Site icon Vaielettrico

722 km in EV: come un diesel, nonostante il navigatore

La mia Volkswagen ID.3 parcheggiata a Torino, sportellino aperto, in attesa della ricarica di E-Gap.

722 km in EV, come se fosse un diesel. Li ho percorsi in poco più di 24 ore con la mia VW ID.3 (58 kWH), senza limitare la velocità né effettuare soste apposta per ricaricare. Senza limiti rispetto all’utilizzo di una comune auto endotermica. Ecco la cronaca di queste 24 ore. Ma vi anticipo un dato importante: fosse stato per il navigatore della ID.3, non l’avrei potuto fare…Articolo + VIDEO.

722 km in EV: in viaggio da Riva a Torino e ritorno

Ore 06.04 – Partenza da Riva del Garda alla volta di Torino. Parto con il 100% di batteria, a bordo della Volkswagen ID.3 (con batteria da 58 kWh). Imposto il percorso su Google Maps. La distanza da coprire è di 306 km. L’ora di arrivo prevista le 10.07. Questo è quello Maps pianifica, non tenendo ovviamente conto del fatto che io mi trovi a bordo di un’auto elettrica e di eventuali soste per la ricarica lungo il percorso. Decido quindi di impostare anche il navigatore di bordo dell’auto: mi dice che non è possibile affrontare il viaggio senza soste per la ricarica. E mi propone un tempo di percorrenza di 5 ore e 15 minuti. Ora di arrivo prevista 11.22. Con sosta per rifornire presso una colonnina FAST di Enel X a Settimo Torinese (1 ora e 5 minuti di ricarica prevista). Ma io so di non averne bisogno e di poter arrivare a destinazione senza soste.

Dopo la barriera di Milano, traffico scorrevole. Tengo i 130  fino a destinazione.

All’andata 317 km senza ricaricare, nonostante…

Durante il percorso, decido di effettuare una tappa a Brescia, in città, per fare colazione. Imposto quindi la deviazione su Google Maps e proseguo il viaggio. Alle 7.51 arrivo presso la mia pasticceria preferita in via Salvo D’Acquisto. La batteria è all’82%, consumo medio sui primi 86 km percorsi alla media di 48 km/h: 11,5 kWh/100km. Dopo 20 minuti (e senza ricaricare) mi rimetto alla guida. Google Maps mi dice l’orario di arrivo previsto a Torino: le 11.00 (la deviazione su Brescia mi ha fatto perdere circa mezzora e a Milano è prevista una coda di circa 20 minuti). 229 i km da percorrere ancora. Verifico cosa dice il navigatore e con meraviglia noto che si è convinto che non mi servirà ricaricare. In effetti alla barriera di Milano il traffico il traffico c’è e mi fa perdere quasi mezzora. Poi il traffico torna scorrevole. L’autostrada quasi deserta. Arrivo a Torino alle 11.02 con il 4% di batteria, senza soste per la ricarica. Dando retta al navigatore, avrei probabilmente evitato (per timore di aggiungere ulteriori km) la deviazione di Brescia (senza motivo). A Torino non riesco a raggiungere la colonnina di ricarica precedentemente identificata per un problema di sensi unici e per la necessità di arrivare a destinazione entro le 11.30.

A Torino una FAST “a domicilio” con E-Gap e poi via a Cerreto Langhe

Decido quindi di affidare la ricarica al servizio di E-Gap (ricarica FAST che ti raggiunge sul posto, con un furgoncino attrezzato). Parcheggio l’auto a pochi metri dalla mia destinazione. Lancio la richiesta dall’app. Lascio lo sportellino aperto e me ne vado. L’auto viene ricaricata per circa 20 kWh, sufficienti al successivo trasferimento da Torino a Cerreto Langhe (Cuneo). Trasferimento che effettuo con un’altra auto, per un test drive. La mia ID.3 viene guidata da un driver fino a Cerreto, presso l’hotel dove pernotterò, e dove l’auto viene ricaricata durante la notte. E al mattino alle 04.03, quando riparto alla volta di casa (Riva del Garda, TN), la batteria è nuovamente carica al 100%. Imposto, come all’andata, sia Google Maps che il navigatore di sistema. Google Maps mi indica una distanza di 327 km e un tempo di percorrenza di 3 ore e 57. Arrivo previsto alle 08.00. Dapprima il navigatore di sistema non pianifica alcuna ricarica.

Il navigatore ritiene che sia necessaria una sosta di ricarica. Ma non è così…

Nel ritorno a Riva l’auto vuole una sosta a caricare, ma non serve

Poi, verso le 06.40, dopo essere uscito dall’autostrada a Brescia, improvvisamente l’auto indica la necessità di una sosta per la ricarica. Spostando l’ora di arrivo a destinazione alle 09.40. Ma io so che questo non è necessario. L’auto infatti non sta considerando affatto nella sua pianificazione che i consumi da Brescia a Riva del Garda saranno di gran lunga inferiori a quelli avuti in autostrada. L’indovinometro, all’uscita a Brescia, indica circa 75 km di autonomia. E fino a quel momento ho guidato solo in autostrada. Ma da lì in poi guiderò a bassa velocità (i limiti sulla Gardesana sono bassi) fino a casa. E di fatti alle 08.01 sono a casa. Ho percorso 326 km alla velocità media di 83 km/h, in 3 ore e 58 minuti, con un consumo medio di 15,3 kWh/100km. E con ancora l’8% di batteria. E l’ho fatto anche questa volta senza nessuna sosta per la ricarica.

722 km in EV, che cosa ho imparato

In poco più di 24 ore ho guidato per 722 km senza effettuare soste apposta per ricaricare. Ma l’ho potuto fare solamente in funzione delle mie conoscenze. Sia rispetto alla mia auto, sia rispetto al percorso. Con dei piani B (il servizio di E-Gap, in sostituzione della colonnina non raggiungibile) e con un’attenzione alla verifica di una wallbox garantita in hotel. Ma le auto elettriche devono essere auto per tutti. Esistono tecnologie e software in grado di fare calcoli migliori dei miei e che devono essere messe a disposizione dei guidatori. Affinché l’esperienza d’uso dell’auto elettrica sia quanto di più naturale possibile. Non è il guidatore, a meno che non lo voglia, a doversi far carico di questo. E a oggi, ahimè, se lasciamo fare alla tecnologia a disposizione, il rischio è di usare male l’auto. Perché se la tecnica è già a livelli altissimi, il software di bordo rischia di farci sottovalutare le potenzialità del mezzo. Un vero peccato. 

— Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico.it —

Exit mobile version