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Altra bocciatura per le plug-in da T&E

La Peugeot 308 durante i test di emissioni per T&E all'Università di Graz.

 

Altra bocciatura per le ibride plug-in da T&E. È stato chiesto al Politecnico di Graz di testare tre modelli: la BMW Serie 3, la Peugeot 308 e la Renault Megane. E i risultati parlano di emissioni reali di CO2 nella fascia 85–114 g/km, circa tre volte l’omologazione ufficiale nel range 27–36 g/km, “artificialmente basso”.

Altra bocciatura: “Omologazioni inattendibili, 3 volte di più le emissioni”

Transport&Environment è un’associazione non governativa che si occupa di sostenibilità nei trasporti. Tra i suoi cavalli di battaglia c’è da tempo l’assunto che le ibride plug-in sono “una pericolosa distrazione, non una soluzione climatica“. E ora esce un nuovo Rapporto con le emissioni riscontrate su percorsi brevi, quelli che normalmente fa chi vive in città o fa il pendolare. Partendo con una batteria completamente carica e guidando nella modalità ibrida selezionata, la Peugeot e la Renault hanno emesso 1,2–1,7 volte la CO2 ufficiale (33–50 gCO2/km). Con prestazioni relativamente migliori rispetto alla BMW, che ha emesso oltre 100 gCO2/km (3 volte il valore ufficiale). E anche la reale autonomia elettrica è risultata deludente: in un test in città, a Graz nessuno dei 3 modelli è arrivato a 50 km. Rispetto ai dati di omologazione, la BMW ha avuto un range elettrico inferiore del 26%, la Peugeot del 47%. Solo la Renault ha raggiunto il dato ufficiale.

I sussidi versati alle auto ibride plug-in nei principali Paesi europei nel 2022 secondo T&E.

“Basta con gli incentivi ad auto tutt’altro che ecologiche”

Tutti i dati raccolti non fanno che dare fiato alle battaglie che T&E conduce da tempo. Sostenendo che le ibride plug-in sono solo un diversivo che consente alle Case auto di rientrare nei tetti UE sulle emissioni, evitando di pagare multe salate. E, allo stesso tempo, vengono finanziate dai vari Stati con incentivi all’acquisto che si basano su dati di emissioni inattendibili, grazie a test di omologazione troppo benevoli. T&E ha calcolato anche quanto tutto questo avrebbe fruttato alle tre Case interessate nel 2022. Stimando 0,9 miliardi di euro per BMW, 1,3 miliardi per  o 8.200 euro per Stellantis (Peugeot) e 0,3 miliardi per Renault. Di qui la richiesta ai Paesi europei di seguire l’esempio virtuoso della Germania, che dal 2023 ha cancellato i bonus per le plug-in, limitandoli alle sole elettriche. Ma anche la politica delle città viene messa in discussione: chi ancora considera le plug-in auto virtuose e le ammette nelle zone “Green”, dovrebbe ricredersi, raccomanda T&E.

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