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Aumenti imbarazzanti nelle ricariche, cosa c’è sotto?

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Aumenti imbarazzanti nelle ricariche, quanto pensando di guadagnare?   Paolo ha due elettriche, una Skoda personale e una Tesla aziendale… Vaieletttico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it
La ricevuta di ricarica che ci ha inviato il lettore:  12,552 kWh erogati in una Eni Station a un prezzo di 11,30 euro, corrispondenti a  0,90 al kWh.

Aumenti imbarazzanti anche negli abbonamenti. E a consumo guardate un po’

“Ho due auto elettriche, una Enyaq 80 di famiglia e una Model Y aziendale. Devo dire che gli ultimi adeguamenti di prezzo delle ricariche sono ‘imbarazzanti’. Ho utilizzato molto Be Charge, sia privatamente che non. Ma, col cambio tariffe, non c’è più la possibilità di pagare un fisso corrispondente a un numero di kWh stabilito, che dava la certezza di quello che andavi a spendere. Chiaro che hanno introdotto un sistema di sconti a in base a un quid fisso al mese. Ma è comunque molto svantaggioso e bisogna fare parecchi km per recuperare il costo fisso mensile. Ora, lo vedete in allegato, ho fatto una prova senza abbonamento  e la ricarica “lenta ” mi è costata 90 cent al kWh. Chiaro che guarderò altrove, approfittando della colonnina aziendale o casalinga. E, quando girerò per lavoro, solo dei Supercharger Tesla, che costano la metà con potenze non paragonabili. Pensano veramente di guadagnare a fare queste operazioni? A voi il verdetto“. Paolo Vaccari
I conti che non tornano: troppi aumenti nella ricarica

Tra gli addetti ai lavori girano due spiegazioni…

Risposta. Siamo reduci dalla fiera del settore ricarica, E-Charge, che si è tenuta a Bologna. Ovviamente tra gli addetti ai lavori si parlava molto degli ultimi aumenti e, come spesso accade in Italia, ci si divideva tra due fazioni. C’era chi giustificava i rincari, sostenendo che le nuove tariffe comunque compensano solo in parte gli investimenti effettuati. Anche perché il tasso di occupazione delle colonnine (e quindi gli incassi) è molto sotto le attese, solo pochissimi punti percentuali. È un po’ come su uno aprisse un bar aspettandosi di fare 100 caffè al giorno, ma in realtà arriva a malapena a 10... L’altra fazione sosteneva invece che si tratta di aumenti “politici”, suggeriti ai maggiori operatori(Enel e Eni-Be Charge) da un governo che non ha in simpatia l’elettrico. E che i ricavi deludenti derivano dal fatto che le colonnine sono state installate spesso a casaccio, in luoghi in cui nessuno andrà mai a ricaricare. La risposta giusta? Sentiamo gli altri lettori che idea si sono fatti…
  • “Strada chiusa, vada a piedi alla colonnina…”. Mica facile ricaricare in Italia: il VIDEO di Paolo Mariano

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