Bonus mobilità: altri due lettori, infuriati, ci scrivono dopo avere ricevuto risposte evasive dal Ministero. Vaielettrico risponde.
Bonus mobilità: risposte sempre evasive
“Nelle news da voi ricevute ho letto la recensione del lettore Domenico Bonanno in merito al bonus mobilità e confermo che siamo in tanti nella stessa situazione. Per dare il mio contributo a una soluzione del problema allego documenti che vi autorizzo a pubblicare:
- scambio di mail con l’ufficio del Ministero dell’Ambiente per avere un aggiornamento; faq scaricate dal sito del Ministero dell’Ambiente dove in ultima pagina si legge la finestra da ottobre 2019 a maggio 2020 per accedere al bonus
- scambio di mail con il Ministero che afferma la validità della rottamazione fatta nel 2019/2020 per accedere al buono. Ma quando?
Ritengo che sia un diritto dei cittadini ricevere dalle istituzioni risposte “molto” chiare e precise in merito ai quesiti posti. E critico profondamente la superficialità e l’arroganza che invece riscontriamo dagli uffici preposti alle relazioni con il pubblico……che oltretutto sono nostri dipendenti come tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione……gli stipendi di queste persone, Ministri compresi, li paghiamo noi con le tasse“. Fabrizio Gardella
Bonus mobilità, la nostra risposta purtroppo è…
Risposta. Fabrizio abbiamo letto la corrispondenza con il ministero sul bonus 2021. L’incentivo prevede, dopo la rottamazione di un veicolo inquinante, l’erogazione di un bonus di 1500 euro per acquisto bici o abbonamenti a mezzi pubblici. Siamo sconcertati dall’eccesso di burocratese. Riportiamo un piccolo stralcio per condividere coi lettori il tono della risposta: “L’articolo 2, comma 1, del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019, n. 141, così come modificato dal decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 istituisce il fondo denominato Programma sperimentale buono mobilità…” Che cosa ci capisce un cittadino?
Sembra chiaro che chi ha rottamato il veicolo non perde i diritti. Come si legge nella riposta ministeriale: “Buongiorno si fa presente che il decreto attuativo non cambia la legge approvata perciò i suoi diritti acquisiti rimangono“. Bene. Peccato che sui tempi si brancoli nel buio. Del decreto c’è la bozza, ma sono quattro i ministeri che devono dire la loro più la Conferenza Unificata. Un calvario.
E a Simone dicono: “Allo stato non è possibile procedere…”
Contributi approvati con legge e inapplicati, non è serio
Risposta. Il Ministero è un muro di gomma: continua a rispondere a tutti rimandando a decreti attuativi da concertare con mezzo mondo. Lo stesso accade per l’incentivo del 40% per l’acquisto di un’auto elettrica riservato a chi ha un ISEE inferiore ai 30 mila euro: tutto fermo. Hanno ragione i lettori: non è una cosa seria, da Paese civile.
Sono in tanti ad avere fatto affidamento su norme di legge regolarmente approvate dal Parlamento e finanziate. E noi continueremo a martellare fino a quando non sarà fatta chiarezza sul bonus 2021. In particolare sarebbe interessante capire cosa manca visto che esiste già una legge che ha fatto scattare un diritto. E in base a questo che i cittadini hanno rottamato i veicoli.
P.S. Un elogio al ministero va fatto: sono gli unici in Italia a tener vivi aggettivi ormai in disuso come “vetusti“…