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Assicurazione e casco obbligatori. Chi usa il monopattino è d’accordo. Perché?

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Cosa pensano i più accaniti utilizzatori del monopattino delle leggi proposte da Salvini? Lo scopriamo con l’amministratore del “Club italiano del monopattino elettrico”.

L’iter legislativo procede senza particolari scossoni. Andiamo verso l’obbligo di assicurazione e casco per tutti quelli che usano il monopattino. Nell’attesa ci siamo chiesti cosa pensano di questa proposta i più affezionati del monopattino. Per scoprirlo abbiamo fatto una chiacchierata con Renato Rosai, uno degli amministratori del “Club italiano del monopattino elettrico”. La stragrande maggioranza degli iscritti possiede un monopattino proprio, non in sharing, e lo utilizza con grande frequenza, anche ogni giorno, come mezzo di trasposto preferenziale. Quindi un “pubblico” estremamente informato e attento alla questione.

Come giudicate la proposta di regole più stringenti e obblighi più pesanti?

«Abbiamo fatto un sondaggio sulla pagina Facebook del nostro gruppo e, contro ogni pronostico, chi è possessore del monopattino è favorevole. Una regolamentazione si spera che oltre a comportare dei doveri voglia dire anche avere dei diritti. I risultati del sondaggio appoggiano un po’ tutta quella che è la proposta di legge. Dall’obbligo di targa e assicurazione, alla regolamentazione della sosta selvaggia e la circolazione sul marciapiede. Anche l’implementazione di frecce e doppio freno a disco vanno nella stessa direzione di chi ha un monopattino e vuole essere in massima sicurezza. Come club noi abbiamo da sempre sostenuto e caldeggiato l’utilizzo del casco. Chi usa il monopattino ogni giorno è il primo a voler avere la massima sicurezza».

Il casco è indispensabile e salva la vita, ma ritenete sia necessaria una legge per obbligare chi è contrario?

«Chi usa il monopattino in maniera saltuaria è disincentivato a usare il casco, ma chi lo usa ogni giorno il casco lo usa. Alla fine è un piccolo sacrificio che porta a un grande vantaggio: la sicurezza. Il monopattino è un ottimo mezzo di trasporto ma ha le ruote piccole e il nostro manto stradale non è proprio in perfette condizioni. In realtà quindi non è una cosa sbagliata».

Le statistiche continuano a parlare di incidenti e feriti in aumento. Il monopattino è un mezzo intrinsecamente pericoloso?

«Tutte le cose sono pericolose, ma sta poi all’utilizzatore. Anche con la bicicletta se pedalo a 35-40 km/h è pericoloso. L’imprudenza ci può sempre essere, ovviamente sta alla disciplina di chi guida un mezzo di trasporto. Proprio per questo cerchiamo di essere in regola e di utilizzare al meglio quello che ci viene concesso. Poi come abbiamo detto, oltre ai doveri avremo anche dei diritti. Magari delle ciclabili fatte meglio e non soltanto con una linea disegnata, magari facciamo il cordolo e miglioriamo il manto stradale. Tutto questo per implementare l’utilizzo del monopattino».

Saremmo l’unico paese al mondo ad avere una obbligo assicurativo di questo genere?

«L’assicurazione in altri Paesi è già utilizzata, anche perché solleva da possibili e spiacevoli situazioni. Come la nostra classica “assicurazione del capofamiglia” che comprende anche l’utilizzo del monopattino».

Una provocazione. Già ci sono diverse regole per l’utilizzo dei monopattini. E’ sotto agli occhi di tutti che vengano quotidianamente infrante ed è altrettanto evidente che queste infrazioni non vengano sanzionate. Ha senso aggiungerne altre?

«Non posso sbilanciarmi. Secondo noi è una strada corretta da intraprendere, e nella migliore delle ipotesi bisognerebbe strutturare anche per fare più controlli. Io  però non posso esprimermi per gli organi competenti, noi dall’esterno possiamo dare linee guida e sostenere quella che è una corretta utilizzazione del mezzo di trasporto».

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