Boom scuolabus elettrici per far respirare bene i bambini. C’è fermento in tutto il mondo con bandi pubblici, commesse milionarie, nuove fabbriche e nuovi modelli che arrivano sul mercato.
Negli Stati Uniti ha dato un forte impulso la politica ambientale della nuova amministrazione guidata da Joe Biden. Parlano i numeri: si stima che entro il 2030 i nuovi acquisti saranno del 30/50 per cento elettrici. In Italia si sono stanziati soldi sia statali sia regionali e in questi giorni un colosso automobilistico globale come BYD ha presento il suo scuolabus.
Il primo scuolabus di BYD
Lo scuolabus elettrico del gigante cinese si presenta con ricarica bidirezionale e innovativi strumenti di sicurezza per gli studenti ovvero un sistema di sensori per prevenire le collisioni e garantire il monitoraggio a 360 gradi di pedoni e ciclisti nelle vicinanze quando l’autobus si muove a bassa velocità. In dote anche il Predictive Stop Arm che controlla il traffico stradale vicino e allarma gli studenti nel caso di potenziali pericoli prima che scendano in strada. Poi i sedili “comfort”, un facile accesso agli interruttori di controllo e al sistema di aria condizionata.
Vediamo alcuni dati. Sulla lunghezza si hanno tre taglie diverse (10, 11,5 e 12 metri), ospita fino a 84 passeggeri, spinto da due motori alimentati da una batteria al litio-ferro-fosfato che offre 250 chilometri di autonomia. Molto interessante è la ricarica bidirezionale ovvero l’autobus si ricarica durante la notte quando la domanda e le tariffe sono più basse mentre durante il giorno, quando è parcheggiato, offre la sua energia in eccesso alla rete elettrica della scuola.
L’innovazione non si ferma a sostituire il motore termico con uno elettrico e la batteria. Lo sottolinea Samuel Kang (Head of Total Technology Solutions di BYD): “Riteniamo che l’autobus elettrico di tipo D deve essere attraente per i bambini e allo stesso tempo offrire le massime caratteristiche di sicurezza ed ergonomia per il conducente, essere dotato di una batteria sicura e ad alte prestazioni e avere una buona autonomia per i viaggi su strada. Lo scuolabus BYD di tipo D raggiunge tutti questi obiettivi”.
E negli Stati Uniti nuove fabbriche
Nella forte attenzione agli scuolabus elettrici si notano gli importanti piani di espansione della Lion Electric che vuole aprire un nuovo impianto produttivo a Chicago e nei giorni scorsi ha ricevuto un mega ordine: ben 260 scuolabus elettrici.
Con due comunicati stampa del mese di maggio il gruppo americano Navistar, sede nell’Illinois, disegna uno scenario promettente per i veicoli scolastici a batteria. “Data la forte spinta dell’attuale amministrazione Biden verso i veicoli a emissioni zero, gli scuolabus elettrici stanno guadagnando più attenzione. Le previsioni variano, ma si ritiene che entro il 2030 circa il 30/50 per cento degli acquisti di nuovi scuolabus sarà elettrico“.
Solo stime e proiezioni? Sono già arrivati gli ordini. Alla IC Bus danno i numeri: “Oggi IC Bus è orgogliosa di annunciare più di 100 ordini per la serie CE elettrica, che sarà completamente costruita presso lo stabilimento di produzione IC Bus di Navistar a Tulsa, in Oklahoma“. Si parla di un mezzo con tre diverse intensità di autonomia e si arriva fino a 320 km.
La canadese Lion Electric punta sull’Illinois – a Joliet vicino a Chicago – dove vuole costruire il suo nuovo impianto di produzione con la promessa di investire almeno 70 milioni di dollari e creare circa 750 posti di lavoro nei prossimi tre anni. Nei giorni scorsi poi la mega commessa: First Student, il più grande fornitore di trasporti scolastici in Nord America, ha ordinato 260 scuolabus LionC elettrici. In questa storica area industriale intende costruire circa 20.000 autobus elettrici e camion medi e pesanti all’anno.