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Bernd, che costruiva la Trabant e ora lavora alla VW ID.3

Bernd Perfölz, nel suo piccolo, è la Storia con la “S” maiuscola. È la Storia del suo Paese un tempo diviso, la Germania. Ed è la storia dell’auto: lavora nella fabbrica che costruiva la Trabant e ora produce l’elettrica Volkswagen, la ID.3.

Bernd e quella scelta dei vecchi freni a tamburo

Bernd lavora da una vita come tecnico nella fabbrica di Zwickau, nell’ex Germania dell’Est. Fu assunto quando aveva 17 anni, nel 1972. Ha cominciato mettendo le mani sulla Trabant, la mitica macchinetta diventato un simbolo della DDR e del socialismo reale. Poi, dopo la caduta del Muro e l’arrivo della Volkswagen, ha visto uscire dalla catena di montaggio la Polo, la Golf, la Golf Variant, la Passat...E ora la ID.3, l’auto con la quale la VW vuole sfondare nell’elettrico.

Bernd
La mitica Trabant: ci volevano più di 10 anni per averla nella Germania comunista, la DDR

Sul sito della marca tedesca (qui) Perfölz ha raccontato com’è cambiata quella fabbrica-simbolo, con una passeggiata tra i reparti. Prima sosta alla stazione di fornitura dei freni:Qui l’ID.3 riceve di nuovo i freni a tamburo. Anche la Trabant li aveva ”, dice con un sorriso malizioso. Non sono gli stessi (controversi sulla ID.3) freni a tamburo, fa notare l’articolista. Ma il nostro è contento di scoprire una componente familiare in due prodotti così lontani e diversi. “Un’elettrica frena meno spesso, il veicolo decelera automaticamente non appena il conducente toglie il piede dall’acceleratore“, spiega Bernd. “Un freno a disco quindi “vetrifica”, non è pronto per l’uso al 100% se utilizzato improvvisamente dopo un lungo periodo di inutilizzo. Il freno a tamburo è più indicato“.

Bernd e la Trabant: ci volevano 10 anni per averla

Fin da adolescente, Bernd Perfölz era innamorato della tecnologia: “Ho costruito un sacco di modellini di barche già durante ai tempi della DDR, anche con i telecomandi per accompagnarli! Oggi ci sono i kit completi: è solo una questione di soldi “. Fu la passione per la meccanica a portarlo a lavorare  alla VEB Sachsenring Automobilwerke Zwickau. VEB stava per Volkeigener Betrieb, ovvero impresa di proprietà pubblica, la principale forma giuridica delle società industriali nella Germania comunista.

A quel tempo c’erano 10 mila dipendenti in tre stabilimenti: uno per la carrozzeria Trabant 601, uno per la verniciatura, uno per l’assemblaggio finale. 700 Trabant uscivano giornalmente dalla catena di montaggio in due turni. Non era mai abbastanza“. Il tempo di attesa per una nuova auto nella DDR era di oltre 10 anni. Perfölz, intanto, pian piano faceva carriera, diventando nel 1980 responsabile dei sistemi di controllo della macchina e dell’impianto in fabbrica.

La fabbrica è diventata un laboratorio per il gruppo VW

“Poi è caduta la cortina di ferro“, racconta Perfölz. “C’è stato un enorme aumento di motivazione per ogni dipendente, senza eccezioni. Finalmente potevamo costruire auto che erano richieste in tutto il mondo“. E nel 1991 è arrivato il Gruppo Volkswagen a costruire uno stabilimento completamente nuovo a Mosel (Zwickau). Qui iniziò la produzione della Golf 3 nel 1993.Era una categoria  diversa dalle auto a cui eravamo abituati“, riconosce oggi. “Tutto era più grande, con molte altre parti da montare“.

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