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Autonomia col freddo: altri 5 consigli da Volkswagen

Autonomia col freddo. Volkswagen torna sul tema con altri consigli su come limitare il calo, avvertito soprattutto quando utilizzi l’auto per spostamenti brevi.

Jens Obernolte di Volkswagen.

Autonomia col freddo: portare le batterie alla giusta temperatura (1)

Nei viaggi brevi, i più frequenti nell’uso quotidiano, l’elettricità della batteria viene utilizzata sia per riscaldare l’abitacolo, sia per portare le celle  a giusta temperatura. Il che si traduce in un aumento dei consumi, a cui corrisponde  una minore autonomia, ovvio. Un funzionamento diverso da quello dei propulsori a benzina o diesel, che utilizzano il calore prodotto dal motore per riscaldare l’interno. Per lavorare al meglio, le batterie devono essere mantenute a temperature comprese entro un range ben definito. Questo per ottenere le performance migliori sia in termini di potenza erogata che di recupero dell’energia. E anche come velocità di ricarica rapida in corrente continua. “L’obiettivo della gestione termica è far funzionare la batteria con la massima parsimonia possibile, in modo che ‘invecchi’ lentamente. Per questo ha un proprio circuito di raffreddamento e riscaldamento, che la mantiene alla giusta temperatura” spiega Jens Obernolte di VW.

Autonomia col freddo: se si gela, pre-riscaldare (2)

Quando il clima è freddo, un’unità di riscaldamento esterna interviene per riscaldare le celle fino a quando non raggiungono tutte la temperatura di esercizio ideale. Tra uno spostamento e l’altro, la batteria si raffredda sempre, dunque deve essere sempre riscaldata prima di un nuovo utilizzo. “Con lo sviluppo introdotto all’inizio dell’estate 2021 abbiamo ridotto significativamente l’energia necessaria per riscaldare la batteria in un ampio intervallo di temperature” continua Obernolte. E presto questa funzionalità sarà disponibile per tutti sotto forma di aggiornamento software per le auto già vendute. Del riscaldamento dell’abitacolo nelle VW  si occupa un’unità di riscaldamento collegata al sistema ad alta tensione. A cui è possibile aggiungere una pompa di calore che riduce il consumo di energia, in particolare nel traffico stop-and-go e quando la temperatura esterna scende sottozero.

Sedili riscaldati e climatizzatore a due o tre zone (3)

Pre-riscaldare l’abitacolo è un’ulteriore opzione, attivabile indipendentemente dal fatto che l’auto sia collegata alla rete. Se non lo è, tocca alla batteria fornire l’energia, e di conseguenza si riduce l’autonomia. Se invece è collegata a una presa o a una colonnina, allora l’elettricità arriva dalla rete e l’autonomia non viene intaccata. Ovviamente la seconda opzione è la migliore. Nelle Volkswagen  ID.3 e ID.4 dotate del software 3.0 la batteria viene portata a temperatura utilizzando l’elettricità della rete, quando l’utente attiva la funzione di pre-riscaldamento. “Per quanto riguarda l’efficienza, non c’è quasi nessuna differenza tra le varie versioni della batteria delle auto elettriche. Influisce di più avere il climatizzatore a due o tre zone, o volante e sedili riscaldati.  Per poter limitare l’azione del riscaldamento se, per esempio, si è soli in macchina” riprende Obernolte.

In città si viaggia in B, fuori con la D si “veleggia” (4)

Il tecnico VW si sofferma poi su alcuni consigli di guida. “Nelle aree urbane andrebbe selezionata la modalità B, per recuperare più energia possibile. E, con uno stile di guida adeguato, non usare praticamente mai il pedale del freno. Sulle strade a scorrimento veloce e in autostrada, invece, l’ideale è la modalità D. Consente di veleggiare, cioè avanzare per inerzia, nelle fasi di rilascio durante cui si sfrutta al meglio l’energia cinetica”. Su tutte le Volkswagen della famiglia ID. è presente l’Eco Assistant, che valuta i dati di navigazione e la segnaletica stradale. In presenza di limiti di velocità, centri abitati e incroci, il sistema raccomanda al conducente di togliere il piede dall’acceleratore e, quando possibile, incrementa anche il livello di recupero dell’energia. Un dispositivo intelligente per aumentare l’efficienza prevedendo le situazioni di guida. “Anche la modalità Eco è utile, perché riduce leggermente la potenza dell’impianto di climatizzazione contribuendo ad aumentare l’autonomia”.

Finestrini chiusi e niente pesi inutili a bordo (5)

Obernolte ricorda infine come sia importante mantenere i finestrini chiusi per migliorare l’aerodinamica, così come non trasportare pesi inutili a bordo. Indicazioni ovvie, ma sempre valide. Riassumendo: ci sono diversi modi per compensare la riduzione di autonomia dovuta alle temperature più fredde senza rinunciare al comfort. Ma questa non può essere evitata totalmente: già gli pneumatici invernali, con la loro maggiore resistenza al rotolamento, comportano un incremento dei consumi. E anche la densità dell’aria conta: quando fa freddo è più elevata e ciò influisce sul coefficiente di resistenza aerodinamica. “Ma anche considerando tutto ciò, non va dimenticato che la maggior parte degli utenti percorre meno di 50 km al giorno: in questo caso non c’è ragione di preoccuparsi troppo dell’autonomia. Per chi invece percorre lunghe distanze, come detto, il riscaldamento di batteria e abitacolo incide meno”.

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