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Auto elettrica per l’accumulo domestico. Perchè è vietato?

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Un impianto fotovoltaico sovra dimensionato e un’auto elettrica poco utilizzata come accumulo, renderebbero un’abitazione quasi autonoma dalla rete elettrica. Ma la legge lo vieta. Perchè ci chiede Roberto? Inviate i questiti a info@vaielettrico.it

Prima il fotovoltaico, poi l’auto elettrica per l’accumulo: così avrei fatto bingo

 

Sono un vostro lettore appassionato di tecnologia. Credo che aldilà delle resistenze degli scettici e detrattori vari, più o meno in malafede, l’elettrico sia il futuro della mobilità ma… La prossima auto che acquisterò sarà sicuramente elettrica, con ricarica V2H.

A breve installerò il fotovoltaico di adeguata potenza, nella mia abitazione in provincia di Roma e naturalmente una wallBox V2H in giardino. Auto elettrica che visti i brevi spostamenti giornalieri di mia moglie, utilizzatrice dell’auto, lavorerebbe più come accumulo che come auto, o quasi.

In questo modo, con un fotovoltaico adeguatamente calcolato potrei abbattere clamorosamente i miei consumi di energia elettrica prelevata dalla rete e le emissioni di Co2 della mia abitazione. Sicuramente la spesa da sostenere sarebbe importante, ma io lo vedo più come un investimento per il nostro futuro, della mia famiglia e del pianeta.

Però sembra che tutto ciò sia impossibile da realizzare. Non per la mancanza di tecnologia, ma per precisa scelta politica. O meglio, per essere più chiari, per un regalo, che i politici di qualsiasi colore, aimè eletti da noi, fanno ai gestori della distribuzione. Perché in questo benedetto paese i grandi gruppi industriali vengono sempre prima dei cittadini.

Ma il V2H è vietato, è il solito favore all’Enel

Prima domanda (ai politici), ma perché se in bolletta pago già gli oneri di trasporto e altri oneri vari, l’energia che prelevo dalla rete vale X e quella che immetto vale Y? E poi, perché io non posso alimentare la MIA abitazione, con la Mia auto dal momento che sono collegato alla rete? Perché non posso staccare la mia abitazione dalla rete nel momento in cui sono raggiunto dalla stessa? Alle domande naturalmente non c’è bisogno di risposte, perché le risposte sono note, sono norme per favorire Enel e company, norme CONTRO IL CITTADINO. Cittadino che purtroppo, per cultura, per apatia e per tanti altri motivi non dimostra alcun interesse per quello che intacca in maniera decisa il suo futuro. Grazie per il lavoro che fate.„ Roberto Proietti Mattia

Sembra tanto semplice ma non è così: la rete va maneggiata con molta cura

Risposta- La rete elettrica è una cosa molto complicata: deve essere mantenuta in equilibrio secondo per secondo per evitare sbalzi di tensione che possono provocare interruzioni e blackout.

Questo compito spetta a un organismo pubblico come il GSE al quale fanno capo tutti i prelievi e tutte le immissioni di corrente. Il V2H non è proibito, a condizione però che lei si distacchi dalla rete trasformando casa sua in un sistema chiuso.

Per ora si fanno i test, ma V2H e V2G arriveranno

Detto ciò, è inevitabile che prima o poi anche le batterie auto siano integrate nella rete pubblica fornendo un supporto di flessibilità per attutire i picchi di domanda o di produzione. Ma la messa a punto tecnologica e normativa richiederà ancora qualche anno di sperimentazioni. Non è un caso che in nessun Paese siano già attivi V2G e V2H.

Molte case auto, però, stanno sfornando veicoli abilitati alla bidirezionalità, cioè alla possibilità di inviare energia all’esterno e non solo di riceverla durante la carica. Ma è intuitivo che alimentare il motore è cosa del tutto diversa da alimentare la rete elettrica: è necessario un “dialogo” che al momento non è codificato.

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