Site icon Vaielettrico

Auto a benzina: il Consiglio Ue conferma lo stop dal 2035. Ma le termiche…

bev energia

La sfida fra BEV e ICE si può giocare anche sul costo dell'unità di energia. L'esito è paradossale

Il Consiglio Ue ha confermato la data del 1° gennaio 2035 per lo stop alle nuove immatricolazioni di auto inquinanti. Quindi viene ribadito l’obbligo ad azzerare le emissioni di CO2 per quella data, anzichè spostarlo al 2040,  come erano orientati a chiedere alcuni governi, tra cui quello italiano. Il Consiglio ha voluto però adottare una posizione neutrale per quanto riguarda la tecnologia.

Perciò potranno ancora essere vendute auto termiche se alimentate a carburanti totalmente green, come i biocarburanti e gli e-fuels. Per il 2030, invece, i target di riduzione da raggiungere sono stati aumentati e sono ora del 50% per i furgoni e del 55% per le auto.

E-fuel e biocarburanti? Un check up nel 2026

Nel documento finale si legge che «nel 2026 la Commissione valuterà i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% e la necessità di riesaminare tali obiettivi tenendo conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione praticabile e socialmente equa verso emissioni zero».

Frans Timmermans

«Se i costruttori da qui al 2026 pensano di poter dimostrare di raggiungere certi obiettivi (anche con auto a carburanti alternativi o ibride plug in n.d.r.), lo prenderemo in considerazione con mente aperta» ha commentato Frans Timmermans, Vicepresidente della Commissione europea.

Il Consiglio ha convenuto anche di porre fine al meccanismo di incentivi normativi per i veicoli a zero e basse emissioni (ZLEV) a partire dal 2030.

Ora sarà avviato un confronto con il Parlamento europeo per armonizzare le proposte del Consiglio con quelle più rigide del Parlamento di Strasburgo.

Novità su tutto il pacchetto “Fit for 55”

Nel documento finale il Consiglio ha espresso le sue posizioni anche in merito ad altre  importanti proposte del pacchetto “Fit for 55” avanzate dalla Commissione.  Il documento prevede infatti nuovi target per il sistema di scambio delle quote di emissione nell’Ue (ETS), introducendo nuovi obblighi anche per il settore dei trasporti marittimi, dei trasporti per l’edilizia, dei trasporti su strada e per l’aviazione.

Inoltre il Consiglio ha proposto di istituire un Fondo sociale per il clima, a carico del bilancio dell’Ue, che sosterrà famiglie, consumatori e microimprese dei settori più colpiti dalle restrizioni.

«Questo è un giorno molto, molto importante per il Green Deal europeo – ha detto Timmermans _. Ora abbiamo una posizione comune su questi temi importanti da parte del Consiglio e da parte del Parlamento europeo. Questo ci darà la possibilità di avviare i negoziati in tempi molto brevi. Ne abbiamo bisogno. Il mondo non aspetta. La crisi climatica non aspetterà. Le sfide geopolitiche non aspettano. L’Europa deve dimostrare unità, determinazione e leadership globale».

Anche le nuove norme adottate la notte scorsa in materia di scambio delle emissioni coinvolgono il settore dei trasporti.

Trasporti e edilizia, arrivano le quote di emissione (ETS)

Per i trasporti marittimi viene accolta la proposta della Commissione sull’introduzione graduale dell’obbligo per le compagnie di navigazione di restituire le quote. A favore degli Stati membri fortemente dipendenti dal trasporto marittimo sarà però  ridistribuito il 3,5 % del massimale delle quote messe all’asta. Inoltre saranno adottate  misure transitorie per le piccole isole, la navigazione invernale e i viaggi relativi agli obblighi di servizio pubblico e rafforzate le misure contro il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio nel settore marittimo.

Un sistema di scambio separato sarà invece creato per i settori dell’edilizia e del trasporto su strada, attualmente responsabili di circa il 60% delle emissioni di CO2 nell’Unione. Il nuovo sistema si applicherà ai distributori che forniscono combustibili per il consumo nei settori dell’edilizia e del trasporto su strada.

L’inizio degli obblighi di vendita all’asta e di riscatto sarà posticipato di un anno rispetto alla proposta della Commissione (messa all’asta delle quote dal 2027 in poi e riscatto dal 2028 in poi), pur mantenendo la traiettoria di riduzione delle emissioni e il fattore di riduzione lineare fissati dalla Commissione (a 5,15 dal 2024 e 5,43 dal 2028).

Per l’aviazione, infine il Consiglio Ue ha deciso di eliminare gradualmente le quote di emissioni gratuite entro il 2027. La proposta si allinea così al sistema globale di compensazione CORSIA (Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation). L’EU ETS si applicherà ai voli intraeuropei (inclusi Regno Unito e Svizzera). CORSIA si applicherà agli operatori dell’UE per i voli extraeuropei da e verso i paesi terzi partecipanti a CORSIA. Le norme disciplinano i combustibili ammissibili e le unità di emissione che possono essere utilizzate.

Target di emissioni a -61% per gli altri settori

Il Consigio ha confermato anche il target di riduzione delle emissioni del 61% entro il 2030 nei settori coperti dall’ETS dell’Ue, il sistema di cap-and-trade di quote di emissioni per le industrie ad alta intensità energetica e il settore della produzione di energia. Il target rappresenta un incremento del 18% rispetto a quanto prevedeva l’attuale legislazione.

Nel dettaglio, le conclusioni del Consiglio Ue prevedono i seguenti punti.

Una riduzione una tantum del tetto massimo di emissioni complessive di 117 milioni di quote (“re-basing “) e l’aumento del tasso di riduzione annuale del tetto massimo del 4,2% annuo (“fattore di riduzione lineare”)

Il rafforzamento della riserva stabilizzatrice del mercato (MSR) – un meccanismo entrato in funzione nel gennaio 2019, con l’obiettivo di evitare che il mercato europeo del carbonio operi con un’ampia eccedenza strutturale di quote –, prolungando, oltre il 2023, l’aumento del tasso annuo di assunzione di quote (24%) e fissando una soglia di 400 milioni di quote.

Un meccanismo automatico e più reattivo per l’immissione sul mercato delle quote MSR, in caso di aumento eccessivo dei prezzi.

La fine progressiva delle quote gratuite per i settori interessati dal CBAM (meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere che riguarda le importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio) in un periodo di dieci anni compreso tra il 2026 e il 2035.

Tre Fondi per sostenere la transizione

Novità anche per quanto riguarda gli strumenti a sostegno dei settori coperti dall’ETS e dal CBAM. In particolare, il Consiglio Ue ha deciso di ampliare l’elenco degli Stati membri che possono beneficiarne del Fondo per la modernizzazione. E’ un fondo che favorisce gli investimenti nella modernizzazione del settore energetico e dei sistemi energetici. Iprogetti di gas naturale non saranno ammissibili al fondo. Tuttavia una misura transitoria consente ai beneficiari del fondo di continuare a finanziare progetti di gas naturale a determinate condizioni.

Si rafforza anche il Fondo per l’innovazione che finanzia progetti dimostrativi di tecnologie innovative, pur preservando il principio di eccellenza nell’allocazione dei progetti.

Tra le proposte vi è anche l’istituzione di un Fondo sociale per il clima, a sostegno delle famiglie vulnerabili, delle microimprese e degli utenti dei trasporti per sostenere la creazione di un sistema di scambio di quote di emissione per i settori dell’edilizia e del trasporto su strada.

Il fondo fornirà sostegno finanziario agli Stati membri per finanziare le misure e gli investimenti individuati nei loro piani, per aumentare l’efficienza energetica degli edifici, sostenendo interventi di ristrutturazione, di decarbonizzazione del riscaldamento e della climatizzazione negli edifici. Inoltre, verrà fornito sostegno finanziario per progetti di mobilità e trasporti a basse emissioni, comprese le misure che forniscono un sostegno diretto al reddito in modo temporaneo e limitato.

Il fondo entrerà a far parte del bilancio dell’Ue e sarà alimentato da entrate esterne fino a un importo massimo di 59 miliardi di euro.

 

.— Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter e al nostro canale YouTube 

Exit mobile version