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Accelerazioni improvvise? Errore umano, assolta Tesla

L'incidente più famoso: una coppia finita in un fiume in Cina, vicino a Shangai. Il conducente aveva parlato di una improvvisa e incontrollabile accelerazione dell'auto, una Tesla Model S.

Accelerazioni improvvise, non controllabili da chi guida? L’ente federale Usa che vigila sulla sicurezza stradale ha concluso che non ci sono prove contro Tesla.

Accelerazioni improvvise non volute? Nessuna prova

Il fascicolo presso la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) era stato aperto a gennaio (qui l’articolo). Sudden unintended acceleration“, improvvise accelerazioni non volute: questa l’espressione usata dai tecnici federali per il presunto problema messo sotto inchiesta. Uno scatto in avanti senza che il guidatore abbia schiacciato sul pedale dell’acceleratore. Un malfunzionamento che avrebbe causato molti incidenti. Tra cui uno rimasto famoso verificatosi in Cina, che ha coinvolto una coppia cinese finita in un fiume senza riuscire a controllare il Model S.

accelerazioni improvvise
Un’altra immagine dell’incidente accaduto vicino a Shanghai.

Alla fine l’organo federale, famoso per la sua severità,  ha raccolto e istruito ben 246 reclami. Decidendo in nessuno ci sono prove sufficienti per aprire un’indagine completa.  L’Agenzia spiega infatti che “l‘applicazione errata del pedale è stata la causa del problema in ogni caso in cui aveva dati da rivedere sui computer di bordo“. Un errore dell’utente, in altre parole.

Respinti ben 246 reclami e indagine chiusa

Il frontespizio della decisione pubblicata dalla NHTSA,l’ente federale USA che vigila sulla sicurezza stradale.

Non ci sono prove di alcun guasto nei gruppi del pedale dell’acceleratore, nei sistemi di controllo del motore o nei sistemi frenanti che abbia contribuito agli incidenti citati”. Questo scrive la NHTSA in una sintesi di 20 pagine della sua decisione. “Non ci sono prove di un fattore di progettazione che contribuisca ad aumentare la probabilità di utilizzo errato del pedale. La teoria fornita di una potenziale causa elettronica nei veicoli in questione si basa su ipotesi imprecise sulla progettazione del sistema e su dati di registro”. Ovvia delusione per l’uomo che più aveva propugnato la causa, Brian Sparks, che aveva anche iniziato a investire in Borsa puntando sul ribasso delle azioni Tesla. Altra manovra finita male, visto l’andamento del titolo a Wall Street. La posizione della Casa di Fremont era già stata espressa nei mesi scorsi: “Indaghiamo su ogni singolo incidente in cui il conducente  sostiene che il suo veicolo ha accelerato contrariamente al suo input. E in ogni caso in cui avevamo i dati del veicolo, abbiamo confermato che l’auto funzionava come progettato“, ha scritto la società.


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