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Batterie a flusso, la rivoluzione di Green Energy Storage

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Batterie a flusso: di che si tratta? Ne parliamo con Salvatore Pinto, Ceo e ideatore della Pmi innovativa italiana Green Energy Storage (GES). GES, ha appena ottenuto un finanziamento europeo di 40 milioni di euro nell’ambito del secondo IPCEI del progetto European battery Innovation. Li utilizzerà per svulippare batterie a flusso con una rivoluzionaria tecnologia 100% green. Basata quindi su chimiche facilmente reperibili, non tossiche, sicure, che operano a temperatura ambiente.

Batterie a flusso: sicure, sostenibili, eterne

I brevetti, spiega Pinto in questa intervista, sono già stati depositati e saranno svelati entro pochi mesi. Sono alla base di una tecnologia di accumulo rivoluzionaria che varrà a GES (e all’Italia) una leadership mondiale. Le nuove batterie a flusso sono già state realizzate e testate su piccola scala nei laboratori trentini di Green Energy Storage e alcuni esemplari sono già in funzione a Budapest, Trento e in Calabria. Si tratta ora di industrializzarle per produrle su larga scala. GES lo farà grazie ai finanziamenti IPCEI e grazie ad un partner industriale, preferibilmente italiano. Entro quest’anno dovrebbe essere pronto il progetto industriale: l’obiettivo è arrivare sul mercato entro 2-3 anni.

Salvatore Pinto

Cosa si intende esattamente per batterie a flusso? Pinto lo spiega così: le batterie al litio che conosciamo tengono insieme in un unico dispositivo l’energia (Wh) e la potenza (W); nelle batterie a flusso invece energia e potenza sono separate in due diversi contenitori. I due fluidi circolano grazie a pompe e non entrano in contatto se non attraverso una membrana.

Addio problemi con le materie prime

La tecnologia delle  batterie a flusso non è nuova. Ma si basa su chimiche a base di Vanadio, sostanza tossica e costosa da trattare in sicuerezza. Green Energy oggi le produce utilizzando invece bromo e chinone. Quest’ultima è una sostanza organica derivata da scarti vegetali. Si parla quindi di batterie a flusso semiorganiche. Sono sicure, stabili, durature (15 mila cicli contro 1.500-2.000 di quelle al litio) ma più costose e con una minor densità energetica (32 Wh per litro contro 250). La nuova tecnologia di GES può raggiungere una densità di 100 Wh/litro, con costi simili o inferiori rispetto al litio.

Lo stoccaggio di energia non ha più limiti

Risulterà quindi molto più competitiva per gli accumuli domestici (diventeranno parte integrante degli edifici, grazie alla durata di diversi decenni). Saranno abbinati a tutti i grandi impianti di generazione da fonti rinnovabili, sia connessi alla rete sia al servizio di micro grid locali. Saranno l’interfaccia fra la rete e tutti i grandi impianti di ricarica pubblici ad alta potenza per veicoli elettrici.

Un abilitatore indispensabile, insomma, per un sistema elettrico totalmente decarbonizzato. Il mercato dello storage al quale guarda Pinto, varrà in futuro almeno 400 miliardi di dollari l’anno.

Batterie a flusso con le prestazioni di quelle promesse da GSE potrebbero infine trovare applicazione anche nei trasporti. Per esempio nelle navi, nei bus, nei camion dove il maggior ingombro può non essere un insormontabile problema.

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