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Agrivoltaico da evitare: “Ecco le prove”

(Immagine tratta dal sito ufficiale di Enel Green Power).

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Agrivoltaico da evitare: Luca dal Friuli ci scrive criticando “la trasformazione di campi coltivati” e citando un articolo a sostegno della sua tesi. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Il titolo dell’articolo pubblicato dia”FriuliSera”.

Agrivoltaico da evitare:  “Transizione mal fatta”

“Qualche tempo fa mi permisi di segnalare nei commenti ad una vostra news, una situazione che si stava verificando. E cioè la trasformazione di campi coltivati in parchi fotovoltaici.
Con la dicitura Agrivoltaico sembra che le cose possano coesistere. Ma nella maggioranza dei casi, la coesistenza sarà con l’erba e qualche pecora, visto il tipo di strutture. Naturalmente sono stato preso come un deficiente dai sapientoni e tifosi del nuovo che verrà. “Non un campo è stato toccato” qualcuno scrisse. In questo articolo le prove dei danni che la transizione mal fatta porterà. Nell’ interesse di tutti, spero in articolo onesto intellettualmente, che porti a conoscenza del problema. Saluti“. Luca Gasparini

Ci vogliono regole, ma i benefici ci sono

Risposta. Calma e gesso: questo sito non è portatore di un pensiero unico, ospita tutti i punti di vista, anche i più critici nei confronti dei nostri articoli. Ciò detto: non conosciamo la situazione friulana e non siamo in grado di dire se ci sono stati gli abusi denunciati dal consigliere del Movimento 5 Stelle.

Sappiamo però che, se realizzato secondo i giusti crismi, l’agrivoltaico può essere un’opportunità per produrre energia pulita coesistendo con  alcuni tipi di coltivazioni. Ci devono essere regole e limiti, certo. Ma è anche vero che le nostre campagne si stanno spopolando e crescono a vista d’occhio le aree in cui l’agrivoltaico può essere un’importante fonte di reddito. E in più far sì che che chi gestisce i terreni faccia quel minimo di manutenzione (ai canali di scolo, per esempio)  che serve anche per contenere i danni delle calamità naturali. C’è pure qualche beneficio per le colture sottostanti, come il minore consumo di acqua per l’irrigazione, grazie al parziale ombreggiamento da moduli fotovoltaici.

E infine: dove sarebbero le prove? E prove di che? Con tutto il rispetto per la consigliera cinquestelle Rosaria Capozzi, il tenore scientifico e la documentazione a supporto della sua denuncia hanno lo stesso spessore di analoghe iniziative contro i vaccini Covid o le scie chimiche.

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