scegliere un auto omologata WLTP per un chilometraggio pari al doppio di quanto si pensi di fare al massimo tra uso quotidiano feriale e uso festivo di norma (escluse vacanze annuali, per intenderci).
Esempio: se faccio dai 60 ai 100 km al giorno durante i giorni feriali e nei weekend vado in montagna o al mare percorrendo 200 km (in andata, con ipotesi di ricarica in loco), allora l’autonomia ideale dovrebbe essere di 400 km per stare tranquilli.
PS. So gia’ che la Redazione non sara’ d’accordo con questo approccio conservativo. Io la penso cosi’.
La tua considerazione dell’autonomia ideale è basata su di un mondo senza Fast. Per fortuna in buona parte d’Italia, in un percorso di 80-100 km una Fast la trovi e quasi sempre libera (se a pagamento).
Su un piano generale la scelta dei optional e mirata a allungare la durata della vita commerciale di una machina e permettergli di trovare facilmente acquirenti su una durata di vita di 15 anni .
La pompa di calore permettendo di quasi eliminare la stagionalita del autonomia diventa un opzione molto interessante sul mercato del usato perche compensera la diminuzione del autonomia delle batterie